la Repubblica del 22/08/2012 |
Scali dimezzati, più
infrastrutture
ecco il piano-aeroporti di
Passera
Il ministro ha elaborato il
progetto con l'Enac e tre società di consulenza, tra cui la Kpmg. Resteranno
operativi meno di 40 "poli". Il documento potrebbe anche arrivare sul
tavolo del Consiglio dei ministri di venerdì
di LUCIO CILLIS
Meno aeroporti, serviti da
infrastrutture nuove o rafforzate. Degli oltre 60 oggi in attività ne
resteranno poco più della metà, gran parte degli scali minori saranno dismessi
o nel migliore dei casi passeranno sotto la tutela degli enti locali (se riusciranno
a pagarne le spese). Il piano degli aeroporti italiani è da oggi sulla
scrivania del ministro dello Sviluppo Corrado Passera e se ne potrebbe parlare
anche al Consiglio dei ministri di venerdì. I "compiti" a casa per
l'estate chiesti da Monti prima delle vacanze Passera potrà dunque dire di
averli fatti, almeno guardando al testo del piano approntato insieme all'Enac
sulla base delle ricerche effettuate da OneWorks, Kpmg e Nomisma. "Con
questo schema definitivo gli investitori avranno la certezza di poter decidere
su cosa e quanto investire nel settore - spiega Vito Riggio, presidente
dell'Enac - mentre il Paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture
dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti - aggiunge
- passeranno agli enti locali che decideranno se vorranno impiegare soldi
pubblici per tenerli in vita". Il messaggio è chiaro: resteranno solo una
quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33), con strutture
adeguate e nessun intervento dello Stato. Quelli minori, in tempi di crisi, per
restare aperti dovranno sperare nell'intervento di Regioni o Comuni che
dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri,
o su asili nido e strade da asfaltare.
Puglia e Calabria
A Bari soltanto aerei di linea
Brindisi punta su Ryanair
Molte novità al Sud per Puglia e
Calabria. Gli aeroporti di Bari, Brindisi, Taranto e Foggia costituiranno il
"polo dell'area Meridionale adriatica", con il capoluogo regionale a
fare la parte del leone (Bari, infatti, è considerato dal piano uno "scalo
strategico"). L'aeroporto di Brindisi sarà dedicato prevalentemente al
traffico low cost che arriva dall'Europa. Taranto, invece, fungerà da scalo di
servizio cargo mentre quello di Foggia sarà limitato al traffico turistico
locale. In Calabria Lametia Terme rappresenta l'aerostazione strategica con
voli internazionali a basso costo e il cargo. Sono considerati di
"interesse locale", invece, Crotone e Reggio Calabria.
Questo il piano:
Puntuale come i servizi sul caldo o i saldi estivi, arriva l'ennesimo piano aeroporti come al solito redatto da OneWorks, Kpmg e Nomisma. Gli stessi che hanno elaborato il precedente piano. Le società in questione si muovono, non in ragione dell'effettivo bisogno dei cittadini e dei territori, ma sulla base di precise indicazioni dei "datori di lavoro". Altrimenti non si spiegherebbe la storia di scalo cargo, quando a Taranto di cargo dal 2003 non si è mai visto neanche l'ombra. È solo una bufala che ci viene somministrata con la complicità dei nostri amministratori locali, provinciali, regionali e nazionali, e la completa inettitudine dell'imprenditoria locale.
Anche in questa questione, dobbiamo sperare nell'intervento della Magistratura (già allertata) e sulla Commissione alla Concorrenza CEE.
Un ringraziamento ai senatori Elio LANNUTTI e Antonio DI PIETRO per le interrogazioni alla Camera e al Senato.
Nessun commento:
Posta un commento
chi lascia un commento si assume la responsabilità di quello che scrive.