sabato 25 aprile 2015

#DIAMOCIDELNOI

M. De Padova, G. Liviano, M. Filippi
Lo schema è sempre il solito: 5 minuti a tutti gli interventi. I convegni di Gianni Liviano, sono sempre impeccabili; tutti hanno la possibilità di dire la loro. 


In 5 minuti non ho avuto la possibilità di ...somministrare tutte le ...pilloline che mi ero preparato. Questo l'intervento per intero:

L’aeroporto è nato nel 1916, già da allora era presente il sacrificio del territorio tarantino nei confronti dell'Italia. L’aeroporto è civile dal 1964 (quello di Brindisi solo nel 2010). Il prossimo anno ci sarà il centenario per l'aeroporto.
Saltiamo 100 anni ed arriviamo nel 2002 quando Pierluigi Di Palma direttore ENAC e Domenico Di Paola della privata SEAP firmano una convenzione di ben 40 anni. A quei tempi era un'operazione che si poteva fare; tutta la catena era della destra di Berlusconi: Lunardi, Incalza e Fitto. Avevano le idee ben chiare, infatti, già da allora avevano realizzato un masterplan e, guarda caso la vocazione di Taranto era CARGO.
Nel 2007 è pronta la quinta pista più lunga d'Italia, con un'estensione immensa su terreni fertili di vigneti e oliveti, estirpati e ripiantati a Bari e Brindisi, una deviazione della strada SS7 e una spesa di circa 600 milioni di euro. Da allora l'unico servizio disponibile è quello di Alenia-Boeing. In pratica una pista dello Stato al servizio di un privato americano. Servizio comprensivo del servizio antincendio dei vigili del fuoco, con una categoria di sicurezza che si alza e si abbassa a piacimento. 61 uomini in servizio sette giorni su sette pagati dallo Stato e sottratti al territorio tarantino.
Tutte le iniziative di compagnie e di privati, sono state regolarmente fatte fallire: con costi Handling triplicati rispetto a Bari e Brindisi, con dati errati comunicati nella AIP, o con definizioni "indecenti".
L'aeroporto è una infrastruttura indispensabile che noi abbiamo la fortuna di avere, ma che non possiamo sfruttare per non urtare la suscettibilità di Brindisi. L'ultima compagnia che aveva previsto voli assolutamente alternativi a Bari e a Brindisi, ha dovuto abbandonare perché il sindaco di Brindisi ha parlato di "scippo", senza che nessun sindaco del tarantino gli abbia replicato a dovere. E il divario con le altre infrastrutture aumenta sempre più.
Come possiamo allora crearci uno sviluppo alternativo, se ci viene negato il diritto costituzionale alla mobilità? Magari facendo appello alla magistratura che però, purtroppo, allo sguardo rivolto d'altra parte. Perché sono state tante le denunce, le segnalazioni, i ricorsi che sono stati presentati, ma al momento nessuna risposta. Anche l'ex ministro delle infrastrutture Onorevole Antonio Di Pietro dopo aver letto le nostre carte ha presentato un'interrogazione parlamentare, anche altri onorevoli lo hanno seguito anche in ambito europeo come David Sassoli e Rosa d'Amato.
Come facciamo allora ad intercettare i turisti che arriveranno in Italia per l'Expo 2015 e il giubileo 2016, se così complicato e difficile arrivare Taranto?
Anche il cargo tanto citato e tanto sbandierato in tutti i piani regionali di trasporto, non è mai partito, anche perché tutti i finanziamenti, e parliamo in particolare di 120 milioni di euro, sono spariti. E le postille che specificavano l'utilizzo dell'aeroporto, ma solo in combinazione con il porto ed in particolare con i TCT ed Evergreen, ora alla luce dei fatti, fanno sorridere o fanno ridere amaro.
E intanto l'economia tarantina è con le spalle il muro e, come regalo siamo costretti a raggiungere Bari e Brindisi, usando il taxi con una spesa media di circa € 100, a parte i soldi del biglietto aereo. AdP, seppur sottovoce ha sempre accreditato il bacino d'utenza tarantina in circa il 30% nei due aeroporti. Il totale dei passeggeri è di circa 5 milioni, ma per comodità, diciamo che il bacino d'utenza tarantina è di 1 milione di passeggeri, che moltiplicato per € 100, fa una cifra spaventosa che va letteralmente gli fumo, ma che farebbero tanto comodo all'economia tarantina se reimpiegati in maniera diversa.
Ma AdP ha fatto di più; per impedire i voli da Taranto, ha pensato bene di spendere quasi 2 milioni di euro in navette, quasi sempre deserte per orari assolutamente impossibili.
Mi rivolgo al sindaco Alabrese (non presente alla serata), mi rivolgo allora all'ex sindaco Bagnardi: "abbiamo la fortuna di avere un aeroporto e non lo sfruttiamo, da altre parti costruiscono le città attorno all'aeroporto, le chiamano Smart City; creano un indotto incredibile per un raggio di 20 km e oltre".
Un ultimo dato per capire quanti soldi stiamo perdendo e abbiamo perso: nel 2009 il Comune di Brindisi ha incassato 8 milioni di euro in tasse aeroportuali, Bari 12 milioni e non vi erano ancora i 5 milioni di passeggeri attuali (fonte bilancio 2009 AdP).
Emiliano conosce bene il problema, sa che un aeroporto è indispensabile per svoltare così come ha fatto Bilbao (tanto simile a Taranto). Si disse sconcertato dal fatto che a Taranto non ci fossero almeno le tratte per Roma e per Milano. Spero che alle parole seguano i fatti che, vorremmo vedere prima delle elezioni.

martedì 14 aprile 2015

BLOCCHIAMO IL PORTO-AEROPORTO

Boeing DreamLifter nell'aeroporto di Taranto
il porto di Taranto
Porto-Aeroporto di Taranto qualcuno, tanti anni fa ha coniato questo binomio nefasto per il nostro territorio. Ha funzionato! 
Si sono legati i destini di queste 2 infrastrutture assolutamente indipendenti e autosufficienti, per bloccarne lo sviluppo.
Ora, uno naufraga, l'altro non decolla. Tanti complimenti agli strateghi di casa nostra, hanno partorito un aborto. Mentre i loro strateghi hanno colpito nel segno.
Cosa possiamo fare?
Blocchiamo il porto e l'aeroporto e, vediamo se si muove qualcuno e qualcosa.