giovedì 29 settembre 2011

Interrogazione dell'On. DI PIETRO

                                                    on. Antonio DI PIETRO, Mimmo DE PADOVA

Ricevo dall'On. Antonio DI PIETRO una nota riguardante la sua interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, in merito all'aeroporto di Taranto.
L'On. è stato di parola, anzi, si è spinto oltre. Innanzitutto, leggendo la sua interpellanza, dimostra di aver letto il nostro dossier, consegnatogli il 8 settembre, in occasione della sua venuta a Taranto (a differenza di altri che forse non l'hanno neanche letto). 
Un sincero ringraziamento da tutto il M.A.T..

DI PIETRO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

- Per sapere - premesso che:l'aeroporto di Taranto-Grottaglie, o aeroporto «Marcello Arlotta», dal 1999, ovvero da quando venne utilizzato per la chiusura di altri scali pugliesi per la guerra del Kosovo, risulta sostanzialmente chiuso al traffico civile;
sono anni che comitati di cittadini, imprenditori e operatori turistici chiedono con forza la riapertura dello scalo in questione, affinché siano realizzati collegamenti regolari con le città di Roma e Milano;
in particolare, il «Movimento Aeroporto di Taranto», da sempre sollecita un interessamento a trecentosessanta gradi di tutte le realtà istituzionali competenti che intendano adoperarsi per la completa riattivazione dello scalo di Taranto e lo sfruttamento commerciale dello stesso, per gli indubbi benefici che ne conseguirebbero in termini di sviluppo economico ed occupazionale;
per quanto risulta all'interrogante, Aeroporti di Puglia spa (ADP), società concessionaria fino al 2043 di tutti gli aeroporti pugliesi, sembrerebbe dimostrare un'ingiustificabile ritrosia nel promuovere lo sviluppo e la piena funzionalità dell'aeroporto di Taranto e comunque ad assumere ogni qual tipo di decisione in tal senso;
lo «Studio per lo sviluppo della rete aeroportuale nazionale» elaborato da One Works, KPMG e Nomisma per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) stima che l'aeroporto di Taranto ricopra un bacino di utenza territoriale che si estende per ben 12.800 chilometri quadrati e che risulti raggiungibile in soli 90 minuti da più di 3 milioni di passeggeri potenziali;
l'aeroporto in questione è registrato come aeroporto civile nazionale e comunitario; tale aeroporto, peraltro, vanta la presenza della pista aerea più lunga della Puglia, con i suoi 3,2 chilometri di lunghezza, risultando particolarmente idonea ad accogliere l'atterraggio di velivoli di grandi dimensioni -:
se e quali iniziative per quanto di competenza, intenda assumere il Governo alla luce di quanto descritto in premessa, al fine di garantire in tempi celeri, la completa riapertura dell'aeroporto Taranto-Grottaglie, o aeroporto «Marcello Arlotta», al traffico civile e commerciale alla stessa stregua di quanto accade negli altri aeroporti della regione Puglia.
(4-13351)

4 commenti:

  1. Quando era Ministro "competente" cosa avrebbe risposto ad una analoga (ipotetica) interrogazione?
    Più direttamente, cosa ha fatto per l'aeroporto di Grottaglie pochi anni or sono allorquando era il Ministro al ramo?

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  2. Intanto l'ha fatto! Caro Mimmo ora mi raccomando stai attento agli sciacalli e alle mosche cocchiere.

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  3. http://www.oraquadra.it/cronaca/940-antonio-di-pietro-e-stato-di-parola-si-e-occupato-dellaeroporto-di-grottaglie.html

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  4. x Cosimo LOMBARDI
    io non me la prendo con il Ministro dei trasporti non può conoscere la situazione locale. Anche se MATTEOLI, recentemente, atterrando a Grottaglie con l'aereo di Stato, ad una domanda sull'aeroporto, rispose sferzante:.
    E poi, a memoria, non mi pare che mai nessuno abbia fatto un'interpellanza alla Camera su Grottaglie.
    Le nostre idee/preferenze politiche teniamocele per noi, pensiamo ai fatti.

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