Quotidiano di Bari |
Francesco De Martino è un giornalista del "Quotidiano di Bari". Uno dei pochi giornalisti che ha il coraggio di non far parte del ...coro e, non ha timore di scrivere su Aeroporti di Puglia S.p.A. (cioè la Regione Puglia).
Qualcuno obbietterà che scrive per un giornale di opposizione. Obiezione subito respinta; De Martino ha sempre scritto su AdP, e non solo ora che è guidata da un A.U. di area PD.
Francesco De Martino ha scritto anche dell'ex A.U. ing. Domenico Di Paola, anche quando concorreva per la poltrona di sindaco di Bari (Forza Italia), e proprio in quel periodo sul Quotidiano di Bari sono stati pubblicati articoli che elencavano le presunte spese folli di Di Paola (circa 1 milione di €). Spese folli che sono state denunciate, con un esposto, anche dal nuovo Governatore della Puglia dott. Michele Emiliano.
Spese folli, che stando alla dirigenza di AdP, sono invece normali e del tutto regolari.
E mentre Francesco De Martino continua a denunciare "fatti poco chiari" che accadono dalle parti di AdP, c'è chi ora incensa l'opera di Aeroporti di Puglia, come il nuovo consigliere di Taranto (di area Vendoliana), Borraccino che si spertica le mani, incensando le lodi per il management di AdP!!!!!?????
Ecco, allora, come già altre volte, ospitiamo con enorme piacere l'articolo di Francesco De Martino da Quotidiano di Bari 06/02/2016.
Unico appunto, forse un refuso, De Martino parla Di Paola, molto probabilmente intende Acierno.
Ancora annunci – bomba, proclami, bilanci con poste avvolte nel mistero, programmi che restano sulla carta o nelle promesse delle conferenze stampa e voli “low cost” che nemmeno più le agenzie di viaggio consigliano ai viaggiatori, l’ossatura del management di Aeroporti di Puglia. Dove, dall’epoca di Fitto, s’è riciclata una catena di comando che resiste molto probabilmente per i grossi interessi in gioco, ma che continua a navigare a vista, non avendo più un preciso piano di sviluppo e di integrazione degli aeroporti pugliesi. Gli unici obiettivi sembrano quelli di autocelebrarsi e pigliare per il naso amministratori e cittadini con promesse che, fino ad oggi, nessuno ha mai mantenuto. Dal canto suo il governo regionale, incurante di quest’evidente incapacità nella gestione degli aeroporti civili pugliesi che rimane sotto traccia grazie ad un’altra, altrettanto resistente catena di amicizie e coperture, continua da un lato a lasciare carta bianca agli attuali manager, dall’altro a non accorgersi delle evidenti difficoltà in cui versa il panorama dell’aviazione. E intanto il tempo passa e le prove su irregolarità, affari e siti oscurati per anni e anni, si nebulizzano ancor più; anzi, si perdono nella nebbia. Eppure, come osservano associazioni di settore e osservatori neutrali, sarebbero davvero tanti gli aspetti da contestare, altrettanto numerose le proposte di sviluppo da suggerire. Ma anche le opposizioni in Consiglio regionale sembrano narcotizzate, visto che da anni Aeroporti di Puglia continua a parlare di bandi di gara, assegnazioni di rotte e nuovi voli, mentre nessuno conosce gli esiti ufficiali di queste gare. Prima domanda: chi ha partecipato; secondo, chi ha vinto ed in base a quale piano industriale presentato, quali rotte opererà e che compensazioni percepirà su ciascuna singola rotta. Non bastano gli annunci propagandistici sulla stampa o le promesse, è giunto, come dovrebbero sapere presidente della Giunta e assessori regionali, il momento di prendere visione degli atti ufficiali, che fino ad oggi sono sconosciuti. Ma andiamo avanti e diamo uno sguardo alla
direttiva europea in materia di finanziamenti a compagnie aeree (GUUE C312/3 del 9/12/2005), che regolamenta gli aiuti per lo startup di nuove rotte. Ebbene, questo documento, come sanno bene nelle stanze di AdP, vieta categoricamente che siano messe a bando rotte già operate in regime di libero mercato, perché si è violato questo regolamento, mettendo a bando fra le altre rotte come la Brindisi-Zurigo e la Bari-Brussel? Una rotta, quest’ultima, operata stabilmente da più di 3 anni dalla compagnia area di bandiera belga Brussel Airlines, in regime di libero mercato; nonostante ciò AdP ha messo a bando questa rotta, provocando fra l’altro la ritirata di Brussel Airlines in segno di protesta per il disprezzo delle regole. Anche la rotta Brindisi-Zurigo è tuttora operata stabilmente in regime di libero mercato dalla compagnia Helvetic Airways. Cosa inventeranno per rispondere Di Paola e Franchini? Ci sarebbe da chiedersi come mai in altri aeroporti italiani come Trapani, Napoli etc. ai bandi di finanziamento rispondono altre compagnie e da noi rispondono solo compagnia venete, Alpieagles oramai fallita, la ClubAir e la solita Myair?
E non vale, per rispondere, il disco rotto che suona dalle stanze di Bari-Palese, riguardate il tasso di crescita a due cifre dei passeggeri. Il fatto che i passeggeri salgano non giustifica i bilanci in rosso, perché i passeggeri salgono in tutti gli aeroporti italiani ed europei di dimensioni confrontabili con quelli pugliesi. Eppure questi aeroporti producono utili di qualche milione al netto delle partite straordinarie. Inoltre, una volta per tutte, sarebbe bene ribadire che l’aumento di passeggeri che si è registrato spesso in Puglia non è merito dei nuovi voli dell’ing. Di Paola e del dg Franchini: l’aumento dei passeggeri è dovuto principalmente inizialmente alla crescita fisiologica che si è avuta in tutta Europa, poi all’incremento dell’offerta di posti su rotte già operative, a prezzi praticamente stracciati coperti dalla mano pubblica. Dunque la smettano di raccontare bugie dicendo che l’aumento dei passeggeri è merito della gestione manageriale di AdP. E nemmeno l’obiezione delle tariffe aeroportuali pugliesi basse sta in piedi, in relazione ad aeroporti come ad esempio Malpensa o Venezia. In realtà le tariffe aeroportuali sono calcolate rigidamente in base all’infrastruttura ed al numero di passeggeri di un aeroporto: è ovvio che all’infrastruttura ed ai passeggeri di Malpensa corrisponderanno tariffe più alte che a Bari o Brindisi, a fronte di maggiori spese ed inoltre aeroporti di dimensioni simili a Bari o Brindisi e quindi con simili tasse aeroportuali, fanno utili milionari, Adp perde. Infine, in bocca ai nostri amministratori aeroportuali, se c’è qualche colpa di tutto, sarebbe da rimandare alla crisi Alitalia. Balle. Innanzitutto la crisi è nota da tempo quindi nei bilanci non può c’entrare, e poi Alitalia non ha modificato e non è previsto che modifichi la sua presenza complessiva sugli scali pugliesi, anche se di recente è tornata a “flirtare” con l’attuale capo della giunta pugliese.
Francesco De Martino
Nessun commento:
Posta un commento
chi lascia un commento si assume la responsabilità di quello che scrive.