Ricevo dall'On. Antonio DI PIETRO una nota riguardante la sua interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, in merito all'aeroporto di Taranto.
L'On. è stato di parola, anzi, si è spinto oltre. Innanzitutto, leggendo la sua interpellanza, dimostra di aver letto il nostro dossier, consegnatogli il 8 settembre, in occasione della sua venuta a Taranto (a differenza di altri che forse non l'hanno neanche letto).
Un sincero ringraziamento da tutto il M.A.T..
DI PIETRO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:l'aeroporto di Taranto-Grottaglie, o
aeroporto «Marcello Arlotta», dal 1999, ovvero da quando venne
utilizzato per la chiusura di altri scali pugliesi per la guerra del Kosovo,
risulta sostanzialmente chiuso al traffico civile;
sono anni che comitati di cittadini, imprenditori e
operatori turistici chiedono con forza la riapertura dello scalo in questione, affinché
siano realizzati collegamenti regolari con le città di Roma e Milano;
in particolare, il «Movimento Aeroporto di Taranto», da
sempre sollecita un interessamento a trecentosessanta gradi di tutte le realtà
istituzionali competenti che intendano adoperarsi per la completa riattivazione
dello scalo di Taranto e lo sfruttamento commerciale dello stesso, per gli
indubbi benefici che ne conseguirebbero in termini di sviluppo economico ed
occupazionale;
per quanto risulta all'interrogante, Aeroporti di Puglia spa
(ADP), società concessionaria fino al 2043 di tutti gli aeroporti
pugliesi, sembrerebbe dimostrare un'ingiustificabile ritrosia nel promuovere lo
sviluppo e la piena funzionalità dell'aeroporto di Taranto e comunque ad
assumere ogni qual tipo di decisione in tal senso;
lo «Studio per lo sviluppo della rete aeroportuale nazionale»
elaborato da One Works, KPMG e Nomisma per il Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti e l'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) stima che
l'aeroporto di Taranto ricopra un bacino di utenza territoriale che si estende
per ben 12.800 chilometri quadrati e che risulti raggiungibile in soli 90
minuti da più di 3 milioni di passeggeri potenziali;
l'aeroporto in questione è registrato come aeroporto
civile nazionale e comunitario; tale aeroporto, peraltro, vanta la presenza
della pista aerea più lunga della Puglia, con i suoi 3,2 chilometri di
lunghezza, risultando particolarmente idonea ad accogliere l'atterraggio di
velivoli di grandi dimensioni -:
se e quali iniziative per quanto di competenza, intenda assumere il
Governo alla luce di quanto descritto in premessa, al fine di garantire in
tempi celeri, la completa riapertura dell'aeroporto Taranto-Grottaglie, o
aeroporto «Marcello Arlotta», al traffico civile e commerciale alla
stessa stregua di quanto accade negli altri aeroporti della regione Puglia.
(4-13351)
Quando era Ministro "competente" cosa avrebbe risposto ad una analoga (ipotetica) interrogazione?
RispondiEliminaPiù direttamente, cosa ha fatto per l'aeroporto di Grottaglie pochi anni or sono allorquando era il Ministro al ramo?
Intanto l'ha fatto! Caro Mimmo ora mi raccomando stai attento agli sciacalli e alle mosche cocchiere.
RispondiEliminahttp://www.oraquadra.it/cronaca/940-antonio-di-pietro-e-stato-di-parola-si-e-occupato-dellaeroporto-di-grottaglie.html
RispondiEliminax Cosimo LOMBARDI
RispondiEliminaio non me la prendo con il Ministro dei trasporti non può conoscere la situazione locale. Anche se MATTEOLI, recentemente, atterrando a Grottaglie con l'aereo di Stato, ad una domanda sull'aeroporto, rispose sferzante:.
E poi, a memoria, non mi pare che mai nessuno abbia fatto un'interpellanza alla Camera su Grottaglie.
Le nostre idee/preferenze politiche teniamocele per noi, pensiamo ai fatti.