domenica 20 dicembre 2015

BUONE FESTE


Vi auguriamo Buone Feste e vi proponiamo una piccola riflessione.

Si fa un gran parlare di Autorità Portuale. Sono recenti le polemiche relative alla pretesa di Bari per rivendicare tale Autorità. Con affrettata faciloneria, potremmo che per non fare scontenti nessuno si è deciso di ‘giocare con 2 palloni’, e tutti contenti.
Tornando seri. Sappiamo l’importanza di tale Autorità che può, con le sue politiche, decidere il destino di un territorio. Bari ha voluto pararsi il…
C’è invece una Autorità che in maniera subdola ma col consenso dei ‘poteri forti’ (a Bari e a Roma) dal 2002 senza che ne avesse titolo, è diventata di fatto: Autorità Aeroportuale.
Se non Autorità Aeroportuale, come dovremmo definire una società prima privata e poi S.p.A., che si arroga il diritto di decidere il destino dello sviluppo dei territori della Puglia?
Non ci pare corretto, usiamo questo termine perché in maniera del tutto inappropriato prima SEAP e poi Aeroporti di Puglia, senza averne diritto, in maniera del tutto autonoma, solo perché ha ricevuto una concessione di 4 aeroporti dall’ENAC, possa decidere di 'accendere' Bari e Brindisi e mettere in castigo Taranto e Foggia. Tutto questo avviene ormai dal 2002.
Nel frattempo si sono succeduti tre governatori, di estrazione politica diversa, e tutti hanno continuato la politica del predecessore.
Non ci sembra corretto questo modo di fare e vorremmo che le Autorità preposte e in particolar modo il ministro Delrio, decidessero di metter mano a questa situazione davvero assurda. Ovviamente quello che scriviamo resterà lettera morta perché, da anni lo sviluppo dell'Aeroporto di Taranto, dell’economia che può ingenerare, non interessa proprio a nessuno.
Buone feste e speriamo nell'aiuto dal ...cielo



giovedì 3 dicembre 2015

NON CREDIAMO PIÙ NEANCHE A ...BABBO NATALE


Siamo costretti ad aggiornare il post del 6 gennaio 2015 
"NON CREDIAMO PIÙ ALLA BEFANA, SPERIAMO IN BABBO NATALE"
E anche ...babbo Natale è andato! speravamo fosse diverso dalla ...befana: ci sbagliavamo. Ma forse è giusto così. Non possiamo sempre sperare nell'aiuto esterno, nella manna dal cielo. Dobbiamo imparare a cavarcela da soli e, se non ci riusciamo, è giusto venire sopravanzati, derisi e umiliati.
E cosa dire del vice premier Graziano Delrio che, nelle dichiarazioni di ieri a Taranto, contraddice quanto ha affermato ad agosto.
Siamo stati “sedotti& bidonati”.
E' proprio vero, non tutti i politici sono uguali: c'è chi è più falso!

Il post del 6 gennaio 2015

NON CREDIAMO PIÙ ALLA BEFANA, SPERIAMO IN BABBO NATALE



NON CREDIAMO PIÙ ALLA BEFANA, SPERIAMO IN BABBO NATALE

Per troppi anni la befana ci ha dato troppi bidoni. Nel 2008 all'indomani della realizzazione della pista da 3.200 m, Vendola (ci sono i video che testimoniano) affermava: "...che quell'aeroporto sarebbe diventato il centro di traffici internazionali, e sarebbero decollati voli passeggeri".
Nulla di tutto questo è accaduto, anzi, si è accentuata una vera e propria lotta da parte di Aeroporti di Puglia verso iniziative spontanee e private che volevano volare da Taranto. Basti pensare ad AirItaly, oppure alla Turkish, o ancora a quello che è capitato con i voli della KissFly.
Nel frattempo vista l'inconsistenza e scoperto l'inganno che per tanti anni aveva tenuto bloccato l'aeroporto ovverosia il vocabolo "CARGO", l'entourage di Vendola (strapagato nonostante i limiti imposti da Renzi) ha tirato fuori dal cilindro il vocabolo "DRONI". Una parola che come la precedente non dice assolutamente nulla, anzi, si intravedono aspetti che rasentano la illegalità.
Ricordiamo che la legge italiana vieta l'uso dei droni ad una distanza di 8 km dal centro abitato, ed è assolutamente vietato usare i droni nelle vicinanze di un aeroporto. Ma tant'è, vista l'ignoranza e l'incapacità delle autorità locali, l'inganno va avanti senza che nessuno ne chieda conto.
La befana-Vendola ha tentato anche di spacciarsi per padre adottivo, promettendo battaglia nei confronti degli inquinatori, ma allo stesso tempo si faceva un mare di risate al telefono. A memoria, non ricordiamo nessun beneficio da Vendola nei confronti della città di Taranto, se non carbone & petrolio.
Nelle recenti primarie, fortunatamente, sono stati sconfitti Dario Stefano e Guglielmo Minervini, ambedue assessori nel regno di Vendola: qualcosa vorrà pur dire?
Ora per il posto da governatore, pare, non ci siano ostacoli all'elezione di Michele Emiliano, che più volte ha detto, a parole, che vuole cambiare la politica nei confronti dell'aeroporto di Taranto. Ma non c'è nulla da cambiare, bisogna solo applicare ciò che è previsto nella convenzione firmata nel 2003, ovvero: che gli aeroporti pugliesi hanno diritto a pari opportunità, come specifica anche la direttiva europea.
Quindi chiediamo al nuovo governatore di Puglia, che presumibilmente, dovrebbe essere Michele emiliano, di fare ciò che ha sempre detto: spostamento immediato di alcuni voli a Taranto per Milano e Roma. Nella seconda fase, prevedere, bandi pubblici rivolti ad operatori che volessero volare da Taranto (questa volta senza alcuna premialità e senza nessun …indirizzo).
Il 2019 è ormai vicino, Matera sarà raggiunta da migliaia di visitatori, facciamo in modo che Taranto possa diventare una opportunità per raggiungere facilmente la città lucana. Ma già il 2015 vedrà arrivare in Italia milioni di visitatori per Expo 2015, anche questa sarebbe un'occasione per facilitare migliaia di turisti per poter venire qui a Taranto.

Ecco caro babbo Natale, quello che ti chiede Taranto, di non riporre il vestito rosso e di tenerlo ancora su per altri mesi. A noi tarantini, è rimasto solo questo: sperare.

sabato 21 novembre 2015

REPETITA IUVANT – ALMENO LO SPERIAMO

speriamo
Positive le dichiarazioni di Emiliano fatte ad alcune associazioni tarantine. Dichiarazioni che Emiliano aveva già fatto nell'incontro di Giunta regionale tenutosi a Taranto, ribadite in una intervista a Luigi Abbate. Sembrerebbe l’ennesimo via libera al ri-decollo dell’aeroporto di Taranto, però, leggendo tra le righe, non possiamo non notare alcuni passaggi che dicono tutto e il contrario di tutto. Vediamo:
  • L’aeroporto non è industriale!!!!?? E che razza di definizione è? Comunque concordiamo, non è industriale, non è neanche cargo e neanche droni;
  • Emiliano dice che Aeroporti di Puglia è un Ente, scorda di dire che è una Spa partecipata dalla regione puglia al 99,4% delle azioni, la totalità, quindi, lui è il 1° azionista, e allora?
  • Bene il bando con premialità, ma cosa vuol dire “premialità” se le condizioni sono le stesse di Bari e Brindisi (che partono con un vantaggio di 10 a 0)? La “premialità” è quella usata nel bando del 2008 (chi sceglieva l’aeroporto di Brindisi conseguiva più soldi rispetto alla scelta di altri aeroporti);
  • Cosa vuol dire “chiamare i vettori pugliesi per trovare una soluzione”? I vettori, facciamo i nomi, Ryanair per esempio, potrebbero venire a Taranto, a patto che i costi Handling possano essere almeno la metà di quelli praticati a Bari e Brindisi. Il tutto si risolve appunto, con bandi a premialità spiegata poc’anzi;
  • Chiamata alle armi” di Camera di commercio, Confcommercio, Confindustria e altri soggetti pubblici e privati. Va bene! Ma non deve essere uno scarico di responsabilità;
  • La ciliegina finale “niente soldi da mettere nella gestione”. Allora abbiamo scherzato! Non mettere soldi, significa niente start-up che, come disse lo stesso Emiliano, deve essere di almeno 3 anni. Come è stato già fatto a Foggia con un esborso in 3 anni di quasi 30 milioni di €.

Ricordiamo che la ricordata convenzione sottoscritta da SEAP poi AdP, dice che bisogna investire nei 4 aeroporti alla stessa maniera, altrimenti si può anche rinunciare. Rinunciare alla gestione in toto e non solo a Taranto e Foggia, visto che in tutti questi anni si è creata ad arte una disparità enorme e incolmabile.
Invitiamo Emiliano ad essere più preciso e, lui è capace, di leggere le carte prima di fare affermazioni che sanno di qualunquismo.

Le nuove dichiarazioni di Emiliano:

mercoledì 4 novembre 2015

SEDOTTI & BIDONATI


Erano gli inizi del 2014, Gianni Liviano organizzava i suoi forum "La città che vogliamo", aiutato dai suoi collaboratori. Il 12 febbraio del 2014 organizza un forum sulle infrastrutture. Interventi da cinque minuti per spiegare la situazione dei trasporti a Taranto.
Liviano era contrariato per la indisponibilità di Giannini e di Acierno. Interpellati, gli spiegammo, che era un comportamento consueto per quanto riguarda l'assessorato ai trasporti e i vertici di Aeroporti di Puglia. Restammo meravigliati per la disponibilità del dottor Franchini. Inutile dire che la sera del focus, non ci fu traccia neanche di Franchini. Comportamento stigmatizzato anche da Michele Emiliano, che non ebbe difficoltà a dire che: "…gli assenti hanno sempre torto".
Una serata molto interessante, con tanti interventi che misero a nudo la situazione precaria dei trasporti a Taranto. Il sindaco Emiliano, sentiti gli interventi, entrò subito nel merito della questione aeroporto di Taranto. Disse che: “…come sindaco di Bari sarei felicissimo di trasferire un po' di traffico aereo da Palese a Taranto”.

Da quella sera ci furono sempre più incontri, sempre organizzati dallo staff di Gianni Liviano, e quasi tutti vertevano sulla questione trasporti ed in particolare il trasporto aereo. Il governatore Emiliano ha quasi sempre presenziato a tutti gli incontri, non mancando di puntualizzare le anomalie e le incongruenze dei comportamenti di Aeroporti di Puglia. Tanto da arrivare a denunciare l'ex amministratore unico Domenico Di Paola.
È anche intervenuto quando è stato invitato il sindaco di Bilbao (una città molto simile a Taranto che ha saputo venir fuori dalla monocultura industriale). Il sindaco di Bilbao spiegando il miracolo della sua città, tenne a ribadire il ruolo fondamentale (e non poteva essere altrimenti), dei trasporti ed in particolare: l'aeroporto (perché il più immediato).
Tutta musica per le nostre orecchie. Concetto che il sindaco Emiliano condivise in pieno.



Man mano che la campagna elettorale andava avanti, Emiliano riaffermava che: “…Taranto e Foggia non potevano essere lasciati indietro” e con meraviglia di tutti, nella giunta tenutasi a Taranto, nell'intervento a braccio, senza che nessuno gli ponesse alcuna domanda, annunciò di aver già parlato con Alenia, con la Marina Militare e con i governatori di Calabria e Basilicata, ricevendo risposte positive per quanto riguarda la riattivazione dell'aeroporto di Taranto. Opinione confermata nell’intervista rilasciata a Luigi Abbate.



Eravamo in settembre, da allora si sono succedute varie faccende:
  • AdP autorizza aziende (che nulla hanno a che fare con l'attività aeroportuale) ad installarsi nel sedime aeroportuale;
  • il comune di Grottaglie non ha nulla da obiettare, attuando cosi, quanto stabilito nel regno Bagnardi;
  • nessun bando e nessuna pubblicità è stata fatta da AdP per rendere appetibile l'aeroporto di Taranto;
  • è stato redatto con molto ritardo il regolamento di scalo, assolutamente penalizzante per chiunque voglia far base a Taranto;
  • l'assessore ai trasporti Giannini viene a Taranto, non per parlare di trasporti, ma per parlare di fogne;
  • il direttore Marco Franchini difende a spada tratta tutti i comportamenti degli anni passati compresi quelli di del vecchio amministratore unico Domenico Di Paola (lo stesso che è stato denunciato da Emiliano).

Sono trascorsi ormai quattro mesi dall'insediamento di Emiliano come governatore, non abbiamo visto nessuna delle promesse che erano state più volte annunciate, anzi diventa incomprensibile come il governatore Emiliano, quindi 1° azionista di AdP, possa digerire i comportamenti e soprattutto dichiarazioni (rilasciate sui media) di AdP e di Marco Franchini.

L'unica azione decisa di Emiliano, è stata l'accettazione delle dimissioni di Liviano, con l'insediamento di Loredana Capone, che con Giannini ricompone il duo della giunta Vendola: cos'è cambiato? Nulla! Non è cambiato nulla, e allora, da ora in poi nessuno sconto anche per Emiliano.

sabato 19 settembre 2015

CERCASI ASSISTENTI DI VOLO CERTIFICATI EASA

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La società SoleAir, ha ricevuto mandato da una Costituenda compagnia aerea per la ricerca di:

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Cosa ricerchiamo nell’assistente di volo:
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Inviare C.V. esclusivamente al seguente indirizzo:

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Comunicazioni verranno trasmessi via e-mail, con eventuale richiesta di colloquio per selezioni, avverrà sulla base operativa di Taranto.

lunedì 31 agosto 2015

TERZA INDAGINE DELLA CORTE DEI CONTI: QUANDO LE SENTENZE?


Siamo arrivati alla terza indagine della Corte dei conti, ci sono numerose denunce nelle procure di Bari e di Taranto, ma fino ad ora nessuna sentenza.
Forse sarebbe ora che la Magistratura si svegliasse o, dobbiamo ripetere gli "errori ILVA"?

di seguito 3 articoli della Gazzetta del Mezzogiorno tutti a firma di Massimiliano Scagliarini che elencano tutte le pseudo irregolarità:
5 settembre 2014


Aeroporti, fatture gonfiate
per lavori alla segnaletica


di MASSIMILIANO SCAGLIARINI 
BARI - In cinque anni, dal 2006 al 2010, una impresa individuale di marito e moglie ha effettuato negli aeroporti pugliesi lavori alla segnaletica per 4,5 milioni di euro, senza gara d’appalto. Tutto bene, se nel 2010 la società di revisione non avesse evidenziato circostanze che la stessa Aeroporti di Puglia definisce «di rilevanza penale»: non solo a questa impresa, che si chiama Sicurstrade, sono state liquidate decine di fatture senza alcun giustificativo tecnico, ma è stata pagata con prezzi più alti anche di 4-5 volte rispetto ai listini ufficiali. Ed in Aeroporti, dicono le carte di un procedimento giudiziario tuttora in corso, questa era la prassi.

La vicenda è delicatissima, tanto da aver provocato il licenziamento di un geometra dell’ufficio tecnico, accusato di svolgere attività di «intermediazione» a favore della Sicurstrade. Il geometra - che ha impugnato il provvedimento - non solo si ritiene un «capro espiatorio», ma ha messo per iscritto di aver soltanto ottemperato agli ordini del direttore generale Marco Franchini. Ed i testimoni ascoltati finora in Tribunale, a Bari, davanti al giudice del lavoro Giuseppe Minervini, hanno confermato questa ricostruzione: negli aeroporti (Bari, Brindisi, Grottaglie e Foggia) i lavori venivano ordinati «a voce», e poi pagati con la firma del direttore generale.

Il caso Sicurstrade scoppia nel 2010 perché l’allora amministratore unico, Domenico Di Paola, dopo un rapporto della società di revisione contabile su 22 fornitori, dispone un audit sull’impresa di Santo Spirito che in un anno e mezzo era stata capace di emettere una fattura a settimana, a botte di diverse migliaia di euro ciascuna. Ciò che è scritto nel rapporto è, a dir poco, sconcertante: ci sono fatture da 80mila euro pagate senza lettera d’ordine né uno straccio di progetto. Dalle fatture non si capisce cosa è stato fatto. E in quelle in cui c’è il computo metrico, ci sono prezzi unitari «non congrui»: sono anche 5 volte più alti rispetto ai listini in uso. Insomma, un enorme pasticcio che sta facendo volare gli stracci.

Ed infatti il geometra si è difeso attaccando. «In realtà - ha scritto per rispondere al licenziamento - l’attività di intermediazione è da attribuirsi ad altri soggetti, i quali - provvisti di potere gerarchico ben più ampio rispetto a quello dello scrivente - hanno da sempre provveduto all’affidamento dei lavori all’impresa Sicurstrade». Lo ha confermato persino il rappresentante dell’impresa, Angelo Ranieri, davanti al giudice: «Gli incarichi in questo senso - ha messo a verbale - mi venivano affidati direttamente dal direttore generale Franchini, e quindi se esistono affidamenti di lavori privi della lettera di incarico ciò non è da attribuirsi alla volontà del signor (il geometra licenziato, ndr) ma a quella del direttore generale».

Interrogato a verbale, Franchini ha dato una versione molto diversa: esisteva una procedura di affidamento lavori che poteva non rispettare le tempistiche solo per gli interventi urgenti, ma c’erano delle regole che il geometra era comunque tenuto a osservare. La prossima udienza si svolgerà il 23 ottobre. Nel frattempo, in un giudizio civile parallelo, Aeroporti ha versato 300mila euro a Sicurstrade a fronte di fatture non pagate per 345mila, dopo che una perizia ha dichiarato che i lavori erano stati comunque eseguiti. La società ritiene che se fossero stati rispettati i listini, avrebbe speso molto di meno, e per questo ha prima chiesto al giudice del lavoro di condannare il geometra a risarcire i 300mila euro, poi - paradossalmente - gli ha offerto 20mila euro «al fine di definire bonariamente la presente convenienza». E allora viene un dubbio: il geometra ha fatto la cresta sulle forniture o sta raccontando qualcosa che è meglio non dire?


29 agosto 2015

I conti di Aeroporti di Puglia
e quel consulente «d’oro»


di MASSIMILIANO SCAGLIARINI 
BARI -  Da novembre 2002 alla metà del 2013 il consulente tecnico di Aeroporti di Puglia, Francesco Angarano, ha incassato (direttamente o tramite il suo studio) parcelle per oltre 3 milioni di euro. La cifra è, al momento, indicativa. Ed è anche per fare i conti in maniera precisa che la Corte dei Conti ha chiesto le carte alla società della Regione. Un consulente milionario, beneficiario di incarichi di cui bisognerà accertare la legittimità. Ma anche una piccola azienda, la Biblios, riconducibile a persone nell’orbita di Cl, che ottiene la gestione di un negozio nell’aeropor to di Bari e poi esce di scena senza pagare né affitti né bollette. I giudici contabili vogliono capire come sia stato possibile. Ieri l’amministratore unico di AdP, Giuseppe Acierno, si è affrettato a precisare che si tratta di roba precedente alla sua gestione e che ha già fornito tutti i documenti richiesti.

«Ove dovesse essere effettivamente accertata la sussistenza di un danno erariale - garantisce - Aeroporti di Puglia provvederà a rivalersi su chi lo ha provocato».
Le vicende sono effettivamente paradossali. La Biblios, gestore dal 2005 di una pelletteria nello scalo di Bari, nel 2011 cede l’attività ad un’altra impresa lasciando un debito di 206mila euro tra affitto e bollette. Con altri subconcessionari, Aeroporti procede con decreto ingiuntivo. Perché con Biblios no? Forse perché la società all’epoca apparteneva all’allora responsabile manutenzione di Aeroporti (ed ex della Cascina), l’ingegner Giovanni Mongelli, ed a sua moglie Aurelia Aurelio. Fino a fine 2012 non avevano versato un centesimo, come conferma anche Acierno: ma dopo il suo arrivo, dice il manager, anche Biblios «è sottoposta a un piano di rientro con il quale si sta recuperando parte del credito che negli anni precedenti non era stato riscosso». Come faranno a riavere i soldi, visto che la società ha trasferito la sede a Roma, risulta in liquidazione ed è stata ceduta a un 71enne di Bergamo nullatenente, questo è un vero mistero.

L’altro capitolo che interessa alla Corte dei Conti è quello delle consulenze affidate, negli anni, all’architetto Francesco Angarano. Ormai un ex consulente, fa sapere Acierno: «Da marzo 2013 - dice il manager Aeroporti - abbiamo posto una particolare attenzione alla rotazione dei professionisti». Ma fino ad allora l’architetto milanese ha collezionato incarichi diretti a palate, a partire da quello di coordinatore dell’a re a tecnica a 438,99 euro al giorno. Il vice-procuratore Pierpaolo Grasso, che conduce l’inchiesta, vuole capire in particolare se siano state rispettate tutte le norme in materia di incarichi. Anche perché l’esposto alla base del fascicolo enumera una serie di coincidenze abbastanza singolari.

Ad esempio l’incarico per il progetto definitivo dei lavori all’aeroporto di Grottaglie, affidato venerdì 31 dicembre 2014 per 95.000 euro: all’epoca la soglia massima per gli affidamenti diretti di ingegneria prevista dalla legge era di 50mila euro. Stesso discorso per la direzione dei lavori da 390mila euro, affidata direttamente l’8 agosto 2005 quando il limite di legge era stato portato a 100mila euro, e poi lievitata a oltre un milione di euro. O, ancora, il fatto che ad un architetto siano stati affidati progetti di ingegneria specialistica (tipo l’antincendio) per il quale serve una abilitazione specifica.

Angarano, spiega Acierno, «non ricopre più il ruolo di coordinatore dell'Ufficio tecnico e la sua collaborazione per la progettazione e la direzione dei lavori di potenziamento dell’aeroporto di Grottaglie e per la direzione artistica dell’amplia - mento dell’aeroporto di Bari è terminata per scadenza dell’incarico». Dall’incarico di coordinatore, l’architetto viene allontanato il 31 dicembre 2010, a quanto pare per volontà dell’ex amministratore Domenico Di Paola che aveva rilevato alcune irregolarità sulla gestione di alcuni lavori. Poi però, a gennaio 2012, ritorna: e gli vengono commissionati uno studio sull’espansione industriale dell’aeroporto di Grottaglie (25mila euro), un progetto di manutenzione straordinaria per Brindisi (10mila euro) e anche il primo incarico al mondo di direttore artistico per i lavori di un aeroporto, altri 40mila euro. Tutte consulenze, quelle attribuite dopo il 2011, che i giudici contabili passeranno al setaccio.


30 agosto 2015

Aeroporti di Puglia, terza
indagine della Corte dei Conti


di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - L’architetto milanese da 3 milioni di euro, le megaparcelle dell’avvocato, il negozio del dipendente che dimentica di pagare 200mila euro tra affitti e bollette, gli appalti e le forniture. E ora anche l’impresa che dal 2006 al 2010 ha effettuato lavori alla segnaletica per 4,5 milioni di euro, senza gara d’appalto. È questo il terzo fascicolo di indagine che la Corte dei Conti ha aperto su Aeroporti di Puglia: una vicenda, quella dei rapporti tra Adp e la Sicurstrade, che riguarda ancora una volta incarichi affidati senza alcuna procedura di evidenza pubblica.

I lavori- si tratta, ad esempio, delle strisce bianche sulle piste degli aeroporti - sono stati effettivamente eseguiti. Ma nel 2010 l’allora amministratore unico, Domenico Di Paola, temendo irregolarità, dispose una verifica interna sulle fatture della Sicurstrade. Nel rapporto si parla di fatture poco chiare, di prezzi «non congrui» in quanto più alti anche di 5 volte rispetto ai listini in uso, e di fatture da 80mila euro pagate senza che a monte ci fosse né una lettera d’ordine né un progetto. Dopo questo rapporto, Aeroporti ha licenziato un geometra che si è rivolto al Tribunale del Lavoro dichiarandosi «un capro espiatorio».
La «Gazzetta» ha raccontato questa storia a settembre del 2014. Ora si scopre che un mese prima la Finanza - su delega del vice-procuratore regionale della Corte dei Conti, Pierpaolo Grasso - aveva acquisito tutte le carte. In particolare, i magistrati contabili si sono concentrati sulle relazioni di audit e su quelle di congruità dei costi, nonché sulle sui regolamenti in uso all’epoca in AdP: per capire se gli incarichi alla Sicurstrade siano o meno legittimi, hanno acquisito le «procedure aziendali» che regolavano «l’affidamento dei lavori a terzi» e «la liquidazione dei lavori».
Questo specifico capitolo di indagine potrebbe essere alle battute finali, così come quello, sempre datato 2014, che riguarda appalti e stipendi dei manager e che era partito all’indomani di un’interrogazione parlamentare del deputato salentino Diego De Lorenziis (M5S). È invece appena partito terzo fascicolo, quello che riguarda gli incarichi all’architetto milanese Francesco Angarano e all’avvocato barese Francesco D’Alessandro oltre che la vicenda della società Biblios, di proprietà del responsabile manutenzione di Aeroporti e di sua moglie, che gestiva una pelletteria nello scalo di Bari e che ha lasciato 200mila euro di debiti tra fitti e bollette.
L’amministratore unico Giuseppe Acierno ha garantito che se verrà accertato un danno erariali «Aeroporti di Puglia provvederà a rivalersi su chi lo ha provocato»: è esattamente a questo che mira la Corte dei Conti. E sugli incarichi tecnici, ha fatto sapere che «da marzo 2013 abbiamo posto una particolare attenzione alla rotazione dei professionisti». Per verificarlo, il vice-procuratore Grasso pochi giorni fa ha acquisito l’elenco di tutti gli incarichi a procedura negoziata affidati dal 2011. Nella lista ci sono molti nomi che si ripetono con una certa frequenza: ad esempio l’ingegnere barese Nicola Micchetti, ex dirigente dello Iacp, che nel solo 2014 ha ottenuto 9 incarichi per un valore di 268mila euro.

sabato 8 agosto 2015

TARANTO NON PIÙ AEROPORTO MA SPAZIOPORTO

Il polo aeronautico o spazioporto
Non più aeroporto, ma spazioporto. Mentre si perde ancora del tempo (ma abbiamo visto che se si vuole, lo si fa in tempi brevi: vedi Paisiello). AdP accelera. Con la scusa di voler valorizzare una zona vasta (e poco edificata) che ha a disposizione una pista da 3.200 metri di lunghezza su cui già atterrano i «Dreamlifter», l’aeroporto di Grottaglie inizierà ad assumere le sembianze di un’area industriale: dalla sperimentazione di velivoli senza pilota (Apr) alle infrastrutture per l’avvio di uno spazioporto (lancio in orbita di microsatelliti), dalle tecnologie per la movimentazione automatica delle cose alle tecnologie che governano il volo «comune» di mezzi con e senza pilota.
Nichi Vendola campione di balle spaziali
La ...regia è di Giuseppe Acierno (voluto da Nichi Vendola), amministratore unico di Aeroporti di Puglia e presidente del Distretto Aerospaziale, e assessore ai lavori pubblici: «Le sfide del futuro si giocano sulle vocazioni industriali dei territori. In Puglia esistono condizioni che possono permettere al sistema locale di effettuare il salto di qualità. Stiamo già lavorando e Grottaglie è qualificata dall'Europa e dall'Italia come infrastruttura dedicata alla sperimentazione di nuovi velivoli e di tecnologie del futuro».
Assessore ai lavori pubblici Giuseppe Acierno
Aeroporti di Puglia, infatti, ha stretto accordi — dopo il via libera avuto dall’Enac e dalle altre istituzioni locali e nazionali — con alcune aziende che costruiranno impianti nel sedime aeroportuale su lotti di circa 10 mila metri quadrati (a disposizione subito 50 mila metri quadrati con la possibilità di sommare in breve tempo altri 100 mila metri quadrati). Si tratta di imprese specializzate nella produzione di fibre di carbonio (Gse, e HB Technologies) e in sistemi radar (Ids) che hanno firmato un contratto di sub concessione fino al 2043. A regime, dopo la costruzione degli opifici, cinque società potrebbero dare lavoro a circa 500 addetti assunti anche grazie a una struttura universitaria, quella tarantina, che a breve lancerà il progetto di una triennale dedicata alla formazione specifica. In fase di definizione c’è anche un’intesa con il gruppo Finmeccanica per i test sugli elicotteri dell’Agusta Westland e sui sistemi di rilevazione (oltre che il velivolo Falco) della Selex. Inoltre, ci sono trattative con altre società come Piaggio, Magnaghi e gruppo Pertosa. «L’obiettivo — prosegue Acierno — è attrarre investimenti in una struttura che offre la possibilità di sperimentare il funzionamento degli aerei tutti i giorni dell’anno».
Tra pochi giorni partiranno i cantieri per costruire una via di rullaggio della pista con la delimitazione di aree e piazzali (l’importo aggiudicato è di 12 milioni). Adp, Cnr, Altran, Siatel hanno avviato l’iter per installare un’infrastruttura tecnologica riservata alle prove di volo. Un investimento da 3,5 milioni. Nei piani della Regione, inoltre, c’è anche il finanziamento di un centro di ricerca, sempre nell'aeroporto, che potrà lavorare per conto delle aziende interessate a usufruire dei servizi specifici. Infine, vista la vocazione di Grottaglie nell'abito del piano nazionale degli aeroporti, resta da sviluppare l’ambito del cargo e dello stoccaggio. A tal fine l’unico riferimento è il memorandum firmato da Alenia Aermacchi e Angelo Investments per la creazione di una infrastruttura per stoccaggio e distribuzione del freddo derivante dal trattamento della fibra di carbonio (materiale utilizzato per il Boeing 787).
Tutto questo accade nell'indifferenza di tutti, per poi rendersi conto tra non molti anni della ennesima scelta scellerata in nome della VOCAZIONE INDUSTRIALE.

le interviste sono riprese dall'articolo di  
Vito Fatiguso

giovedì 6 agosto 2015

AGGIORNAMENTO AEROTECSYS - ACQUISTAPACE ASSOLTO

lettera giunta via mail il 05/08/2015
Abbiamo ricevuto ieri la mail della Synergy Global Managment Ltd del sig. Marco Acquistapace che ricopre il ruolo di direttore. La società ci invita a pubblicare un aggiornamento relativo ad un post del 2012 "visura camerale aerotecsys2". In allegato ci viene inviata una sentenza n. 1355/15 del Tribunale di Bologna datata 26/03/2015, dalla quale risulta che in base all'art. 530 cpp, il sig. Marco Acquistapace "viene assolto perchè il fatto non sussiste".

Il nostro blog e movimento resta sempre fedele alle verità reperibili (su giornali, internet ecc.), che sono a disposizione di tutti, non intende diffamare e offendere nessuno.
Pertanto, recepisce il reclamo della suddetta società e pubblica il legittimo aggiornamento.

venerdì 31 luglio 2015

ECCO LA CIFRA SBORSATA DAI TARANTINI PER BARI & BRINDISI

monumento alla pazienza dei tarantini
Da sempre i giochi per l’aeroporto di Taranto, sono sempre stati chiari. Oltre ad avere concorrenti che facevano i loro interessi, chi doveva tutelarci, ovverosia i nostri politici, sono sempre stati ben lieti di lasciare tutto agli altri, basta che non toccassero il settore industriale. Politici che esaudivano i bisogni dell’imprenditoria tarantina oppure avevano in sé, veri e propri conflitti d’interessi mai taciuti e mai celati.
Taranto in regione ha sempre avuto assessori tarantini con delega ai trasporti, che si sono sempre guardati bene dal tutelare e far crescere le nostre infrastrutture, anzi il loro compito principale era tagliare le gambe ad eventuali …deragliamenti dalla via maestra, cioè: Taranto città industriale.
3 milioni di utenti possono raggiungere Taranto in 45'
Nel 2008, quando ci si accingeva a far decollare gli aeroporti, Taranto rinunciò ad un ruolo che le competeva (l’aeroporto di Taranto è civile dal 1964, quello di Brindisi lo è diventato nel 2010). A Brindisi non pareva vero tutta quella manna dal cielo, ma gli accordi erano chiari: A Brindisi i passeggeri a Taranto Alenia (l’industria). E anche se dopo pochi anni l’errore era evidente, ai nostri politici andava bene così. La loro mission era: industria, e mobilità solo su gomma.
Il danno che questi politici hanno fatto a Taranto e ai tarantini è stato enorme.
traffico aereo annuo (fino a maggio 2015)
Analizziamo i seguenti dati:
  • ·         Dal 2006 ai primi 5 mesi del 2015 i passeggeri a Bari sono stati 29.400.000;
  • ·         Dal 2006 ai primi 5 mesi del 2015 i passeggeri a Brindisi sono stati 15.500.000;
  • ·         Totale 44.900.000;

Considerato che il bacino d’utenza di Taranto è il 30%, abbiamo questi numeri:
  • ·         Passeggeri di “Taranto” da Bari 8.820.000;
  • ·         Passeggeri di “Taranto” da Brindisi 4.650.000;
  • ·         Totale 13.470.000.

bacino passeggeri accreditati a Taranto (fonte AdP)
Ora, di questi 13 milioni, ipotizziamo che solo il 50% abbia fatto uso di navetta, al costo medio di 50,00€, facendo una semplice moltiplicazione, otteniamo la cifra spaventosa di 336.750.000,00€.
Cifra al netto di altre esigenze, quali:
  • ·         Parcheggio (anche per più giorni);
  • ·         Rifornimento;
  • ·         Manutenzioni (per eventuali rotture o incidenti);
  • ·         Multe;
  • ·         Acquisti ecc..

Tutti soldi che i tarantini (diretti verso gli aeroporti di Bari e Brindisi) hanno sottratto all'economia tarantina che, sommati ai milioni (5 - Aiuti di Stato 2008), mancati e/o finanziamenti distratti (almeno 200 milioni), navette pubbliche (2 milioni), hanno contribuito all'impoverimento della provincia tarantina. È sotto gli occhi di tutti la differenza abissale fra le infrastrutture (aeroporto in primis), gap che non riusciremo a colmare neanche nei prossimi 10 anni.
Ora, ritornando a quella cifra spaventosa: 300milioni€, arrotondata per difetto, chiediamo: quante compagnie avremmo finanziato? Quante rotte avremmo attivato? Quanti voli a 19,00€ ci saremmo permessi?



martedì 28 luglio 2015

VIETATI I DRONI NELL'AEROPORTO DI TARANTO

Nuovo regolamento luglio 2015
È uscito proprio in questi giorni il nuovo regolamento Enac per quanto riguarda i voli dei mezzi a pilotaggio remoto, ovverosia: droni.
Ebbene, il regolamento, giustamente, conferma quanto già sapevamo (e non poteva essere altrimenti). Anche chi non ha le più elementari nozioni di procedure aeronautiche, poteva prevedere che i droni a Grottaglie sono vietati. Solo Vendola e AdP, per impedire i voli passeggeri, si sono inventati i droni e l’aerospazio. Ma a voler mettere in pratica una massima dell’on. Andreotti: “…a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca…”, vediamo oscure manovre che partono da lontano, da quando furono pensate zone dell’aeroporto dedicate all’aerospazio; un esempio per tutti: Aerotecsys, recentemente tornata di moda, tanto che l’ex sindaco Bagnardi, ne illustrava le virtù all’on. Marco Filippi nel recente convegno voluto da Gianni Liviano.
Aerospazio che tira in ballo un conflitto d’interessi che sta nella nomina di Acierno come A.U. di AdP (Acierno è anche il presidente di aerospazio con sede a Bari e Brindisi). Aerospazio e droni da sempre sponsorizzati da Demetra di Pierluigi Di Palma, da sempre con idee ben chiare sul destino di Grottaglie.
Droni che diventano fondamentali (venuta a cadere la prerogativa “cargo”, e quindi, collegamento porto-aeroporto, vista anche la crisi di TTC e Evergreen.
Il regolamento ha dissipato i dubbi e confermato la bufala-droni. L’art. 24 conferma che nessuna attività può essere effettuata con veicoli APR ovvero droni, nel raggio di 5 km. dall’aeroporto.
art. 24 regolamento ENAC


Ed infatti, l'accordo con la Porsche dell'anno scorso, prevedeva il collaudo dei droni nell'autodromo di Nardò.
Autodromo di Nardò
Sulla base de suddetto regolamento, chiediamo al presidente Michele Emiliano di rivedere il tutto e di azzerare tutte le nomine in AdP, nominando manager capaci, rispettosi delle leggi e dei regolamenti puntualmente calpestati in questi 10 anni. Chiediamo, inoltre, di riferire al più presto su lavori e affidamenti che sono stati assegnati di recente in aeroporto, ricordando che siamo sempre pronti a ricorrere (in vista di comportamenti poco chiari) alla Magistratura.

giovedì 23 luglio 2015

LOIZZO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE: PESSIMA NOTIZIA.

Onofrio Introna cede lo scettro a Mario Loizzo
Mario Loizzo Presidente del Consiglio Regionale, è una pessima notizia, per quanto ci riguarda. Come non ricordare tutto il "bene" che ha fatto per Aeroporto Taranto. È stato proprio lui l’iniziatore di tutte le disgrazie per le nostre infrastrutture, infatti, è lui il 1° assessore ai trasporti della giunta Vendola, poi sostituito da Minervini.
È stato lui il fautore del Piano Regionale Trasporti. Quello che prevedeva per Taranto: cargo e 2 collegamenti per Roma e Milano (inutile dire che è tutto rimasto sulla carta).
Ha comunque portato a termine la sua “missione”, di cui va fiero, tanto da postare su YouTube un video (ampliamenti per Bari e Brindisi).
Come tutta la giunta Vendola (proprio oggi il rinvio a giudizio per "ambiente svenduto") , ha avuto qualche problemino con le intercettazioni e presunte tangenti e in particolare con il crack di MyAir.
Anche se momentaneamente accantonato, ha sempre posto attenzione alle sue “creature”, tant'è che compare misteriosamente in una audizione del 15/05/2013, dove si sarebbe discusso di “riattivazione dell’Aeroporto diTaranto” e, lui da …esperto, non ha fatto mancare il proprio …contributo.
Carissimo Michele Emiliano, le nomine di Capone, Giannini e Loizzo non le capiamo proprio; avresti dovuto fare piazzapulita di tutti i rimasugli di Vendola, ed invece sono ancora lì, proprio nei posti che contano.
Buon lavoro.

mercoledì 15 luglio 2015

MICHELE EMILIANO - SINERGIA CON CALABRIA E BASILICATA, ASTENERSI PERDITEMPO

Giunta regionale a Taranto
Nel corso della giunta regionale tenutasi a Taranto nei giorni scorsi, durante l'introduzione e presentazione degli assessori regionali, senza che nessuno facesse una domanda specifica al presidente Emiliano, il governatore appunto, ha parlato di un incontro che si è tenuto nei giorni addietro con il presidente della regione Basilicata Pittella e quello della regione Calabria Oliviero, tema: aeroporto di Taranto. Un ulteriore conferma di quanto aveva promesso in campagna elettorale. Non conosciamo i dettagli del piano, ma è bene precisare una cosa molto importante: l'aeroporto di Taranto può funzionare anche senza l'aiuto della Calabria e della Basilicata. Conosciamo tutti le lungaggini della politica, e non vorremmo che queste riunioni e queste intese facessero perdere ancora ulteriore tempo.
Questo modus operandi è già stato sperimentato quattro anni fa, con il tentativo (da parte di TarantoVola) di istituire un consorzio denominato "Le rotte del sole", coinvolgendo la Basilicata e Matera in particolare. Tanti furono gli incontri, tutti positivi con le istituzioni lucane, altrettanto non si può dire di quelle tarantine; in prima fila il Comune di Taranto, pronto a mettersi capofila, salvo poi ritirarsi, appena appreso che lo statuto non prevedeva “posti a …tavola per i politici” (è ancora tutto fermo all’art. 15). 
l'art. 15 che ha ...bloccato il Comune di Taranto

Altra manifestazione di interesse da parte dei lucani, la si è avuta in occasione dei "tavoli della mobilità" tenutesi alla Camera di Commercio, dove il rappresentante di Confindustria Basilicata dott. Giovanni Matarazzo, mise nero su bianco il loro interesse e la disponibilità ad usare l'aeroporto di Taranto. Esiste in Confindustria il protocollo d'intesa.
le azioni dell'avv. Luigi Albisinni contro ...ignoti

Anche l’avv. Luigi Albisinni (assessore provinciale alle attività produttive) intuì le esigenze e le potenzialità delle attività turistiche dell’arco jonico-lucano, soprattutto nel periodo estivo. Suo il tentativo di portare a Taranto il vettore AirItaly.
Intuizione anche per il preside prof. Salvatore Marzo che stilò una pregevole guida, elencando tutti i siti d’interesse culturale e turistico dell’arco jonico-calabro-lucano.
Interesse e collaborazione che si è accentuata anche in occasione della proclamazione di Matera come città capitale della cultura europea 2019. Il neo-assessore Gianni Liviano, ha allacciato buonissimi rapporti con le istituzioni di Matera.
La strada, pertanto, è tracciata: sinergia con Calabria e Basilicata, fermo restando quanto abbiamo già detto sopra e cioè: niente alibi e niente perdite di tempo. L'assessore Giannini metta nel cassetto i comunicati dell'era Vendola (dei quali non si è realizzato nulla), e visto che siamo in argomento lavori, facciamo gli auguri al neo-assessore ai lavori pubblici di Grottaglie Francesco Donatelli. Al quale diciamo di recuperare immediatamente quei 12 milioni stanziati nel 2010 (Deliberazione 814/2010 P.A. art. 7 comma 5 codice intervento S313), che dovevano servire alle opere viarie attorno all'aeroporto e di mettere in cantiere, da subito, la realizzazione della bretella che dovrebbe collegare la S.S. 7 all'aeroporto.
Deliberazione 12 milioni per l'aeroporto (spariti)

Già dai primi atti ci renderemo conto se le promesse sono fatti, oppure, sono ancora una volta presa in giro.

Buon lavoro a tutti quanti.