Una
provocazione (mica tanto)
Poiché
Taranto (o meglio il "sacrificio di Taranto") è troppo importante sia
per l'Italia sia per l'Europa intera.
Vogliamo
Taranto capoluogo di Regione con tutti gli annessi e connessi: stazione, porto,
aeroporto e vie di comunicazioni funzionanti ed efficienti, zona franca, città
metropolitana con università e centri di ricerca...
Ovviamente
le bonifiche in primis, ed il reimpiego delle maestranze dell’Ilva.
Penso
sia il minimo per una comunità che da 150 anni dà tanto ricevendo in cambio ben
poca cosa (dell’inquinamento ne faremmo volentieri a meno). Taranto è sito SIN
(sito d’interesse nazionale). 150 anni fa è stata (giustamente) scelta dalla
Marina Militare per impiantarvi la più grande base militare; la sua posizione
geografica e strategica era una scelta obbligata. I cantieri navali e l’Arsenale
militare sono stati una conseguenza logica.
Ma
l’Agip, la Cementir e l’Italsider, con quale criterio sono state collocate a
Taranto? Perché così vicine alla città e al quartiere Tamburi (che esisteva
prima della costruzione del siderurgico – CLINI informati!).
Con
quale lungimiranza sono state programmate queste industrie? Per un ritorno
elettorale? Un certo Alcide DE GASPERI diceva: «Un
politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni».
I
nostri politici ed amministratori hanno scelto la prima!
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