Aeroporto Brindisi |
05/04/2012
Brindisi: piano Enac, sicurezza o
altro?
La notizia è stata messa in standby
da un po' tutti gli organi d'informazione ed invece rappresenta una gravissima violazione dei
diritti dei cittadini brindisini. Con la complicità del commissario Pezzuto
e dei tecnici comunali la ns. amministrazione ha accettato senza neppure fare
alcuna osservazione il piano
di sicurezza presentato da Enac per il nostro aeroporto. La conseguenza
di questa accettazione senza neppure interferire è che oramai non si può più
intervenire per rendere più accettabili questi vincoli. Per essere più chiari
la situazione nella quale si troverà la nostra città sarà questa: nelle zona di atterraggio degli
aerei non sarà possibile costruire in altezza, e quindi l'indice di fabbricabilità
e' praticamente vicino allo zero. Inoltre non sarà possibile neppure organizzare spettacoli aperti
al pubblico e quindi l'intera parte del porto interno, del Casale e
della gran parte del quartiere paradiso e di tanta parte del nostro porto
esterno non saranno praticabili, e non saranno più edificabili. Un colpo mortale anche al calcio
perché il campo Fanuzzi si trova nel pieno del cono di atterraggio e quindi stando alla
norma di protezione Enac, nessuna
partita si potrà disputare, almeno in concomitanza con l'apertura
dell'aeroporto e quindi praticamente nell'arco dell'intera giornata ad
eccezione della notte. Ma come si farà anche per i progetti di riqualificazione
del quartiere Paradiso? E per quelli tanto pubblicizzati della sciaia? E se per
caso si volesse riprendere il progetto del terminal per i containers nel quale è
naturale pensare a gru di notevole altezza per lo scarico ed il carico? Gli
abitanti del rione casale che volessero utilizzare la norma per costruire anche
una villetta ad un piano non lo potranno più fare. E tutto questo è stato
possibile senza colpo ferire e cioè senza alcun avviso alla città, senza
informare nessun organo di stampa senza neppure fare un semplice ricorso. Un
fatto assai grave che andrebbe subito approfondito da parte dei partiti
politici e dei candidati sindaci per confrontarsi su questo problema che
potrebbe bloccare definitivamente zone di espansione anche sulla costa, dove
tutti dicono di voler studiare nuovi investimenti: Come si può pensare ad una
tale ipotesi con questo vincolo pesante? Speriamo solo che da palazzo di città
qualcuno voglia spiegare ai brindisini come stanno le cose, e se magari, si
possono limitare i danni o se ci sono alternative che aggirino l'ostacolo. Insomma
facciamo qualcosa, muoviamoci e non lasciamo che altri vincoli blocchino
Brindisi e le sue potenzialità. - Il tutto senza voler pensare a male, perché
il dubbio che può nascere è questo: non si sarebbe fatto ricorso volutamente
per avere maggiore cubatura disponibile per altre zone dove, magari, è più
conveniente investire per alcuni gruppi in città, già proprietari di quelle
zone di espansione inserite del famoso documento programmatico preliminare
approvato in fretta e furia nello scorso agosto dal consiglio comunale nella
sua ultima uscita ?
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