Bilancio 2015 di Aeroporti di Puglia;
diciamo che in gran parte non è cambiato nulla, infatti, la società di
revisione è sempre Ria Grant Thornton, sempre associata alla Ria & Partners
di Giovanni Palasciano che è sempre il vecchio revisore dei conti (ancora
parente di Di Paola?).
C'è di nuovo che Aeroporti di Puglia dopo
aver tentato per tanto tempo di far passare il “sistema aeroportuale”, ha
optato, con un escamotage, chiedendo che la sua gestione fosse riconosciuta
come “rete aeroportuale”. Inutile dire che l'Enac ha immediatamente approvato.
La rete aeroportuale viene riconosciuta in Europa, però c'è una frase della
quale bisogna tenerne conto, che dice: “…la rete aeroportuale serve per la
crescita integrata degli aeroporti con possibili specializzazioni”.
Quindi: POSSIBILI, non OBBLIGATORIE.
Tutto questo per arrivare all'ambito “contratto unico di programma”. Un grosso obiettivo, che Aeroporti di Puglia
inseguiva da anni.
C'è da segnalare, che il tanto conclamato cargo, va
male: Taranto fa meno 8,24% e allora, a questo punto viene fuori dal cilindro,
la famosa frase del: cargo collegato al porto di Taranto, quindi, quando il
porto di Taranto andrà a regime allora a quel punto ne beneficerà anche il
cargo a Grottaglie.
Solita spartizione dei diritti aeroportuali fra Bari e Brindisi.
Questi tutti gli introiti.
Per Foggia c'è il solito allungamento
della pista.
Per Taranto, ancora tanti droni e
insediamenti industriali. Ritorna addirittura la manutenzione aero veicoli (su
questo bisogna tenere gli occhi aperti).
C'è ovviamente, l'ampliamento
dell’aereostazione di Bari, che diventerà sempre più grande come aeroporto (ma
questo ci sembra logico).
Da segnalare ancora, la fine dell'era dell'amministratore
unico, adesso si va per un comitato di direzione.
Allegria!
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