mercoledì 27 marzo 2019

AEROPORTI DI PUGLIA LE SBAGLIA TUTTE

Tiziano Onesti

È il solito “piano” (inteso come strategia) per fare fuori i soliti intrusi. Parliamo di Foggia e Taranto, quindi, di foggiani e tarantini, che pur avendo un proprio aeroporto; in nome di una assurda, inventata e perdi di più illegale “Rete Aeroportuale” (prima “Sistema Aeroportuale”), devono abdicare in favore di Bari e Brindisi.
Siamo in pieno medioevo con Vassalli e servi della gleba:
dobbiamo contribuire col nostro denaro al contratto con i vettori low cost e poi aggiungere ancora del nostro, per raggiungere i 2 aeroporti (in media 100 € a viaggio).
Nel piano presentato oggi, vengono snocciolati numeri che stanno in piedi, senza che AdP abbia particolari meriti. È una contingenza ormai durevole, che continuerà a stabilizzarsi per una serie di motivi che non è difficile elencare:
  • le bellezze della nostra Puglia, ormai riconosciute a livello mondiale;
  • le difficoltà di altre località nel mondo, altrettanto belle, ma con problemi di sicurezza;
  • i voli a basso costo.

Questo si realizza in ogni posto, dove c’è qualcuno che paga e dei vettori (che con costi bassi), portano gente; basta vedere realtà come Bergamo, Alghero ecc…
Quindi, inutile sbandierare vittorie con numeri in continua crescita; è un contesto ineluttabile. E poi, AdP ha sempre sbagliato le previsioni. Basta ricordare le dichiarazioni di Di Paola e Minervini che affermavano allora, nel 2010, che certi numeri, loro li prevedevano per il 2020.
La situazione è questa che presenta AdP, avallata da Emiliano Capone e tutta la regione Puglia, come se ne esce:
cercando da persone onesti (questa volta di fatto), vettori che vogliono volare da Foggia e da Taranto, stando attenti ai bastoni tra le eliche che AdP non farà mai mancare.


giovedì 21 marzo 2019

6 ANNI DOPO COS’È CAMBIATO

21 marzo 2013 TarantOggi

6 anni fa!
Intanto purtroppo, proprio TarantOggi, guidato da Pepi Leuzzi, dal direttore Marcello Di Noi e da tanti altri ottimi giornalisti, non c’è più. Come non ci sono più tante altre testate di Taranto.
  • Nel frattempo è andato via Acierno, ora c'è Onesti (dei quali, inteso come aggettivo, avremmo tanto bisogno);
  • nel CDA c'è Beatrice Lucarella;
  • in CCIA c'è ancora il caro Luigi Sportelli (Tamburrano non è riuscito a soffiargli la poltrona);
  • Emiliano continua con le chiacchiere (ma manda …avanti gli altri);
  • AdP (mannaggia!) non riesce a trovare compagnie per Aeroporto di Taranto;
  • Borraccino continua la campagna elettorale (un colpo ai voli un colpo ad Alenia, giusto per non scontentare nessuno);
  • Gugliotti (mucculone x qualcuno; così risulta dalle intercettazioni), ci riporta al 2010;
  • Melucci spara a salve;
  • degli "onesti" e "trasparenti" non c'è traccia;
  • E poi ci sono quelli che per la VISILITA' darebbero anche il...


lunedì 18 marzo 2019

ASSUNZIONI NON TRASPARENTI IN AEROPORTI DI PUGLIA



Il consigliere comunale di Forza Italia Giuseppe Carrieri, denuncia l'ennesima ...pratica non trasparente da parte di Aeroporti di Puglia.
Leggiamo da Borderline 24
“Ancora una infornata di assunzione in enti pubblici. Dopo i 400 posti annunciati in Arpal, e le prossime assunzioni in Acquedotto, tocca oggi all’Aeroporto. È del 12 marzo l’avviso di un’agenzia interinale napoletana di ricerca di 50 operatori unici aeroportuali (scaricatori di bagagli) per l’aeroporto di Bari e Brindisi, il cui termine finale di presentazione delle candidature è già spirato il 17 marzo. Neppure 5 giorni per conoscere il bando, presentare candidatura, allegare la necessaria documentazione. Siamo evidentemente di fronte a procedure di selezione del personale preconfezionate, che si susseguono a poche settimane da un importante appuntamento elettorale, senza adeguate forme di pubblicità”. La denuncia è del consigliere comunale Giuseppe Carrieri.

Il consigliere di centrodestra chiude alla magistratura “di attenzionare il bando, al fine di verificare il rigoroso rispetto delle prescrizioni assunzionali previste per le società pubbliche dal d.lgs. 175/2016”.
“Nel frattempo – conclude – poiché il Comune di Bari è socio di Aeroporti di Puglia, oggi in consiglio comunale inviterò il sindaco (con una risoluzione urgente) a chiedere ad AdP la riapertura dei termini per la presentazione delle candidature, per consentire la partecipazione ai tantissimi disoccupati baresi che non hanno la fortuna di conoscere queste opportunità di lavoro offerte da società interamente pubbliche. Figli di nessuno che hanno diritto di avere una speranza e che sono stanchi di assistere all’opacità   e alla poca trasparenza dell’operato delle società pubbliche regionali”.

E i disoccupati tarantini?
Ecco a cosa serve un aeroporto.
Chiediamo ai nostri consiglieri regionali di chiedere maggiori chiarimenti.

domenica 17 marzo 2019

SILVIO BERLUSCONI DISCENDE A TARANTO E D'ATTIS NON FIATA

Silvio Berlusconi atterra in Aeroporto di Taranto
Il leader di Forza Italia atterra nell'Aeroporto di Taranto, ignorando le disposizioni di Aeroporti di Puglia che, ogni qualvolta a Taranto, ci sono operazioni, si fa cogliere dal mal di pancia.
Anche Giannini, si era affrettato a chiarire che comunque, l'aeroporto, resta e resterà sempre Cargo e industriale. Emiliano ha aggiunto che, se Silvio vuole fare un altro volo, allora dovrà prenotarsi per Marte (mettendosi in fila).
Questa volta non è giunto da Brindisi, il grido disperato di Mauro D'attis (quello che grida sempre allo scandalo e allo scippo).
E dire che questa volta Silvio l'ha fatta grossa! Per andare a sostenere la campagna elettorale del candidato della Basilicata a Metaponto, ha preteso di atterrare a Taranto, nonostante a soli 50 km. ci sia l'aeroporto di Brindisi.
Ha poi aggiunto che: "...è impensabile che in Basilicata non ci sia un aeroporto", nonostante gli sforzi di AdP ed Emiliano, per rendere lucano l'aeroporto di Bari.     
Qualcuno gli ha suggerito la pista Mattei di Pisticci
Aeroporti di Puglia è sconcertata, D'attis (quello che grida allo scippo dei tarantini, ma poi è sempre a Taranto a cercare i voti) si è offeso.








martedì 5 marzo 2019

NONOSTANTE LA MULTA RYANAIR CONTINUA CON UNA POLITICA BAGAGLI SCORRETTISSIMA


Nonostante la multa inflitta dall'Antitrust, Ryanair continua con una politica ampiamente penalizzante per gli utenti. I pugliesi, perdi di più, pagano fior di milioni, per finanziare i voli da e per la Puglia (o meglio Bari & Brindisi).
La politica messa in atto da Ryanair dal novembre scorso, è altamente ingannevole ed induce in errore, chi prenota un biglietto e, deve sottostare ad una serie di balzelli, che portano il sovrapprezzo del biglietto ad arrivare ad una cifra di circa 40,00 €.
Il sito di Ryanair, traccia con i cookies, le azioni dell'utente e così, ci si ritrova a distanza di pochi secondi, a veder aumentata, una tariffa che poco prima era la metà.
Il 21 febbraio scorso, l'Antitrust ha multato, Ryanair e W!zzAir, rispettivamente di 3 e 1 milione di €, dando tempo 60 gg. per la loro difesa.
Ma nel frattempo continua la pratica scorretta.

Chiederemo alla nostra parlamentare On. Rosalba De Giorgi, di farsi portavoce della nostra istanza; siamo sicuri di un suo immediato interessamento.

in questo caso è possibile aggiungere solo una valigia da 20 kg.
Il sito di Ryanair è pieno di tante ...insidie, e trae spesso in inganno l'utente, convinto di aver acquistato un servizio, per poi scoprire il contrario. Per porvi rimedio, si è poi costretti ad accettare condizioni penalizzanti; si va dalla prenotazione, al posto, ma soprattutto al bagaglio.
A tal riguardo, dopo la multa, Ryanair ha cercato di porre parziale rimedio. I passeggeri che hanno pagato il sovrapprezzo per il bagaglio a mano conservino i biglietti e le ricevute di pagamento. Ryanair dovrà rimborsare i sovrapprezzi non dovuti pagati dai consumatori:


Ryanair si è impegnata a rimborsare il costo del supplemento "Imbarco Prioritario" (indicato anche Priorità e due bagagli a mano) a tutti i consumatori italiani che hanno viaggiato su voli da e per l’Italia tra l’11 ed il 14 gennaio 2018 (incluso) e che hanno acquistato un imbarco prioritario a seguito della mail dell’11 gennaio. 
Rimborserà anche coloro che hanno viaggiato nei giorni successivi purché abbiano acquistato il biglietto prima dell’11 gennaio 2018 e abbiano aggiunto in seguito alla email incriminata il supplemento tra l’11 ed il 14 gennaio 2018. Anche chi ha viaggiato tra l'Italia e Tel Aviv tra il 15 e il 20 gennaio sarà rimborsato se ha acquistato un Imbarco Prioritario a seguito della comunicazione contestata dall'Autorità. Saranno anche rimborsati i 50 euro di multa pagati da tutti i passeggeri che si sono presentati al gate di imbarco con il trolley da mettere nella cappelliera.
Ryanair potrebbe essere in grado di procedere con un rimborso automatico. Nel dubbio, il nostro consiglio a chi si trova nelle condizioni descritte sopra, è di fare comunque richiesta alla compagnia, visto che gli impegni presi da Ryanair sono diventati effettivi dopo il loro accoglimento da parte dell’Autorità. 
Anche noi abbiamo fatto la nostra segnalazione

Dal sito di "AltroConsumo", leggiamo:
La nuova politica Ryanair di far pagare il bagaglio a mano a partire dal 1° novembre 2018 è illecita, perché l'utente non è in grado di comprendere il prezzo complessivo nel momento in cui acquista un biglietto aereo e non può confrontare in modo univoco le offerte delle altre compagnie. Questa è stata la ragione per cui l'Autorità ha multato la compagnia irlandese e la compagnia ungherese Wizzair, tre milioni di euro e un milione rispettivamente. Le compagnie ora dovranno rimediare alla pratica commerciale scorretta senza fare più pagare il sovrapprezzo per il bagaglio a mano aumentando il prezzo iniziale del biglietto. La battaglia di Altroconsumo e delle altre associazioni di consumatori in Europa per ottenere giustizia contro chi inventa sovrapprezzi a servizi di fatto già pagati ha ottenuto un importante risultato.
Il bagaglio a mano è un elemento essenziale del servizio di trasporto aereo e il suo trasporto deve essere permesso senza sostenere alcun costo aggiuntivo. Anche sulla base della normativa europea in tema di trasporto aereo, i supplementi prevedibili ed inevitabili devono essere ricompresi nel prezzo del servizio base presentato sin dal primo contatto e non possono essere separati da questo con la richiesta di somme ulteriori. Con la richiesta di un supplemento variabile tra i 5 ed i 25 euro per il bagaglio a mano grande (a seconda delle diverse modalità di acquisto) Ryanair e Wizzair hanno proceduto ad un aumento del prezzo del biglietto in modo non trasparente, scorporando dalla tariffa un servizio essenziale, prevedibile e inevitabile per quasi tutti i passeggeri.
Gli interventi di Antitrust
Per quanto riguarda Ryanair, l'Antitrust aveva già avviato a settembre 2018 un procedimento cautelare nei confronti della compagnia aerea affinchè la nuova policy fosse subito sospesa altrimenti "i consumatori difficilmente riuscirebbero a ottenere il rimborso di quanto versato per l'acquisto del supplemento, anche tenuto conto delle limitazioni all'esercizio di azioni legali imposte da Ryanair tramite l'indicazione, per i contratti di trasporto conclusi con i consumatori, del foro irlandese per la risoluzione delle controversie".
L’ennesimo cambio di policy sul trasporto dei bagagli era stato definito dall'Autorità della Concorrenza una pratica ingannevole "idonea ad alterare la trasparenza tariffaria" così da non permettere al consumatore di poter confrontare correttamente le offerte delle diverse compagnie aeree. Secondo l’AGCM l’effetto ingannevole risultava poi amplificato dalle ripetute e ravvicinate modifiche delle policy relative al bagaglio a mano effettuate da Ryanair, che possono indurre in errore i consumatori sulle nuove regole, esponendoli a costi molto più elevati.
La policy di Ryanair incriminata
Da novembre 2018 Ryanair ha messo a regime le sue nuove regole sul bagaglio a mano: per imbarcare il trolley ora si deve sempre pagare. E' stato infatti disattivato il servizio gratuito che, una volta arrivati al gate, permetteva di lasciare i trolley che venivano poi etichettati e caricati in stiva. Le opzioni erano due: acquistare l’imbarco prioritario (6 euro alla prenotazione, 8 se si aggiunge dopo) e portare in cabina il trolley e una piccola borsa; o non fare l’imbarco prioritario, portare con sè una borsa piccola e far imbarcare il trolley in stiva pagando 8 euro alla prenotazione, 10 euro dopo.
Ryanair rimborsa i consumatori costretti ad acquistare un supplemento
A fine luglio 2018 l'Antitrust ha chiuso l'istruttoria nata dopo la nostra segnalazione sulla vicenda dei trolley non accettati come bagagli a mano sui voli Ryanair. Nella delibera accetta di fatto gli impegni presi dalla compagnia low cost irlandese che si è dichiarata disponibile a rimborsare i consumatori coinvolti nella vicenda. L'Autorità, infatti, aveva contestato l'applicazione della nuova policy sui bagagli anche sui voli acquistati prima dell'annuncio delle nuove regole di trasporto.
Anche le email inviate ai consumatori per informarli del cambio di policy avrebbero potuto indurli all'acquisto del supplemento, dal momento che la possibilità di imbarco in stiva direttamente al gate non era ben specificata. In generale alla compagnia è stata rimproverata una scarsa chiarezza di fondo nelle modalità comunicative, che avrebbe contribuito a causare notevoli disagi ai passeggeri.

 Leggiamo da "il Salvagente":
L’Antitrust ha multato Ryanair e Wizz Air, rispettivamente, di 3 milioni e 1 milione di euro perchè dall’autunno chiedevano un supplemento di prezzo –  tra i 5 ed i 25 euro in più – per bagaglio a mano considerato “grande”.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha accertato a seguito di un’istruttoria aperta nel settembre scorso che le modifiche rispettivamente apportate alle regole di trasporto del bagaglio a mano grande, il trolley, costituiscono una pratica commerciale scorretta in quanto ingannano il consumatore sull’effettivo prezzo del biglietto, non includendo più nella tariffa base un elemento essenziale del contratto di trasporto aereo quale è il “bagaglio a mano grande”.
“Bagaglio a mano è elemento essenziale del servizio”
Come emerso dalle istruttorie svolte, dal 1° novembre 2018 le due imprese consentono ai passeggeri di trasportare una sola borsa piccola, da posizionare sotto il sedile, e non il trolley, – con una significativa riduzione dello spazio a disposizione (rispettivamente – 65% e – 52%) – ed utilizzano per il nuovo servizio a pagamento proprio lo spazio dedicato negli aeromobili al trasporto del bagaglio a mano grande, le cappelliere.
Dall’istruttoria è emerso che corrisponde alle abitudini di consumo della quasi totalità dei passeggeri viaggiare con un bagaglio a mano grande al seguito. “Inoltre – specifica in una nota il garante –  il bagaglio a mano costituisce un elemento essenziale del servizio di trasporto aereo e il suo trasporto deve essere permesso senza sostenere alcun costo aggiuntivo. Infatti, anche sulla base della normativa europea in tema di trasporto aereo, i supplementi prevedibili ed inevitabili devono essere ricompresi nel prezzo del servizio base presentato sin dal primo contatto e, quindi, non possono essere separati da questo con la richiesta di somme ulteriori”.
“Aumento di prezzo non trasparente”
Pertanto, con la richiesta di un supplemento variabile tra i 5 ed i 25 euro per il bagaglio a mano grande, le due compagnie hanno proceduto ad un aumento del prezzo del biglietto in modo non trasparente, scorporando dalla tariffa un servizio essenziale, prevedibile e inevitabile per la quasi totalità dei passeggeri.
“Da ciò – con conclude l’Antitrust – l’inganno per i consumatori, in quanto il prezzo da pagare alla fine del processo di prenotazione sarà quasi sempre superiore alla tariffa che viene presentata all’inizio del processo, quando avviene l’aggancio, nonché l’alterazione del processo di comparazione con i prezzi degli altri vettori che invece includono il bagaglio a mano”.