il ministro Franceschini a Taranto |
Franceschini sprona Taranto: "Per
superare il declino industriale punti sul brand di città spartana"
Il ministro al museo archeologico incoraggia l'idea presentata da alcuni
ragazzi:"La città segua l'esempio di Torino: insegua cultura e
turismo"
Questi sono alcuni titoli che sono riecheggiati anche sui giornali nazionali. Fin qui tutto bene. Questo presuppone che il "puntare sul turismo" significhi che, a Taranto, i turisti ci arrivino per davvero: e come!?
Ci siamo dati un "compito in classe" e lo abbiamo svolto così. Speriamo che possa servire a coloro che aprono la bocca e non sanno quello che dicono o mentono spudoratamente. Il riferimento a Minervini è ovvio e voluto, ma anche a Dario Stefano: cosa hanno fatto per favorire il turismo a Taranto?
Questa non è una tirata di volata ad Emiliano, il quale più volte (a parole) ha mostrato discontinuità sul "problema aeroporto", ma prima d'incensarlo, vogliamo vedere i fatti. E i fatti si possono fare subito: immediatamente, spostare alcuni voli per Roma e Milano a Taranto.
In mancanza di ciò, possiamo tranquillamente affermare che è solo campagna elettorale.
Ma veniamo al tema che integra alcune scelte da tempo fatte dalla Comunità Europea e non propriamente recepite dall'Italia, ma soprattutto da Vendola e da Aeroporti di Puglia.
TEMA
La mobilità
La mobilità dell’uomo moderno è evidenziata dalla possibilità di utilizzare un
gran numero di mezzi di trasporto:
- L’aereo è il più veloce di tutti;
- Il treno può trasportare centinaia di passeggeri
ed ha una operatività ogni
tempo;
- L’automobile possiede la maggior flessibilità di impiego.
Lo sviluppo dei trasporti aerei ha trasformato gli aeroporti in infrastrutture
indispensabili per il territorio o per una regione.
Non si può più pensare ad
una
città o ad un territorio
senza il suo o
i suoi
aeroporti.
Gli aeroporti
sono indispensabili
quanto le
strade, le
ferrovie
e i canali navigabili;
un
felice connubio il “territorio–aeroporto”, perché il territorio
ha bisogno dell’aeroporto e l’aeroporto ha
altrettanto
bisogno
del
territorio, in
quanto
non è soltanto il luogo di incontro di due sistemi di trasporto,
quello aereo e quello terrestre, ma diventa sempre più un polo d’attrazione economica.
L’aeroporto ha bisogno di:
- Uno spazio senza abitazioni;
- Un luogo pianeggiante;
- Essere ben servito dalle autostrade;
- Aeroplani che possano agevolmente arrivarci.
Nel futuro lo
sviluppo del trasporto aereo attirerà
nei pressi degli aeroporti
sempre più attività industriali,
commerciali e turistiche senza tener conto che gli
aeroporti sono
fonte di lavoro, richiedendo,
infatti, persone al proprio interno e che
vivono di esso; questo personale vive e cerca di abitare vicino all’aeroporto mentre le varie attività imprenditoriali cercano di installare officine, laboratori o magazzini
in
aree satellitari portando il territorio, nel suo complesso, ad avvicinarsi sempre più
ed a circondare il suo aeroporto.
Altro problema fondamentale è quello dell’accesso e della fruizione
dell’aeroporto. Non
basta solo
far
scendere sull’aeroporto gli aerei,
ma bisogna permettere ai
passeggeri ed
alle
merci
di raggiungere agevolmente
l’aeroporto stesso.
E’ perciò necessario disporre di
una efficiente rete di trasporti, rendendosi
indispensabile avere una rete viaria costituita da strade e autostrade che permetta
al passeggero ed alle merci di andare verso l’aeroporto partendo da qualsiasi punto.
Un aeroporto,
oltre
a permettere
lo svolgimento di
un servizio per la
collettività, è
anche un investimento e come tale deve funzionare in modo efficiente ed economico, calibrandosi in modo oculato nella realtà locale in cui sorge.
Le entrate pertanto devono provenire dalle compagnie aeree che pagano le tasse di decollo, atterraggio e sosta, dai centri di manutenzione che derivano dalle numerose
concessioni come
l’affitto di
locali per uffici, dei punti di
vendita
di esenzione doganale (Duty Free Shop) e di altri negozi,
bar, ristoranti ed anche da
attività collaterali all’aeroporto, come può essere un centro di addestramento al volo civile di cui in Italia se ne sente la necessità, a Grottaglie c’è spazio sufficiente, con spazio aereo
non congestionato.
L’incremento del traffico aereo negli ultimi quindici anni ha registrato
tassi di crescita elevatissimi, arrivando oggi quasi a triplicare il valore.
L’Italia si è mantenuta
per tutto
il
periodo
nettamente al di sotto del trend
mondiale,
perdendo così progressivamente quota sul traffico aereo complessivo, principalmente per un minore sviluppo sia delle maggiori infrastrutture aeroportuali, che di quelle minori influendo negativamente sull’allargamento della domanda.
Il differenziale è ulteriormente peggiorato per quanto riguarda il traffico merci dove, a fronte di un notevole incremento medio annuo nel mondo, in Italia si nota
una
stasi. Il sottodimensionamento relativo dell’Italia nel trasporto aereo si evidenzia anche in un
confronto più strettamente europeo.
L’Italia, infatti, ha un traffico aereo che è solamente la metà circa di quelli
della Germania e della Francia ed un quarto di quello della Gran Bretagna, mentre
per quanto riguarda le merci il valore italiano si colloca intorno a un terzo di quelli
degli stessi paesi. Il confronto con i paesi dell’est o del
medio oriente è abissale.
All’interno di questo quadro complessivo, che vede il traffico aereo italiano
nettamente sottodimensionato
sia
nei valori che nei trend di crescita rispetto ai
confronti mondiali ed
europei,
il
panorama aeroportuale nazionale è nettamente concentrato negli scali di Roma e Milano, con una ulteriore maggiore accentuazione per quanto riguarda i voli internazionali.
Il quadro
complessivo
nazionale
dal
lato dell’offerta
del
trasporto aereo appare quindi caratterizzato da un sensibile sottodimensionamento delle maggiori infrastrutture
aeroportuali rispetto a quelle
europee; un
dato
certamente non bilanciato da una
maggiore diffusione di scali, con livelli significativi di traffico, sul
territorio nazionale.
Gli aeroporti di Roma e Milano, infatti, coprono da soli il 65% della capacità di trasporto aereo
italiano con una punta del 75% per quanto
riguarda
i collegamenti internazionali.
E’ chiaro che il comune denominatore per il passeggero, nel momento in cui dà
preferenza ad un mezzo, è il rapporto tempo guadagno-costo del servizio.
Così ci si accorge che la tratta ideale si aggira su un tempo intorno alle due
ore, con frequenza pari al tempo di percorrenza.
Si avrà così uno scenario in cui l’aereo si impone sui mezzi di superficie nell’ambito di percorrenze
pari o superiori
ad 800 -900 chilometri, trovando
convenienza ad
usare l’aereo anche
su percorsi
intorno
ai 400 -500 chilometri intervenendo tramite un altro fattore che è quello della minore capacità dell’aereo; da qui l’infrastruttura aeroportuale di “Terzo Livello” come è quella che si dovrebbe proporre per il Taranto, che può
ricevere aerei di grande capacità,
che
sono destinati sulle rotte di lunga e media distanza.
L’aviazione generale, pertanto, rappresenta
per Taranto uno dei fattori concorrenti
al riequilibrio
territoriale, in
quanto anche
le nostre realtà
urbane, lontane dai nodi principali e dalle grandi linee su cui si svolge la mobilità, avrebbero la
possibilità di
inserirsi
con
maggiore facilità nelle correnti
di traffico e di
commercio.
Per le infrastrutture aeroportuali, gli obiettivi generali da perseguire sono la
creazione di nuovo traffico, garantendo il soddisfacimento della
crescente domanda nazionale e
sviluppando le opportunità di attrazione
del
traffico turistico
internazionale, nonché la cattura
del traffico esistente sia passeggeri che merci, specialmente di lungo raggio, oggi incanalato verso hub comunitari.
PECULIARITA’ DEL SITO TARANTINO
Elementi peculiari:
- Orografia favorevolissima
dell’area
aeroportuale caratterizzate da
natura pianeggiante del suolo,
inesistenza di
insediamenti
boschivi e notevole
distanza da ostacoli naturali;
- Inesistenza di
manufatti
o presidi
industriali sul
sedime aeroportuale ed
assenza di opere ostative
alle fasi di decollo ed approdo;
- Centralità geografica rispetto al territorio regionale ed
interregionale (Basilicata alta Calabria);
- Perfetta intermodalità
con le attuali
e prossime vie
di comunicazione, adiacenza alla linea ferroviaria,
alla Strada Statale
7;
- Utilizzabilità per servizi turistici anche per
altre regioni limitrofe
e per protezione civile;
- Struttura dimensionata per il possibile
utilizzo
rispetto all’area territoriale e facilmente ampliabile
in considerazione degli spazi
esistenti e
delle richieste
del mercato.
L'aeroporto risponde a numerose e specifiche esigenze tecniche e funzionali
trovandosi in
una
zona particolarmente favorevole
da un
punto
di vista
aeronautico.
Sull’argomento riguardante
la necessaria presenza degli
aeroporti sul
territorio come contributo alla competitività generale dell’Unione Europea ed allo sviluppo economico delle regioni, si riportano stralci del “Parere (2003/C256/09) di prospettiva
del Comitato delle
Regioni
della
Comunità Europea sul tema: “Le capacità
aeroportuali degli aeroporti regionali”
e della “Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee al Consiglio, al
Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo ed al Comitato
delle Regioni:
Un Piano d’azione per migliorare le capacità, l’efficienza e la
sicurezza degli aeroporti in Europa – Bruxelles 24.1.2007”.
Parere (2003/C256/09) di prospettiva del Comitato delle
Regioni della
Comunità Europea
sul tema: “Le
capacità aeroportuali degli aeroporti regionali”.
Interazione tra le
regioni ed
i loro
aeroporti: gli
aeroporti nella
prospettiva regionale
Accessibilità
della
regione
...Gli
aeroporti regionali sono una risorsa per le rispettive regioni: essi consentono un accesso più rapido
e più semplice ai principali
centri dell’UE e del
resto del mondo…Si è
detto che, ai fini della coesione economica e sociale
dell’UE, dovrebbe essere possibile effettuare nell’arco di un giorno un viaggio di andata
e ritorno da un qualsiasi punto dell’UE ad uno dei
principali centri economici,
politici
e di ricerca dello
stesso stato membro
o dell’UE.
Competitività della regione
La presenza di un aeroporto in una determinata regione costituisce per le imprese un incentivo ad
insediarsi nella regione.
Le imprese di nuova costituzione tengono conto dell’accessibilità ai fini della scelta del luogo di insediamento; quelle
esistenti possono
sviluppare la propria quota di mercato grazie
alla
possibilità di raggiungere altre zone dello
stato membro, dell’UE e del mondo.
Gli aeroporti regionali contribuiscono di per se alla competitività generale dell’UE ed allo
sviluppo economico delle regione.
Aeroporti
regionali: migliorare le
capacità del sistema
aeroportuale europeo
Capacità aeroportuale.
Mentre gli aeroporti regionali presentano un eccesso di capacità in termini di spazio e di
utilizzazione
delle piste, gli hub e gli
aeroporti nazionali
spesso non hanno la possibilità di
crescere.
Tuttavia fintanto che le principali compagnie aeree continueranno la loro strategia basata
su reti a stella “(hub and spoke)
questo apparente paradosso
non avrà soluzioni.
Alcune
compagnie aeree manifestano adesso l’intenzione
di esaminare il ruolo complementare del
“traffico porta a porta”.
Il traffico
porta
a porta può essere sviluppato
negli aeroporti regionali.
Recentemente ciò si è evidenziato
nel caso delle compagnie aeree a basso costo.
Gli aeroporti regionali hanno o possono espletare un ruolo nella riduzione della congestione
dei principali hub d’Europa.
Gli aeroporti regionali svolgono tradizionalmente le seguenti attività:
Servizio di linea passeggeri
Voli charter
Aerotaxi
Trasporto merci
Scuole di volo ed addestramento
Manutenzione di aeromobili
“Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee al Consiglio,
al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo ed al Comitato
delle Regioni: Un Piano d’azione per migliorare le capacità, l’efficienza e la
sicurezza degli aeroporti in Europa – Bruxelles 24.1.2007”
La liberalizzazione del settore
dei
trasporti aerei in Europa è stata un grande successo: il traffico aereo in Europa è triplicato tra il 1980 ed il 2000
ed
il numero di rotte aeree
intercomunitarie è aumentato
del
150% tra il 1992 ed il 2005.
I cittadini europei beneficiano ormai di una gamma differenziata di servizi aerei a prezzi accessibili.
La Comunità Europea ha intrapreso azioni concrete per
sostenere tale crescita
pur mantenendo un livello differenziato di servizi aerei
a prezzi accessibili.
Se si conferma la tendenza attuale, la domanda di servizi aerei raddoppierà nell’arco di
20 anni.
Il presente
documento mira ad ottimizzare
l’utilizzo delle
infrastrutture esistenti,
promuovere l’applicazione degli sviluppi tecnologici, migliorare la sicurezza e l’efficienza e
migliorare il quadro
di
pianificazione delle nuove infrastrutture,
ove necessarie.
Le capacità aeroportuali esistenti non basteranno a soddisfare la domanda e rischiano di diventare il fattore più limitante dei
trasporti
aerei.
L’effetto domino di questo anello debole della rete minaccia l’efficienza dell’intera catena dei
trasporti
aerei.
Atteso
che in trasporto aereo è considerato uno dei motori della crescita economica, ciò
rischia di compromettere la
competitività globale
dell’economia europea.
Gli aeroporti rivestono una importanza economica rilevante, tanto a livello locale che
mondiale.
Mentre
i gestori
aeroportuali degli aeroporti europei impiegano direttamente circa 120.000 dipendenti per servire 580 milioni di passeggeri all’anno, il numero totale dei lavoratori occupati negli aeroporti, compreso compagnie aeree, imprese di
manutenzione, ristorazione,
negozi ed il
controllo aereo, raggiunge circa 1,1
milioni
di lavoratori.
Il comparto aeroportuale crea in media 925 impieghi diretti ogni
milione di unità di carico (1 unità di
carico = 1 passeggero oppure 100
kg di merce trasportata).
La vicinanza di un grande aeroporto rappresenta, per il 31% delle imprese, un fattore chiave
nella scelta dell’ubicazione delle unità di produzione.
Per i servizi bancari ed
assicurativi, i trasporti
aerei
rappresentano
fino al 50 % della
domanda totale di trasporti.
Un settore dei trasporti aerei
efficienti contribuisce pertanto
al conseguimento degli obiettivi stabiliti dall’Agenda di Lisbona.
In considerazione della prevista evoluzione del traffico, l’Europa dovrà far fronte ad un sempre crescente divario tra le
capacità aeroportuali e la
domanda di servizi aerei.
Si parla, in proposito, di “crisi”
della capacità aeroportuale.
Se gli attuali livelli di
capacità non verranno
incrementati in modo consistente, si ritiene
che entro il 2025 oltre 60 aeroporti
europei saranno gravemente congestionati, mentre i 20 più grandi
aeroporti saranno saturati per
almeno 8-10 ore al giorno.
Tale stato di congestione avrà probabilmente gravi ripercussioni ai fini del rispetto degli orari da parte delle compagnie aeree, in particolare negli hub aeroportuali, con la conseguenza di compromettere l’efficienza del settore dei trasporti del settore dei trasporti
in Europa.
La congestione avrà anche costi per l’ambiente e la sicurezza, dato che la densità e la
complessità delle operazioni raggiungeranno
livelli senza precedenti.
La crisi delle
capacità aeroportuali costituisce
una minaccia per la sicurezza, l’efficienza e la competitività
di tutti gli operatori
coinvolti nella catena dell’offerta dei servizi di trasporto aereo.
A seguito
della consultazione
è stato redatto
un elenco di azioni da intraprendere:
La Comunità europea potrebbe anche sostenere
il settore aeroportuale
tramite i suoi strumenti
finanziari RTE-T (Rete trans-europea dei trasporti), politica di coesione
europea attraverso
il FESR (Fondo
europeo di sviluppo
regionale) ed il FEC (Fondo
europeo di
coesione);
Gli aeroporti
regionali sono importanti
per lo sviluppo di una rete di trasporti aerei
integrati.
In proposito,
sarebbe auspicabile
sbloccare le capacità
latenti che esistono negli aeroporti
regionali.
Gli Stati membri dovrebbero cercare di migliorare l’accessibilità stradale e ferroviaria di
questi aeroporti affinché possano
svolgere il ruolo di aeroporti di
decongestionamento.
Sulla base dei
citati elementi, la Commissione cercherà
di migliorare le capacità ambientali degli aeroporti e il quadro per la pianificazione delle nuove infrastrutture aeroportuali.
La mancanza di collegamenti efficaci e sicuri,
limita la
mobilità
delle persone e delle merci
con
conseguenti ricadute sullo
sviluppo sociale ed economico.
E’ noto
che la mancanza
di collegamenti è una delle
cause
principali che
limitano lo sviluppo di un’area: l’arretratezza
di molte zone interne della regione è
quindi anche dovuta a questo.
Anche in quelle zone in cui il turismo
rappresenta
l’occasione ed
il
volano per
l’economia, la
ridotta infrastrutturazione pone limiti
allo sviluppo impedendo importanti investimenti a sostegno delle politiche locali.
Dunque, in tutte le aree caratterizzate da una economia non perfettamente sviluppata come appunto quella del tarantino, è necessario intervenire oltre che sul
piano politico, anche su quello infrastrutturale per ridurre l’isolamento e migliorare l’accessibilità territoriale.
La normativa tesa alla liberalizzazione dell’uso delle aree di atterraggio (Decreto 1 febbraio 2006
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9
maggio 2006
che integra e sostituisce
il precedente
Decreto
ministeriale
dell’8 agosto 2003) ha avvicinato l’Italia al livello delle altre nazioni permettendo la
realizzazione
di aeroporti “minori”
nelle
dimensioni, ma
estremamente vitali nell’esercizio dell’aviazione civile e commerciale.
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