Aeroporto "Lepore" di Lecce-San Cataldo |
Era il 2010 e, TeleRama (Alessandra Martellotti), ci convocò negli studi di Taranto (in Corso Umberto) per una diretta-dibattito sulla questione "Aeroporto di Taranto". Nella discussione, ad un certo punto, intervenne il padrone di TeleRama Paolo Pagliaro (grande amico di Fitto e Di Paola) con l'intento di smorzare le nostre pretese campanilistiche.
Restò invece spiazzato, quando accennammo ad un utilizzo (soprattutto turistico e didattico), dell'aeroporto "Lepore" di San Foca (che in tanti non sapevano neanche esistesse).
La ...mossa finì per mettere fuorigioco tutta la tattica preparata a tavolino e, in maniera del tutto unilaterale, ci sentimmo vincitori del confronto.
A distanza di 8 anni, qualcosa, fortunatamente, comincia a muoversi e, forse concretamente ci si avvicina ad un utilizzo dell'aeroporto (anche come supporto agli scali di Bari e Brindisi, troppo lontani dal tacco di Puglia).
Cosa non concessa ad Aeroporto di Taranto, perchè troppo grande e capace (una volta a regime), di fare concorrenza a Brindisi (ecco perchè non si utilizza neanche come alternato).
Cosa non concessa ad Aeroporto di Taranto, perchè troppo grande e capace (una volta a regime), di fare concorrenza a Brindisi (ecco perchè non si utilizza neanche come alternato).
il titolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 24 novembre |
Nell'articolo leggiamo: "Dopo un “letargo” durato sedici anni, l’aeroporto “Lepore” di San Cataldo è di nuovo pronto a spiccare il volo, contribuendo a dare impulso alle attività turistiche. Voli privati, charter, collegamenti con la Grecia ma anche azioni di controllo e monitoraggio del territorio le prospettive che si schiuderanno grazie ad un lungo impegno della società Fly Mediterraneo, che già anni fa acquisì e riqualificò l’area, utilizzata per molto tempo dal locale aero-club (una lunga vicenda giudiziaria, poi conclusasi positivamente, ne bloccò per anni la ripartenza).".
L'ENAC questa volta è stato vigile: "...ha rilasciato tutte le autorizzazioni necessarie...deve essere completato solo il quadro assicurativo. L’obiettivo è quello di aprire lo scalo aeroportuale nella prossima primavera, probabilmente a marzo, iniziando con un’attività stagionale legata in particolare al turismo ed ai collegamenti privati".
"L’inaugurazione era stata programmata già per lo scorso settembre, ma si è reso necessario uno slittamento per ottemperare alle prescrizioni dell’Enac, che richiede particolari assicurazioni che contemplino, fra l’altro, anche una valutazione del rischio. Il “Lepore”, infatti, non è considerato come una semplice avio-superficie ma alla stregua di un vero e proprio aeroporto, sebbene di dimensioni ridotte. E come tale vengono richieste delle tutele che devono essere garantite. Un iter che ha richiesto diversi step autorizzativi, passando per Brindisi, Bari, Napoli e Roma. Gli stessi tecnici Enac hanno svolto numerosi sopralluoghi nell’area aeroportuale ed ogni aspetto è stato messo a punto. Dopo il completamento delle polizze, si sarà pronti al “decollo”.
"Già da alcuni giorni sono stati avviati gli interventi di sistemazione delle strutture, degli hangar e della torre di controllo che già anni fa furono oggetto di ristrutturazione (la torre realizzata ex novo) quando la società Fly Mediterraneo entro in possesso dello scalo".
"Tra le prospettive, anche quella di utilizzare il “Lepore” come una struttura polifunzionale, aprendola ad eventi e manifestazioni che necessitino di ampi spazi. Non ci saranno voli di tipo “commerciale”, che richiedono speciali autorizzazioni. Tutto, si diceva, è legato al turismo, alla possibilità di effettuare collegamenti privati ed attività comunque connesse all’aviazione. Alleggerendo, in questo modo, anche le problematiche degli aeroporti di Brindisi e Bari, nei quali gli aero-club non trovano più gli stessi spazi operativi considerata la preponderante e crescente attività commerciale. A questo si potranno aggiungere attività complementari, utilizzando la struttura anche per la sicurezza del territorio, il monitoraggio ambientale, la prevenzione degli incendi".
Come al solito l'ultima parola è di Aeroporti di Puglia (che è poi la Regione travestita), e questa anomalia, tiene a bagnomaria tutta la mobilità della Puglia e, in particolare quella di Taranto.