sabato 4 giugno 2011

IL DIRITTO ALLA MOBILITÀ DEI TARANTINI


i 3.400 mt. della pista di Aeroporto Taranto

Il diritto alla mobilità è un diritto fondamentale ed inalienabile della persona. Un diritto che viene però negato ai tarantini e a tutti cittadini (italiani e stranieri), costretti, per raggiungere Taranto ad un viaggio da terzo mondo se ...si sceglie il treno, se si preferisce l'aereo bisogna farsi un'ora di calvario da Bari in auto o in taxi (pagare tariffe scandalose). Il diritto alla mobilità sancito dalla Costituzione, per i tarantini resta dunque un diritto solo sulla carta. Né i politici (regionali o parlamentari, questi ultimi teoricamente più esperti di leggi) si sono indignati quando quest'estate venivano dirottati voli charter destinati a Taranto. 
Esiste però uno strumento legislativo già utilizzato per i collegamenti da e per la Sardegna, ma anche per la Sicilia e con la Calabria (Crotone) può essere «copiato» per Taranto in un momento di grave difficoltà per la mobilità dei cittadini tarantini. Il suggerimento arriva addirittura (chi l'avrebbe mai detto) dall'avvocato dello Stato Pierluigi Di Palma, già direttore generale dell'Enac e redattore del disegno di legge Fitto sulla concessione degli aeroporti pugliesi e punto di riferimento per gli aeroporti pugliesi per le procedure che hanno portato la Puglia ad ottenere il riconoscimento dall'Ue per gli aiuti al passeggero. Ricordiamo che a Taranto la CEE ha stanziato 5 milioni di € per il Taranto-Roma e il Taranto-Milano (nella legge finanziaria del 2003 l'allora ministro dei trasporti Pietro Lunardi aveva previsto per l'aeroporto di Grottaglie collegamenti aerei con Roma e Milano in regime di oneri di servizio pubblico). Ma tutto questo richiede impegno e volontà politica. Stando alla tempestività dei nostri c'è da stare tranquilli: nulla si farà e i tarantini continueranno a viaggiare da terzo mondo ed arricchire la nostre amate Bari e Brindisi.

Veniamo all'attualità
il Movimento Aeroporto Taranto (mov. che su facebook conta 6.200 iscritti) dalla primavera di quest'anno ha creato fermento in città facendo crescere la speranza che finalmente possa realizzarsi il diritto di vedere i voli passeggeri a Taranto. Il Movimento ha ingaggiato una vera e propria lotta (impari) con AdPuglia che è ricorsa a tutte le strategie pur di spegnere questo diritto:


  • vedasi i voli charter di pellegrini e dei medici francesi dirottati a Bari e brindisi); 
  • AdPuglia ha dovuto emettere comunicati dove affermava che via via lo scalo era  indecoroso, a vocazione "cargo", o troppo vicino a Brindisi. 
  • si è costituita l'associazione TarantoVola di Francesco GRAVINA, con l'ambizione di diventare una compagnia aerea interregionale con rotte alternative a quelle di Bari e Brindisi. 
  • Il comune di Taranto ha accettato di fare da capofila all'istituzione di un consorzio pubblico-privato aperto a tutti i comuni del tarantino, che vede già l'interessamento della provincia di Matera (che considera lo scalo ionico, il proprio aeroporto). 
  •         1950 viene inaugurata la nuova scuola piloti;
  •         1964 l'aeroporto diviene civile;
  •         1969 viene chiuso per lavori;
  •         1985 riapre e rimane attivo fino al 2003;
  •         1999 per la guerra del Kosovo (diviene immediatamente operativo) trasporta            51.693 passeggeri e movimenta 933 aeromobili;
  •         2006 si insedia l'Alenia che porta ad atterrare il Boeing 747 dreamlifter.


Tutte scuse che hanno avuto il ...pregio di risvegliare le coscienze di "alcuni" politici che con articoli ed interrogazioni, hanno quantomeno giustificato il fatto di aver preso dei voti nel territorio di Taranto.

La protesta si è evoluta ed è diventata proposta: 
È già, perché se Taranto dovesse farcela potrebbe contare su un bacino d'utenza di circa 1.200.000 abitanti (alta Calabria, Basilicata e costa Salentina fino a Gallipoli). Ecco perchè Taranto non viene vista di buon occhio e quindi emarginata da Bari. 

Un po' di storia
Senza andare troppo indietro:
il 15 dicembre 2006, viene inaugurata la nuova pista che risulta una della più lunghe d'Italia, unitamente al nuovo piazzale Alenia. Il 21 marzo 2007 atterra il primo Boeing 747-400 LCF cargo.
L'aeroporto durante i lavori di allungamento della pista ha movimentato circa 1 milione di mc di terra, vi sono stati posati circa 120.000 mc di cavi elettrici, vi è stato gettato 15.000 mc di calcestruzzo ciclopico e 180.000 mc di calcestruzzo a dosaggio, più altri 83.000 mc di calcestruzzo a resistenza. Inoltre per le armature sono utilizzati ferri per 7 milioni di kg.
La pista di volo, la via di rullaggio e il piazzale di sosta degli aeromobili è illuminato da oltre 400 lampade. Importanti opere idrauliche, stradali e strutturali sono state realizzate: l'esproprio di tanti terreni agricoli; il ridisegno della strada provinciale San Giorgio Jonico - Grottaglie (deturpata la strada Appia), quello della strada perimetrale interna: e poi come già ampiamente detto la nuova pista di volo, prolungata da 1.710 metri fino a 3.200 metri., la bretella e il piazzale per gli aeromobili; e quindi la nuova caserma dei vigili del fuoco.
Tutto questo non è servito a nulla.

1 commento:

  1. dire che un aereo produce 80 posti di lavoro diretti ed indiretti, non significa dire che 2 aerei producono 160 posti!
    Per Taranto anche 80 posti sarebbero un successo, visto che se ne licenziano 700 da Teleperformance.

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