Questo è il resonto della seduta regionale che aveva all'ODG la modifica del PRT, per permettere i voli civili anche dall'aeroporto di Taranto. In coda, tutti gli interventi.
* un ringraziamento a Vincenzo Del Monaco
* un ringraziamento a Vincenzo Del Monaco
SUNTO
CERVELLERA. Se
il Governo regionale o Aeroporti di Puglia ci dicono che non è possibile, per
altre ragioni, utilizzare l’aeroporto per i voli civili, a questo punto si
lasci libero l’ENAC di bandire una gara per assegnare l’aeroporto di
Taranto-Grottaglie ad altri soggetti, che possono anche essere privati. A questo punto, infatti, vorrei capire per
quale ragione l’aeroporto non dovrebbe esprimere al massimo le sue
potenzialità.
Peraltro, la valorizzazione di questo aeroporto reca con sé
anche la valorizzazione delle potenzialità turistiche ed economiche della zona.
BELLOMO. Se
consideriamo che per raggiungere Roma dall’aeroporto Fiumicino occorre un’ora e
da Taranto occorre molto meno per raggiungere Bari, è opportuno che rendiamo
più agevole la percorrenza tra Taranto e Bari o tra Taranto e Brindisi, a
seconda delle convenienze, e impegniamo il Governo regionale affinché si muova
in tal senso anche per l’aeroporto di Foggia. Grazie.
MAZZA. Dobbiamo
favorire un’attività imprenditoriale che possa nascere in loco, ma va bene
anche se è di provenienza diversa. Prevediamo un tempo minimo, due o tre anni,
per vedere se questo aeroporto funziona. Parlo di quella che potrebbe essere la
potenzialità economica e culturale di un aeroporto, in un territorio la cui
unica potenzialità, in questo momento, è collegata alla grande industria che –
sia benedetta, altrimenti si morirebbe di fame – comunque porta i tumori.
Questo è un discorso importante, ma noi stiamo fermi a ragionare su questioni
meno urgenti.
Concediamo, dunque, la possibilità di svolgere delle
attività, possibilità che la Regione Puglia dovrebbe prevedere non solo in
questa, ma anche in tante altre situazioni.
SALA. Come
è noto, il Piano regionale dei trasporti devolve all’aeroporto di Grottaglie il
traffico cargo. Sino ad oggi la società Aeroporti di Puglia nulla ha fatto per
sviluppare il benché minimo volo cargo dall’aeroporto di Grottaglie, ma vi è
un’aggravante, su questa circostanza, peraltro oggetto di una mia
interrogazione, alla quale voglio solo accennare in quest’Aula. Da qualche
tempo, Aeroporti di Puglia ha acquisito l’area dell’aeroporto militare di Bari
– almeno stando alle dichiarazioni rese dall’assessore regionale ai trasporti
sul Sole 24 Ore – per il traffico merci, come viene definito. Ora, se ciò
accade realmente, e non ho dubbi che l’assessore Minervini abbia detto la
verità al Sole 24 Ore, evidentemente, oltre a privare Grottaglie dei voli per i
passeggeri per le ben note problematiche che l’amministratore di Aeroporti di
Puglia ha addotto, giustamente o meno, in Commissione, si intende anche
snaturare e privare l’aeroporto di Grottaglie del traffico cargo.
LOSPINUSO. Parliamo
di una zona, quella della costa ionica occidentale, con Castellaneta Marina,
Ginosa Marina, Policoro, vicina anche alla regione Calabria, che annovera
l’esistenza di numerosi insediamenti turistici, villaggi. È una zona nella quale
c’è la possibilità di attuare una politica turistica, non soltanto nei mesi
canonici, ma anche in un discorso di destagionalizzazione.
Nel momento in cui noi, come Regione, abbiamo compiuto
enormi sforzi di finanziamento anche per altri film, non vedo perché questo
aeroporto, che ha comunque visto una sua funzionalità anche durante la guerra
in Kosovo, non si possa rilanciare e, quindi, non si possano creare le
condizioni per il suo rilancio.
Se vogliamo attuare una politica diversa anche da un
punto di vista turistico e dei passeggeri, io credo che vada valorizzata la
questione e che vada dato a Taranto, almeno in questo campo, ciò che viene
tolto in altri settori.
LADDOMADA. Ha
ragione il collega Lospinuso: noi abbiamo potenzialità turistiche enormi dal
punto di vista dei voli civili e dei voli charter e, aggiungo io, anche dei
voli turistico-panoramici, che potrebbero abbracciare una larga zona che va
dalla Valle d’Itria a Fasano, fino ad arrivare alle coste pugliesi e calabresi.
Noi vogliamo avere questa opportunità, senza nulla
togliere ad altri territori né all’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia. Vogliamo
avere le stesse opportunità.
Chiedo un impegno forte del Governo. Non vogliamo
sentire l’amministratore di AdP, ma il Governo regionale su questo punto,
perché vogliamo capire, una volta per tutte, il punto di vista
dell’Amministrazione di cui siamo maggioranza.
DAMONE. Signor
Presidente, quando affrontiamo problemi così importanti e vicini alla persona umana per quanto riguarda i
vantaggi e la celerità dei collegamenti, probabilmente siamo assaliti dalla
difesa del territorio e da situazioni limitate. All’ordine del giorno dei
colleghi di Taranto sono legati, infatti, un’interrogazione e un ordine del
giorno della Provincia di Foggia per quanto riguarda l’aeroporto “Gino Lisa”. A
questo punto voglio svolgere una riflessione. Una classe dirigente, in un
momento di grandi difficoltà economiche, come ricordava il collega Bellomo,
deve assumere posizioni responsabili e non campanilistiche.
PENTASSUGLIA. Da
Presidente è sempre molto difficile avere il ruolo di garanzia e poi entrare
nel merito del problema, però, essendo
anche consigliere del territorio e firmatario, penso e mi auguro che si possa
ritornare in Commissione per sviluppare e magari completare quel ragionamento e
quel lavoro che proprio in Commissione si sono sviluppati, senza mortificare
alcun territorio, ma tentando di dare risposte soprattutto in prospettiva.
Ritengo sia questa la questione più fondamentale e importante, alla luce anche
di tutti gli investimenti e del quadro d’insieme che abbiamo tracciato.
LANZILOTTA. Si
sostiene che nei prossimi due anni avremo presenze di 12 milioni di turisti. Al
2020 questo dato, se le pubbliche amministrazioni e gli investimenti da parte
dei privati ci saranno, potrebbe arrivare a 25 milioni. È evidente che l’economia
di questa regione trova nel turismo una grande opportunità e una grande
potenzialità. Credo che la politica debba compiere uno sforzo in più e
caricarsi eventualmente anche di un periodo in cui non ci possano essere utili,
ma costi. Se sono costi che servono a un territorio per contribuire a far
guadagnare alla Puglia un pezzo importante di mercato nel settore del turismo,
è opportuno che tutti gli sforzi vadano compiuti.
Io ritengo che l’ordine del giorno presentato dai
colleghi tarantini abbia questo grande merito ed è giusto che il Consiglio
regionale lo riconosca. Voterò, quindi, favorevolmente all’iniziativa
presentata dai colleghi della Provincia di Taranto.
MINERVINI. Possiamo
cavalcare i comitati locali, ma non produciamo buone
scelte politiche di sviluppo del nostro territorio in una fase nella quale, se
sbagliamo la mossa, ciò è fatale per le nostre realtà territoriali.
Per questo motivo discutiamo. Abbiamo già iniziato
una discussione, che io considero molto importante, all’interno della
Commissione, ma anche al di fuori dalla Commissione stiamo parlando con il
territorio.
Continueremo a discutere di questo tema. Si potrebbe
tradurre quest’ordine del giorno in un impegno rivolto al sottoscritto perché
si possa continuare questa discussione nelle sedi più appropriate, perché
verifichi la condizione di fattibilità di quello che voi richiedete, ma senza
tradurlo in una sorta di braccio di ferro con il quale proviamo a strappare un
impegno in una condizione di fattibilità difficilissima da garantire in questo
momento da parte del Governo.
MARINO. Assessore,
dobbiamo tenere una discussione su questo tema e la dobbiamo fare partendo
anche dal presupposto che la panacea di tutti i mali non può essere la società
Aeroporti di Puglia. La società Aeroporti di Puglia può essere vissuta e vista
in Puglia anche in modo diverso, per esempio come una holding che partecipa a
tante altre società che possono intervenire anche con capitale privato.
CERVELLERA. L’ordine
del giorno era volutamente generico, perché in alcune dichiarazioni l’ingegner
Di Paola affermava che aveva
temporaneamente dirottato 5 milioni di euro che erano stati assegnati
all’aeroporto di Taranto, ma che erano disponibili immediatamente a essere
reintrodotti. Non so che significa che non ci sono più, ma sto parlando di
Aeroporti di Puglia, non dell’Assessorato.
PRESIDENTE.
Rileggo il testo: «Il Consiglio impegna il Governo regionale a proseguire
nell’utile interlocuzione con il territorio della Provincia di Taranto e con
Aeroporti di Puglia per la valorizzazione dell’importante infrastruttura
aeroportuale di Grottaglie, predisponendolo anche ai voli civili».
Pongo ai voti l’ordine del giorno così come
modificato.
È approvato.
INTERA SEDUTA
CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA
IX
LEGISLATURA
39a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO
martedì 27 settembre
2011
Presidenza del Presidente INTRONA
indi del Vicepresidente MANIGLIO
indi
del Presidente INTRONA
Ordine del giorno Cervellera, Pentassuglia,
Laddomada, Mazza, Sala del 14/07/2011 “Aeroporto Arlotta di Taranto-Grottaglie
– Riattivazione voli civili”
PRESIDENTE.
L’ordine del giorno, al punto n. 20), reca: «Ordine del giorno Cervellera,
Pentassuglia, Laddomada, Mazza, Sala del 14/07/2011 “Aeroporto Arlotta di
Taranto-Grottaglie – Riattivazione voli civili”.
Ne do lettura: «I sottoscritti consiglieri regionali,
premesso che
- l’Aeroporto
di Taranto-Grottaglie, nonostante i lavori effettuati per gli adeguamenti
strutturali rimane ad oggi chiuso ai voli civili, sia di linea che charter,
rimanendo aerostazione a vocazione prevalentemente cargo;
- l’Aeroporto
stesso è registrato come aeroporto civile nazionale e comunitario;
- nel
1999, in occasione del conflitto bellico in Kosovo, gli aeroporti di Bari e
Brindisi, per motivi di sicurezza, furono chiusi facendo transitare i voli
civili sull’aeroporto di Taranto-Grottaglie, trasformando quest’ultimo “idoneo”
al trasporto passeggeri;
- nel
2006, a seguito dell’insediamento del Gruppo Alenia – Aeronautica presso il
citato scalo per la produzione delle fusoliere della Boeing, lo scalo è stato
adeguato per consentire l’atterraggio dei pesantissimi Boeing Cargo, risultando
a fine lavori una delle piste più lunghe d’Italia. Costo dell’operazione 200
milioni di euro;
visto il Piano Regionale dei Trasporti – Piano
Attuativo 2009-2013 della Regione Puglia – Assessorato ai Trasporti e alle Vie
di Comunicazione, da cui si evince che “L’aeroporto di Grottaglie, ferma
restando la possibilità di sviluppare traffico passeggeri a servizio della
domanda generata dal proprio territorio di riferimento (il Piano prospetta
l’attivazione di voli charter anche a valenza internazionale con
caratteristiche stagionali), è chiamato principalmente ad integrarsi nel sistema
logistico-portuale dello Ionio, costituendone uno dei punti di forza grazie
alle caratteristiche dei suoi impianti e alla sua elevata accessibilità ulteriormente
migliorata attraverso la previsione dell’adeguamento dello svincolo sulla SS7.
L’aeroporto potrà costituire un ulteriore incentivo per attrarre investimenti
privati nel Distripark completando il network di feederaggio multimodale a
supporto del sistema portuale” e che “l’accessibilità stradale dell’aeroporto
di Grottaglie è stata migliorata attraverso il collegamento diretto con la
viabilità di interesse nazionale. La realizzazione dei numerosi potenziamenti
stradali previsti in Salento consentono di migliorare i collegamenti
dell’aeroporto con il porto di Taranto e le principali aree produttive e
turistiche della zona”;
considerato e valutato che
- nella
Convenzione stipulata il 22.01 2002 tra ENAC ed Aeroporti di Puglia si
stabilisce per tutti gli aeroporti pugliesi (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto)
di “erogare con continuità e regolarità, nel rispetto dell’imparzialità e
secondo le regole di non discriminazione dell’utenza i servizi di propria
competenza” (art. 4 comma 1.c);
- nella
precitata Convenzione “la concessionaria assicura la piena operatività di
ciascun aeroporto” (art. 7 comma 1) e che nel caso “di mancato ed immotivato
rispetto del programma di interventi e del piano degli investimenti o di grave
e immotivato ritardo nell’attuazione degli stessi...l’Enac ...dispone la revoca
della concessione” (art 14 comma 1);
- dalle
caratteristiche e dai dati riguardanti lo scalo di Taranto-Grottaglie riportati
nelle pubblicazioni aeronautiche risulterebbe che l’aeroporto è aperto al
traffico aereo civile, mentre in realtà si configura solo la presenza sporadica
di piccoli velivoli charter nei mesi estivi e/o voli privati;
- la
pista di 3200 metri del precitato scalo è tra le più lunghe d’Italia, per cui
dovrebbero essere garantiti quotidianamente i servizi aeroportuali, handling,
antincendio, carburante, controllo del traffico aereo, informazioni volo,
meteorologia, manutenzione di impianti luminosi, di telecomunicazioni e
radioassistenze, oltre che, su richiesta, dogana, polizia e servizio sanitario,
con costi di gestione annui di 20 milioni di euro;
- l’aeroporto
di Taranto nel Piano regionale dei trasporti, destinato prioritariamente ai
movimenti cargo, non impedisce l’utilizzo dello scalo anche per il trasporto
passeggeri, considerato anche il fatto che i voli cargo non sono stati
incentivati da Aeroporti di Puglia, e costituiscono ad oggi un numero limitato
di voli (uno o due settimanali per conto della Boeing per Alenia);
- Taranto
è collocata in un’area strategica per le comunicazioni intermodali, a ridosso
di due Regioni (la Calabria e la Basilicata) che, non avendo aeroporti vicino,
potrebbero sostenere la domanda di una notevole utenza per i voli civili;
- l’utilizzo
a pieno regime dello scalo grottagliese, unitamente al Porto di Taranto,
rappresenterebbe il “volano” per lo sviluppo economico, turistico e sociale di
tutta la terra ionica;
- il
territorio ionico sarebbe fortemente avvantaggiato da un incremento dei flussi
turistici nell’ area essendo una delle principali mete turistiche della
Regione;
- la
valorizzazione delle locazioni naturali, della cultura, delle tradizioni con i
partners pubblici e privati che perseguono i medesimi obiettivi rappresenta
un’efficace forma di sviluppo sostenibile del territorio;
viste
- la
delibera di Giunta del Comune di Martina Franca, n.111 del 22/04/2011 avente ad
oggetto “Manifestazione adesione iniziativa costituendo consorzio le Rotte del
Sole” con la quale l’Ente esplicita la condivisione dell’iniziativa al fine di
predisporre e raggiungere l’obiettivo di rendere l’aeroporto di
Taranto-Grottaglie disponibile a tutto il traffico aereo, passeggeri e commerciale,
promuovere l’attivazione di voli turistici da e per l’aeroporto di
Taranto-Grottaglie, promuovere iniziative per incrementare i flussi turistici
nel territorio;
- la
delibera del Consiglio Comunale di Taranto del 25 giugno 2010, pubblicata all’Albo
Pretorio dal 13 luglio 2010 al 23 luglio 2010 n.6644 Reg. Pubbl. in cui l’Ente
approva l’OdG relativo all’Aeroporto Arlotta Taranto-Grottaglie al fine di
“intraprendere iniziative concrete per la riapertura dell’Aeroporto di Taranto
al traffico passeggeri”;
- il
Consiglio Comunale di Grottaglie del 25 novembre 2010 che chiede che “le
Autorità competenti e la Regione Puglia (socio di maggioranza) facciano
pressione su ‘Aeroporti di Puglia’; ‘Aeroporti di Puglia’ renda fruibile, da
subito, l’Aeroporto di Taranto-Grottaglie rendendolo disponibile anche a
richiesta di operatori privati; ‘Aeroporti di Puglia’ promuova ogni azione
utile ad attivare vettori italiani o comunitari; l’Aeroporto debba poter
funzionare regolarmente così come avviene per altri aeroporti di Puglia; di
istituire un tavolo tecnico per trovare una compagnia che possa utilizzare
l’aeroporto”;
- l’interessamento
della Provincia di Taranto, che ha dedicato una seduta consiliare ad hoc,
affinché vengano istituiti voli passeggeri da/per lo scalo Arlotta con
principali destinazioni Roma e Milano, con cadenza giornaliera;
- le
risultanze dell’audizione tenutasi nella V Commissione regionale con
all’argomento la riattivazione dei voli civili nell’Aeroporto
Taranto-Grottaglie del 12.04.2011, in cui la Provincia di Taranto, i Sindaci di
Taranto, di Grottaglie, di altri Comuni dell’arco ionico, l’Associazione
Tarantovola, le Organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL hanno richiesto con
forza all’Assessore ai Trasporti e al Direttore di Aeroporti di Puglia di
riattivare lo scalo di Grottaglie anche ai voli civili;
chiedono alla Giunta di
- attivarsi
nei confronti di Aeroporti di Puglia, nel rispetto della Convenzione stipulata
con ENAC, per cogliere le proposte avanzate dalla Provincia di Taranto e da
operatori privati per la riapertura dell’Aeroporto di Taranto-Grottaglie anche
ai voli civili;
- far destinare a tale scopo le risorse ricevute per
Taranto da Aeroporti di Puglia ed utilizzate per altre esigenze».
Invito i presentatori a illustrarlo.
CERVELLERA.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, questo ordine del giorno è firmato da
me e dai consiglieri regionali Laddomada, Mazza, Pentassuglia e Sala (cito in
ordine cronologico), ma sicuramente solo per motivi di tempo non è stato
possibile farlo firmare a tutti i consiglieri regionali tarantini. Questo
argomento, infatti, interessa il territorio ionico e ha visto impegnati alcuni
Consigli comunali di grande importanza, a partire da Martina Franca, Taranto...
PRESIDENTE.
Colleghi consiglieri, abbiamo da poco iniziato i lavori. Permettiamo ai
relatori di intervenire con tranquillità, dando loro il giusto ascolto e la
giusta attenzione.
CERVELLERA.
Come dicevo, il tema ha visto impegnati anche il Consiglio comunale di Taranto
e più volte il Consiglio comunale di Grottaglie. L’ultima, in ordine di tempo,
qualche giorno fa, quando si è discusso proprio di questo ordine del giorno,
che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Grottaglie.
L’ordine del giorno parte dall’illustrazione dell’importanza
di questo aeroporto che io chiamo “Taranto-Grottaglie”, una infrastruttura...
PRESIDENTE.
Colleghi, vi invito a prestare attenzione, ma anticipo che al prossimo richiamo
sospenderò i lavori del Consiglio. Non è possibile andare avanti in questo modo,
non è dignitoso per chi parla.
CERVELLERA.
Grazie, signor Presidente. Come dicevo, si tratta di un’infrastruttura
importantissima che ha visto un impegno anche di natura economica da parte
della Regione
Puglia, dello
Stato e della Comunità europea, in quanto la sua pista è stata allungata fino a
3.200 metri, diventando così la pista più lunga d’Italia.
È, dunque, un’infrastruttura su cui la Puglia punta,
ma ha avuto un destino purtroppo riduttivo rispetto alle potenzialità che ha e
ha avuto in passato. Voglio ricordare, infatti, che durante il conflitto nel
Kosovo, stante la chiusura degli aeroporti di Bari e di Brindisi, giocoforza si
è dovuto utilizzare questo aeroporto anche per i voli civili, considerando
peraltro l’importanza che esso ha assunto sempre più nel tempo a seguito
dell’insediamento nel territorio del gruppo Alenia.
Qualche giorno fa è stato inaugurato da Grottaglie il
primo aereo (un Boeing) interamente in fibre di carbonio, che ha la possibilità
di ridurre i costi del carburante del 20 per cento, rendendo peraltro un
servizio all’ambiente.
Naturalmente rispetto ai Boeing era necessario avere
un’infrastruttura di questa natura, con una pista più lunga, e addirittura oggi
abbiamo una delle piste più lunghe d’Italia, per la quale si sono spesi 200
milioni di euro.
Il Piano regionale dei trasporti, approvato con Piano
attuativo 2009-2013 dalla Regione Puglia, prevede anche “la possibilità di
sviluppare traffico passeggeri a servizio della domanda generata dal proprio
territorio di riferimento (il Piano prospetta l’attivazione di voli charter
anche a valenza internazionale con caratteristiche stagionali), è chiamato
principalmente a integrarsi nel sistema logistico-portuale dello Ionio,
costituendone uno dei punti di forza grazie alle caratteristiche dei suoi
impianti e alla sua elevata accessibilità ulteriormente migliorata attraverso
la previsione dell’adeguamento dello svincolo sulla SS7. L’aeroporto potrà
costituire un ulteriore incentivo per attrarre investimenti privati nel
Distripark completando il network di feederaggio multimodale a supporto del
sistema portuale” e che “l’accessibilità stradale dell’aeroporto di Grottaglie
è stata migliorata attraverso il collegamento diretto con la viabilità di
interesse nazionale. La realizzazione dei numerosi potenziamenti stradali
previsti in Salento consentono di migliorare i collegamenti dell’aeroporto con
il porto di Taranto – che è una delle richieste più importanti – e le
principali aree produttive e turistiche della zona”.
Da questo punto di vista, questo aeroporto ha dunque
tutte le potenzialità per poter esplicare le proprie attività. Tuttavia, tali
potenzialità sono limitate dall’impostazione adottata da Aeroporti di Puglia,
che prevede solo impieghi cargo, che peraltro nemmeno vengono sviluppati.
Fossero almeno sviluppati gli aspetti cargo, sarebbe già un fatto importante
proprio per il collegamento logistico tra porto e aeroporto. Invece,
addirittura andando contro la convenzione con l’ENAC, che stabilisce per tutti
gli aeroporti pugliesi di “erogare con continuità e regolarità, nel rispetto
dell’imparzialità e secondo le regole di non discriminazione dell’utenza, i
servizi di propria competenza”, Aeroporti di Puglia sabota – uso una parola
forse un po’ troppo forte – le possibilità di effettuare voli civili per
l’aeroporto Taranto-Grottaglie.
Devo dire, a onor del vero, che l’aeroporto è
collocato in una zona strategica e addirittura non avrebbe bisogno di fare
alcun tipo di concorrenza, come qualcuno potrebbe pensare, con l’aeroporto di
Brindisi o con quello di Bari, perché ha un suo bacino e una sua utenza di
riferimento collocandosi tra due regioni, la Basilicata e la Calabria.
Dovete sapere che la Basilicata non ha nessun
aeroporto, né a Potenza né a Matera, ed è addirittura interessata a dirigersi
verso Taranto, avendo un’infrastruttura come la Basentana che arriverebbe
direttamente nella nostra città. Non si capisce, dunque, perché da parte di
Aeroporti di Puglia ci sia un’ostilità – la chiamo così – a questo riguardo.
Devo ringraziare al Presidente della V Commissione
Pentassuglia perché ci ha consentito di fare un dibattito serio su questo
argomento anche con l’assessore Minervini e con il responsabile di Aeroporti di
Puglia, l’ingegner Di Paola. Nonostante ci sia stata, da parte di tutti gli
enti, una richiesta analoga, a partire dalla Provincia di Taranto, che chiese
espressamente che l’aeroporto di Taranto-Grottaglie potesse essere utilizzato
per i voli civili, non vi è stata alcuna risposta. Siamo stati, dunque, costretti a presentare un
ordine del giorno in Consiglio perché su questa materia vogliamo che il Governo
si impegni a garantire questa possibilità.
Se
il Governo regionale o Aeroporti di Puglia ci dicono che non è possibile, per
altre ragioni, utilizzare l’aeroporto per i voli civili, a questo punto si
lasci libero l’ENAC di bandire una gara per assegnare l’aeroporto di
Taranto-Grottaglie ad altri soggetti, che possono anche essere privati. A questo punto, infatti, vorrei capire per quale ragione l’aeroporto
non dovrebbe esprimere al massimo le sue potenzialità.
Peraltro,
la valorizzazione di questo aeroporto reca con sé anche la valorizzazione delle
potenzialità turistiche ed economiche della zona. Dal punto di vista
economico, come ho già detto, è interessata in modo particolare la logistica,
ma è importante richiamare anche le potenzialità turistiche, ricordando che
Taranto è la capitale della Magna Grecia.
Vorrei ricordare all’assessore Minervini che le
Ferrovie dello Stato hanno limitato le possibilità di raggiungimento di Taranto
da Roma o da Milano. Oggi, però, con l’aumento esponenziale del numero di
coloro che viaggiano con il mezzo aereo, questa possibilità ci deve essere
riconosciuta.
Occorre puntare, dunque, sulla valorizzazione delle
bellezze naturali, della cultura, delle tradizioni, del turismo. Questo, a mio
avviso, per Taranto potrebbe essere un volano molto importante per sfuggire al
degrado ambientale che la grande industria regala al nostro territorio.
Da questo punto di vista, la nostra richiesta è di
attivarsi, come Governo, nei confronti di
Aeroporti di Puglia, affinché, nel rispetto della
convenzione stipulata con l’ENAC – non chiediamo nulla di aggiuntivo – si
accolgano le proposte avanzate dalla Provincia di Taranto e da operatori
privati per la riapertura dell’aeroporto di Grottaglie.
So benissimo che l’assessore Minervini è venuto a
Taranto qualche giorno fa e ha ricevuto le migliaia di firme raccolte da uno
dei movimenti che si è attivato in tal senso perché l’aeroporto di Grottaglie
possa essere destinato anche ai voli civili.
Vi ringrazio dell’attenzione. Spero che questo
Governo ci dia una mano per attivare l’aeroporto Taranto-Grottaglie.
PRESIDENTE.
Dichiaro aperta la discussione generale. Al collega che ha illustrato la
mozione sono stati concessi dieci minuti, ma per gli interventi successivi il
termine fissato è di cinque minuti.
È iscritto a parlare il consigliere Bellomo. Ne ha
facoltà.
BELLOMO.
Signor Presidente, è sempre un po’ difficile parlare quando un territorio, in
questo caso rappresentato da consiglieri pregevoli, esprime un ordine del
giorno.
Tuttavia, io forse sono tra i più giovani, ma le
persone che hanno una maturità superiore alla mia dovrebbero rendersi conto del
momento in cui viviamo. Quando si presenta un ordine del giorno di questo tipo,
si dovrebbe tenere presente la compatibilità economica rispetto a quello che si
chiede. Oggi è a rischio persino l’aeroporto di Foggia, che ha un numero di
passeggeri di gran lunga superiore a quello dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie.
Addirittura i due aeroporti principali della regione, quello di Bari, con tre
milioni di passeggeri, e quello di Brindisi, con circa due milioni di
passeggeri – se sbaglio mi corregga l’assessore – hanno difficoltà ad andare
avanti.
Peraltro, quando si chiede che in un aeroporto
atterrino voli di linea bisogna, ahimè, incentivare le compagnie aeree affinché
scelgano quel territorio. Questi incentivi devono essere ancora più cospicui se
quelle compagnie normalmente non volano nella zona di riferimento. Ad esempio,
il contributo della Regione Puglia all’aeroporto di Foggia è di circa 100 euro
per passeggero. Parliamo di un aeroporto – non parlo contro Foggia, è solo per
dare un quadro di riferimento – che ha 70.000 utenze, mentre l’aeroporto di
Bari ne registra tre milioni e quello di Brindisi due milioni. In un momento di
vacche grasse, è comprensibile che si chieda un servizio di questo tipo, ma in
questo momento sarebbe da incoscienti sprecare, qualora ci fosse, denaro
pubblico.
Forse l’azione più opportuna – e invito il Governo a
impegnarsi in tal senso – sarebbe quella di cercare di velocizzare i
collegamenti con i capoluoghi di provincia che non hanno un aeroporto civile;
ad esempio, si dovrebbe fare in modo che la percorrenza fra Taranto e
l’aeroporto di Bari sia più veloce, destinando eventualmente a questo fine dei
contributi finanziari.
Se consideriamo che per raggiungere Roma
dall’aeroporto Fiumicino occorre un’ora e da Taranto occorre molto meno per
raggiungere Bari, è opportuno che rendiamo più agevole la percorrenza tra
Taranto e Bari o tra Taranto e Brindisi, a seconda delle convenienze, e
impegniamo il Governo regionale affinché si muova in tal senso anche per
l’aeroporto di Foggia. Grazie.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Mazza. Ne ha facoltà.
MAZZA.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, ovviamente non ripeterò quello che ha
detto il collega Cervellera, perché si tratta di concetti palesemente collegati
a un discorso relativo all’aeroporto.
Dirò, invece, quello che raccolgo in termini di
commenti tra la gente, che si chiede se deve subire sempre l’influsso barese su
certe questioni. Io mi strappo le vesti
a dire che non è così, ma a un certo punto, dopo tanto dire, questa sensazione
effettivamente può anche essere avvalorata.
Questa è la mia visione della vicenda: c’è un
aeroporto con una pista lunghissima che può essere utilizzato in tutti i modi,
sebbene sia privo di alcuni elementi infrastrutturali. Mi si dice ad esempio
che manca il bar, ma lo si può allestire in poco tempo, non è questo il punto.
Manca il presidio dei vigili del fuoco, ma questi possono essere chiamati
all’occorrenza, senza alcun problema.
Dobbiamo favorire un’attività imprenditoriale che
possa nascere in loco, ma va bene anche se è di provenienza diversa. Prevediamo
un tempo minimo, due o tre anni, per vedere se questo aeroporto funziona.
Esiste forse un problema di tipo politico? Né si può pensare che il problema
sia economico, dal momento che non viene chiesto nulla, se non piccoli
adeguamenti che rendano l’aeroporto agibile da certi punti di vista.
Sono arrivato, con Ryanair, nel quarto o quinto
aeroporto di Londra, e vi assicuro che era molto peggio dell’aeroporto di
Grottaglie; c’erano solo la pista e un capannone.
Parlo di quella che potrebbe essere la potenzialità
economica e culturale di un aeroporto, in un territorio la cui unica
potenzialità, in questo momento, è collegata alla grande industria che – sia
benedetta, altrimenti si morirebbe di fame – comunque porta i tumori. Questo è
un discorso importante, ma noi stiamo fermi a ragionare su questioni meno
urgenti.
Concediamo, dunque, la possibilità di svolgere delle
attività, possibilità che la Regione Puglia dovrebbe prevedere non solo in
questa, ma anche in tante altre situazioni.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Sala. Ne ha facoltà.
SALA.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, anch’io voglio associarmi pienamente a
quanto sino ad ora sostenuto dal collega Cervellera. Le motivazioni addotte
nell’ordine del giorno e meglio esplicate da lui in questa sede, che sono da me
assolutamente condivise, riferiscono di una comunità – non solo ionica, ma
anche della Basilicata – che potrebbe avvalersi di una struttura aeroportuale
insediata e funzionante già da tempo nel tarantino, ma soprattutto pongono
all’attenzione di quest’Aula un problema di natura prettamente politica.
Sulla questione devo evidentemente dissentire – per
la prima volta, e spero anche per l’ultima – con quanto ha sostenuto il
Capogruppo dei Pugliesi, il mio collega e amico Davide Bellomo. Le
problematiche sono di natura politica, ma a tal proposito devo dire che la
forte esigenza di sviluppare un traffico passeggeri (non voglio ripetermi, ma
devo anche richiamare fedelmente quanto ha sostenuto il consigliere Cervellera)
ha anche problematiche di altra natura.
Come è noto, il Piano regionale dei trasporti devolve
all’aeroporto di Grottaglie il traffico cargo. Sino ad oggi la società
Aeroporti di Puglia nulla ha fatto per sviluppare il benché minimo volo cargo
dall’aeroporto di Grottaglie, ma vi è un’aggravante, su questa circostanza,
peraltro oggetto di una mia interrogazione, alla quale voglio solo accennare in
quest’Aula. Da qualche tempo, Aeroporti di Puglia ha acquisito l’area
dell’aeroporto militare di Bari – almeno stando alle dichiarazioni rese
dall’assessore regionale ai trasporti sul Sole 24 Ore – per il traffico merci,
come viene definito. Ora, se ciò accade realmente, e non ho dubbi che
l’assessore Minervini abbia detto la verità al Sole 24 Ore, evidentemente,
oltre a privare Grottaglie dei voli per i passeggeri per le ben note
problematiche che l’amministratore di Aeroporti di Puglia ha addotto,
giustamente o meno, in Commissione, si intende anche snaturare e privare
l’aeroporto di Grottaglie del traffico cargo.
La problematica che può apparire di mero campanile,
allora, assume sfaccettature politiche. Quindi, mi permetto di invitare il
Governo regionale, ma soprattutto i colleghi, a votare, unitamente ai colleghi
tarantini che hanno sottoscritto questo ordine del giorno, la proposta
formulata.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà.
ZULLO.
Signor Presidente, la discussione che si sta sviluppando su questo punto
all’ordine del giorno dimostra come non ci sia, da parte di nessun consigliere,
la volontà di giudicare l’operato del collega. Non è possibile ascoltare in
quest’Aula….
PRESIDENTE.
Colleghi, vi invito ad ascoltare in silenzio.
ZULLO.
Grazie, Presidente. Come dicevo, il dibattito che si sta sviluppando su questo
ordine del giorno dimostra quanto è bella la democrazia, laddove ognuno esprime
il proprio parere e il proprio pensiero, senza giudicare l’operato dell’altro e
senza offendere i colleghi.
Signor Presidente del Consiglio, avrei voluto la
parola precedentemente, perché sono stato offeso. Tuttavia, se non mi ascolta
oggi abbandono il Consiglio…
PRESIDENTE.
Non mi dia questo dolore.
ZULLO.
Presidente, non si rende conto che in tal modo lei deride il Consiglio. Se in
quest’Aula viene offeso un consigliere, lei ha il dovere di difenderlo per
l’autorevolezza del Consiglio.
Caro Sannicandro, anch’io potrei denigrare un
provvedimento presentato da un componente del suo Gruppo, ma non lo faccio
perché sono molto più responsabile del suo Capogruppo.
Qui c’è un problema grosso, che riguarda il modo in
cui noi dobbiamo essere rispettati, caro Presidente. Quando dovrei chiedere il voto
segreto, Presidente, forse quando la votazione si è conclusa? Lei deve dirmi
quando posso chiedere la parola per fatto personale e quando intende
concedermela? Lei deve stabilire quando un consigliere regionale può offendere
o giudicare l’operato di un collega?
Tutto questo, Presidente, imputo a una sua
responsabilità, a una sua mancata autorevolezza. Lei ha il dovere di difendere
qualsiasi componente del Consiglio, perché in tal modo difende la società
pugliese che quel componente ha votato, caro Presidente.
Per tornare al punto in esame, caro Cervellera,
potrei dire tanto sulla validità o meno dell’ordine del giorno, ma non è mio
costume. Io faccio politica e propongo argomenti politici. Mi dispiace che il
suo Capogruppo abbia l’ardire di porsi come un professore della politica, di
giudicare la politica, di fare i compiti in classe. Ma non è questo il modo di
agire in questo contesto. Se non si è d’accordo su un provvedimento si vota
contro e si vota a favore se si è d’accordo. Non parlo nello specifico di
Cervellera o del suo ordine del giorno.
Così non si va avanti. Questo non è più un Consiglio
regionale nel quale possiamo confrontarci sui problemi, ma diventa un Consiglio
nel quale si dibatte delle persone e tra le persone, non dei problemi.
Caro Presidente, grazie a lei oggi mi asterrò dal
prendere parte a qualsiasi attività consiliare, facendo lo sciopero in bianco
pur restando presente.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Lospinuso. Ne ha facoltà.
LOSPINUSO.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, non posso che essere favorevole
all’ordine del giorno firmato dai colleghi della provincia di Taranto.
Evidentemente non si tratta soltanto di dare seguito alla convenzione e al
progetto che era stato deciso per l’aeroporto di Grottaglie. L’aeroporto di
Grottaglie ha una sua valenza, sia in termini di passeggeri, sia in termini di
volo cargo (ma credo che questo Governo stia facendo di tutto per trascurare
anche questo aspetto che pure è previsto nel Piano regionale dei trasporti), ma
anche dal punto di vista turistico.
Noi sappiamo che una zona è appetibile dal punto di
vista turistico – ne parliamo in tutti i dibattiti e in tutte le iniziative per
promuovere l’immagine della Puglia nel mondo – se la si raggiunge entro venti
minuti dal più vicino aeroporto.
Parliamo di una zona, quella della costa ionica
occidentale, con Castellaneta Marina, Ginosa Marina, Policoro, vicina anche
alla regione Calabria, che annovera l’esistenza di numerosi insediamenti
turistici, villaggi. È una zona nella quale c’è la possibilità di attuare una
politica turistica, non soltanto nei mesi canonici, ma anche in un discorso di
destagionalizzazione.
Nel momento in cui noi, come Regione, abbiamo
compiuto enormi sforzi di finanziamento anche per altri film, non vedo perché
questo aeroporto, che ha comunque visto una sua funzionalità anche durante la
guerra in Kosovo, non si possa rilanciare e, quindi, non si possano creare le
condizioni per il suo rilancio.
Se vogliamo attuare una politica diversa anche da un
punto di vista turistico e dei passeggeri, io credo che vada valorizzata la
questione e che vada dato a Taranto, almeno in questo campo, ciò che viene
tolto in altri settori.
Purtroppo, infatti, siamo calpestati ogni giorno di
più, come territorio, in altri settori. Non è il momento di parlarne per non
fare polemica, essendoci un ordine del giorno unanime, ma credo che questa
sarebbe un’occasione anche per l’assessore per chiarire ciò che si vuole fare
su Taranto e sul nostro aeroporto. Grazie.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Laddomada. Ne ha facoltà.
LADDOMADA.
Signor Presidente, signori assessori e consiglieri, non ripeterò ovviamente le
motivazioni stringenti poste alla base dell’ordine del giorno, però voglio
richiamare l’attenzione del Governo regionale e, in particolar modo,
dell’assessore affinché ci sia l’impegno serio a valutare e ad analizzare tutte
le possibilità che l’aeroporto di Grottaglie può avere per rendere la struttura
aeroportuale al massimo delle sue potenzialità commerciali e civili.
Ha ragione il collega Lospinuso: noi abbiamo
potenzialità turistiche enormi dal punto di vista dei voli civili e dei voli
charter e, aggiungo io, anche dei voli turistico-panoramici, che potrebbero
abbracciare una larga zona che va dalla Valle d’Itria a Fasano, fino ad
arrivare alle coste pugliesi e calabresi.
Noi vogliamo avere questa opportunità, senza nulla
togliere ad altri territori né all’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia. Vogliamo
avere le stesse opportunità.
Chiedo un impegno forte del Governo. Non vogliamo
sentire l’amministratore di AdP, ma il Governo regionale su questo punto,
perché vogliamo capire, una volta per tutte, il punto di vista
dell’Amministrazione di cui siamo maggioranza.
Tra parentesi, signor Presidente, condivido le
osservazioni del collega Zullo. Credo che in tutte le Istituzioni della
Regione, sia in Consiglio, sia in Commissione, la base per ogni lavoro proficuo
sia il rispetto che ogni consigliere deve avere di un altro consigliere.
Chiedo che lei, che è persona autorevole e saggia,
faccia tutto quanto può a livello istituzionale per fare in modo che questa sia
una bella legislatura, che sia proficua e che ognuno di noi possa essere di
esempio per tutto il popolo pugliese che ci guarda.
Grazie.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Damone. Ne ha facoltà.
DAMONE.
Signor Presidente, quando affrontiamo problemi così importanti e vicini alla persona umana per quanto riguarda i
vantaggi e la celerità dei collegamenti, probabilmente siamo assaliti dalla
difesa del territorio e da situazioni limitate. All’ordine del giorno dei
colleghi di Taranto sono legati, infatti, un’interrogazione e un ordine del
giorno della Provincia di Foggia per quanto riguarda l’aeroporto “Gino Lisa”.
A questo punto voglio svolgere una riflessione. Una
classe dirigente, in un momento di grandi difficoltà economiche, come ricordava
il collega Bellomo, deve assumere posizioni responsabili e non campanilistiche.
D’altra parte, noi abbiamo registrato nel recente
passato il fatto che nel settore della sanità è avvenuta la chiusura di
ospedali, che credo siano molto più importanti degli aeroporti. La gente ha
reagito e ha dovuto subire i tagli che la finanza pubblica oggi impone a tutti
noi.
Io non sono contro l’ordine del giorno, ma voglio
chiedere all’assessore Minervini e ai colleghi di Taranto di tenere una seduta
monotematica per parlare di Aeroporti di Puglia, in maniera tale che ci sia una
visione organica del territorio, con i collegamenti esistenti e con quelli da
creare, perché, stando a quanto mi si riferisce, i 16 milioni di euro stanziati
per l’allungamento della pista al “Gino Lisa” di Foggia probabilmente non sono
funzionali all’attività di quell’aeroporto.
Prima di investire danaro pubblico, e poiché il
danaro pubblico non spiace a nessuno di noi e va salvaguardato e tutelato,
dobbiamo fare il punto della situazione sugli aeroporti di Puglia ed evitare
che ciascuno di noi rivendichi campanilisticamente la presenza in un territorio.
La presenza del Gino Lisa di Foggia, che ha un numero
limitato di passeggeri e non ha un numero di voli adeguato, è passiva per la
comunità. Una classe dirigente che deve amministrare pubblico danaro deve tener
conto di queste situazioni. Basta con la demagogia, basta con affermazioni di
principio a tutto spiano per essere gradevoli a questi o a quelli.
Dobbiamo
essere una classe dirigente che si assume fino in fondo le responsabilità delle
decisioni.
È giusto, allora, che l’assessore Minervini venga in
Aula e tracci un quadro e un programma sul territorio: così si fa politica, non
rivendicando i principi o gli interessi di questi o di quelli. Abituiamoci a
diventare una classe dirigente che governa, che sceglie e non che comanda. Per
questo motivo è necessario nelle Istituzioni rendere un servizio alla gente e
dimenticare il campanile e gli interessi specifici.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il consigliere Pentassuglia. Ne ha facoltà.
PENTASSUGLIA.
Signor Presidente, ho deciso solo in un secondo momento di intervenire, perché,
da Presidente della Commissione competente in materia e firmatario di
quest’ordine del giorno vorrei riportare l’attenzione, soprattutto in maniera
responsabile, acché la politica dia risposte ai territori senza continuare con
l’ottica dell’illusione.
Mi permetto, infatti, di riportare all’attenzione
dell’Aula gli incontri che la Commissione trasporti ha avuto, sia con
l’assessore competente, che ringrazio per la disponibilità, sia con Aeroporti
di Puglia, per valutare concretamente e compiutamente ciò che è stato votato
dal Consiglio regionale, cioè il Piano regionale dei trasporti, con i relativi
investimenti attuati e soprattutto con la prospettiva che si vuole dare agli
aeroporti pugliesi, ivi compresi quelli di Taranto-Grottaglie e di Foggia,
perché c’è stata un’esplicita richiesta.
Stando, però, all’ordine del giorno, mi permetto di
richiamare l’attenzione di tutti, e soprattutto dell’assessore e del Governo
regionale, acché, così come è avvenuto presso la Camera di commercio di Taranto
e in Commissione, si possa ritornare a fare il punto della situazione per gli
impegni che prima della pausa estiva ci siamo prefissati nella nostra
Commissione e, quindi, per capire che cosa è successo rispetto all’aeroporto
hub, alle indicazioni pervenute dal Servizio dogane per l’ammodernamento e la
messa in sicurezza di quella struttura e soprattutto per la fruibilità.
Lo pongo come un fatto istituzionale, perché poi noi,
chiamati a vario titolo sul territorio, possiamo dare risposte anche ad alcune
iniziative private lodevoli che vi si svolgono e che è bene che si attivino, ma
soprattutto ai cittadini e al territorio stesso, e perché, evitando le facili
illusioni di cui parlavo prima, possiamo dare in maniera compiuta articolazione
alle misure messe in campo non solo per il porto, ma anche per le
infrastrutture stradali di collegamento, in relazione alle eccezioni che ci
sono state sollevate nelle Commissioni, per parlare del merito della questione.
È questa la ragione del mio intervento. Da Presidente
è sempre molto difficile avere il ruolo di garanzia e poi entrare nel merito
del problema, però, essendo anche
consigliere del territorio e firmatario, penso e mi auguro che si possa
ritornare in Commissione per sviluppare e magari completare quel ragionamento e
quel lavoro che proprio in Commissione si sono sviluppati, senza mortificare
alcun territorio, ma tentando di dare risposte soprattutto in prospettiva.
Ritengo sia questa la questione più fondamentale e importante, alla luce anche
di tutti gli investimenti e del quadro d’insieme che abbiamo tracciato.
PRESIDENTE.
Collega Pentassuglia, sicuramente l’assessore Minervini nella sua replica potrà
darle assicurazioni in tal senso.
È iscritto a parlare il consigliere Lanzilotta. Ne ha
facoltà.
LANZILOTTA.
Signor Presidente, non mi dilungherò molto, ma ho ritenuto di intervenire in
questo dibattito perché credo che la questione che i colleghi tarantini hanno
offerto al confronto di quest’Assemblea – me lo consentiranno i colleghi della
provincia di Taranto –, se affrontato nella logica del territorio provinciale e
in una logica “campanilistica”, perda un po’ dell’importanza che giustamente
l’argomento merita.
Credo che una riflessione sul sistema aeroportuale,
non soltanto tarantino, ma della regione, vada svolto guardando agli obiettivi
della Regione. Ho deciso di intervenire, signor Presidente, e ringrazio per
l’attenzione anche l’assessore Minervini, perché alcuni giorni fa ho avuto modo
di leggere dati impressionanti sulle prospettive per il turismo in Puglia.
Si sostiene che nei prossimi due anni avremo presenze
di 12 milioni di turisti. Al 2020 questo dato, se le pubbliche amministrazioni
e gli investimenti da parte dei privati ci saranno, potrebbe arrivare a 25
milioni. È evidente che l’economia di questa regione trova nel turismo una
grande opportunità e una grande potenzialità. È vero anche, però, che le
pubbliche amministrazioni, e in primis la Regione, nonché, a scendere, tutti
gli altri livelli istituzionali, hanno la grande responsabilità di immaginare
come accogliere un flusso tanto ingente, che si sviluppa nell’arco di un
decennio e non di un periodo breve.
Merita, quindi, riflessione anche il sistema dei
trasporti in Puglia, perché possa rendere per un periodo non soltanto
stagionale, ma che ci auguriamo il più lungo possibile, un’accoglienza nei
confronti del turismo, a cui si aggiungono tutte le questioni del territorio
che ho ascoltato: il polo industriale, il porto, l’interporto.
Se a queste tematiche del sistema aeroportuale ci
approcciamo guardando agli obiettivi che la nostra Regione intende raggiungere
in uno spazio temporale medio-lungo, credo che una riflessione attenta su
Taranto vada svolta. I dati che ho avuto il piacere di leggere danno
un’indicazione curiosa: cresce il Gargano, cresce il Salento, cresce Taranto,
ma non crescono Bari e Brindisi, perché probabilmente si pone un problema
infrastrutturale in questo contesto.
Se esiste la possibilità di rendere più accogliente e
più appetibile la nostra regione, avendo un aeroporto efficiente che serva non
soltanto la marina di Taranto, come auspicava il collega Lospinuso, ma anche
un’area che può rappresentare un ulteriore fiore all’occhiello di questa
regione come il Salento, il Gargano, il Sud-est barese, la Valle d’Itria e il Parco
dell’Alta Murgia, zone che potrebbero essere ben servite dall’aeroporto
tarantino, affrontiamo la riflessione con serenità e non guardando soltanto
alla rigidità dei conti, il che è compito del management di un’azienda di
successo come Aeroporti di Puglia.
Credo che la politica debba compiere uno sforzo in
più e caricarsi eventualmente anche di un periodo in cui non ci possano essere
utili, ma costi. Se sono costi che servono a un territorio per contribuire a
far guadagnare alla Puglia un pezzo importante di mercato nel settore del
turismo, è opportuno che tutti gli sforzi vadano compiuti.
Io ritengo che l’ordine del giorno presentato dai
colleghi tarantini abbia questo grande merito ed è giusto che il Consiglio
regionale lo riconosca. Voterò, quindi, favorevolmente all’iniziativa
presentata dai colleghi della Provincia di Taranto.
PRESIDENTE.
Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di intervenire il
rappresentante del Governo regionale, assessore Minervini.
MINERVINI.
assessore alle infrastrutture strategiche e alla mobilità. Signor Presidente,
devo ringraziare i miei colleghi consiglieri per aver stimolato la discussione.
È probabile che ve ne sia bisogno, ossia che vi sia bisogno di una discussione
molto più intensa e più frequente su questi temi, che rivestono un carattere
strategico sul piano sia delle infrastrutture, sia delle prospettive di
sviluppo del nostro territorio regionale.
In effetti, in questo Consiglio regionale e in
relazione a questa visione d’insieme, sulla quale stiamo lavorando anche con
scelte importanti di investimenti cospicui, forse non ci siamo comportati con
l’adeguatezza che il tema merita. Forse è tempo di svolgere uno sguardo
complessivo e globale su ciò che sta accadendo nella nostra regione.
Signor Presidente, sono arrivato in ritardo perché
avevo una conferenza stampa nella quale è stato profilato l’impatto sul sistema
del trasporto pubblico locale, in modo particolare per quanto riguarda la
dorsale gestita direttamente da Trenitalia, per il prossimo anno sulla base di
quanto disposto dalla manovra Finanziaria appena approvata.
Vorrei che questo punto costituisse il contesto dal
quale muoviamo tutte le nostre proposizioni e tutte le nostre sollecitazioni.
Vorrei che la nostra funzione di consiglieri muovesse dalla consapevolezza del
momento estremamente drammatico, di straordinaria e inusitata gravità, nella
quale la finanza pubblica e, quindi, anche le nostre condizioni finanziarie si
muovono, altrimenti rischiamo di tenere una discussione un po’ accademica e un po’
scolastica.
Io credo, invece, che in questa sede rivestiamo tutti
la funzione di amministratori regionali, cioè di persone massimamente
responsabili del destino di questa comunità e di questo territorio. Muovere
fuori da questo contesto proposte che magari saranno anche legittime sulla base
delle aspirazioni di un territorio, ma che cozzano e contrastano in maniera
stridente con condizioni di fattibilità in questo momento particolare
significa, secondo me, alimentare dinamiche, che sono tutte comprensibili e
assolutamente legittime, ma complesse.
In questa funzione mi sto accorgendo di quanto il
nostro territorio regionale sia attraversato da tensioni di tipo localistico.
Secondo me, anche questo dovrebbe farci riflettere e questa sarebbe la sede
propria per svolgere tale riflessione. Il fatto che siamo all’interno di un
territorio che evidentemente non riesce a svolgere un’identità di sistema
regionale forte al punto da identificare le tensioni e gli slanci territoriali
all’interno di una visione d’insieme è, a mio avviso, un punto politico sul
quale dobbiamo riflettere.
In questo contesto io penso che il lavoro che in
queste settimane e nei prossimi mesi ci troveremo a svolgere sarà di
incredibile e drammatica capacità di tenuta delle situazioni che abbiamo in
corso. Non è un tempo nel quale si possa immaginare di mettere in campo
ulteriori interventi che possano produrre ulteriori fabbisogni di spesa
pubblica. I tagli che si prefigurano rispetto al complesso del sistema dei
servizi, che, grazie alle nostre politiche pubbliche, abbiamo erogato negli
scorsi anni, ci fanno entrare in una condizione di tenuta che sarà un miracolo
mantenere.
Per intenderci, il taglio che questa manovra – non
stiamo parlando di sforbiciate – prefigura solo per il servizio di Trenitalia è
del 75 per cento. Mancano 45 milioni di euro dei 60 necessari per far camminare
i treni sulla dorsale Adriatica e su quella Ionica, che, peraltro, riguarda
anche Taranto. Di questo tema stiamo parlando e io vorrei che ne fossimo
consapevoli. Basterebbe leggere i giornali di questi giorni.
Dentro questa consapevolezza, dentro questo contesto,
va bene tutto. Vanno bene tutte le istanze di tipo territoriale. Vorrei
soltanto rilevare che assumere un’infrastruttura con un carattere simbolico
all’esterno di una valutazione e di una strategia complessiva di sviluppo di un
territorio mi sembra essere un torto per quel territorio.
Siamo in una fase nella quale la Regione ha provato,
negli scorsi anni, a definire quale sia la propria strategia per lo sviluppo
del sistema regionale. Di Taranto negli strumenti di pianificazione, ma anche
nei più recenti atti di programmazione, la Regione si è molto occupata,
considerandola, per la sua funzione e per le infrastrutture di cui dispone, in
modo particolare per il porto, un pilastro di ogni prospettiva di sviluppo del
sistema regionale.
In virtù di tale consapevolezza possiamo dirci tutto,
ma anche la storia del baricentrismo è ormai, secondo me, un disco rotto. Io
rispetto tutti, però con i dati alla mano. Confrontiamoci con i dati alla mano.
Mettiamo insieme in fila, uno dopo l’altro, i gesti, le scelte, le iniziative
concrete.
Non voglio parlare dei 200 milioni della piastra
logistica di Taranto e nemmeno dei 35 milioni del fascio ferroviario che
consentiranno a quel territorio e a quel porto, che oggi versano in una
condizione di straordinaria difficoltà rispetto al riassetto dei traffici
navali che stanno caratterizzando tutto il Mediterraneo, di recuperare una
competitività che finora non ha avuto, quella di portare le merci nel cuore
dell’Europa in 35 ore.
Quei 35 milioni agiscono per lo sviluppo di quel
territorio molto più di quanto possiamo investire sull’ILVA. Vorrei che fosse
chiaro di che cosa stiamo parlando.
Il Distripark era previsto per il 2020 e, nell’interazione
virtuosa con gli interlocutori politici e istituzionali di quel territorio, i
35 milioni di euro a esso destinati, che vanno a configurare in una piattaforma
logistica di straordinarie potenzialità anche dal punto di vista occupazionale,
sono stati inserito nel Piano per il Sud a fine luglio. Se ci diamo da fare, il
Distripark può diventare una delle realizzazioni su cui quel territorio può
incominciare finalmente a ragionare oltre l’ILVA.
Vorrei che ragionassimo tenendo in conto le potenzialità
e le strategie di sviluppo di un territorio e non il valore simbolico di
un’infrastruttura. Non andiamo da nessuna parte caricando e sovraccaricando
un’infrastruttura di valore simbolico e pensando che, così facendo, abbiamo traumaturgicamente
salvato il territorio e tutti i suo i fabbisogni. Non è così. Non funziona in
questo modo.
Il caso di Foggia, quello dell’aeroporto Gino Lisa,
lo dimostra. Dobbiamo provare a volgere, essendo consiglieri regionali, uno
sguardo regionale sul sistema regionale e dobbiamo farlo con il massimo della
responsabilità, della lungimiranza, della lucidità, altrimenti non andiamo da
nessuna parte.
Possiamo cavalcare i comitati locali,
ma non produciamo buone scelte politiche di sviluppo del nostro territorio in
una fase nella quale, se sbagliamo la mossa, ciò è fatale per le nostre realtà
territoriali.
Per questo motivo discutiamo. Abbiamo già iniziato
una discussione, che io considero molto importante, all’interno della
Commissione, ma anche al di fuori dalla Commissione stiamo parlando con il
territorio.
Continueremo a discutere di questo tema. Si potrebbe
tradurre quest’ordine del giorno in un impegno rivolto al sottoscritto perché
si possa continuare questa discussione nelle sedi più appropriate, perché
verifichi la condizione di fattibilità di quello che voi richiedete, ma senza
tradurlo in una sorta di braccio di ferro con il quale proviamo a strappare un
impegno in una condizione di fattibilità difficilissima da garantire in questo
momento da parte del Governo.
Vorrei svolgere un’ultima precisazione, anche per
sfatare alcuni luoghi che rischiano di diventare leggende metropolitane su
questa vicenda. Intendiamoci: non c’è alcun monopolio, né tantomeno risultano
agli atti né di Aeroporti di Puglia, né dell’assessorato diretto dal
sottoscritto proposte da parte o di soggetti privati interessati alla gestione
dell’aeroporto, né di compagnie aree disposte a volare gratuitamente da
quell’aeroporto.
È ovvio che, se ci fosse un privato che decide di
investire e di effettuare un’operazione di investimento di rischio con propri
capitali, dal punto di vista del Governo regionale abbiamo dichiarato
pubblicamente, e sono pronto a ribadirlo, che non c’è alcuna difficoltà a
discuterne.
Le notizie che sono circolate, però, non erano di questo
tipo. Non stiamo parlando, consigliere Mazza, di liberalizzazioni. Quelle erano
compagnie che avevano avanzato la propria disponibilità a volare da Grottaglie,
a fronte di contributi pubblici che noi in questo momento non riusciamo a
garantire, nemmeno verso il “Gino Lisa”.
Questo è il punto. Prestiamo, quindi, attenzione a
non rappresentare questa vicenda come quasi di monopolio centralistico e
statalistico della Regione: non è questa la realtà. Siamo disponibili a
ragionare con chiunque voglia svolgere un ragionamento serio in termini di
investimenti di propri capitali sull’aeroporto. Perché no? L’ho sostenuto anche
in passato.
Se questo approccio, in realtà, è, però, un
surrettizio tentativo di ottenere ulteriori capitali, ulteriori forme di assistenza
pubblica, noi lo esprimiamo in questo momento: le condizioni nelle quali la
finanza regionale si trova non ci consentono oggi di intraprendere percorsi di
questo genere.
Oserei affermare che questo ragionamento prescinde
dalla nostra volontà. Il problema non sta nella volontà, ma nel fatto che noi,
da oggi a poche settimane, saremo chiamati a redigere il bilancio della Regione
e a compiere alcune operazioni di estremo dolore sociale.
Manca oggi il Presidente Vendola, che utilizzerebbe
espressioni ancora più drammatiche, ma di questo stiamo parlando. Vi esorto
davvero a continuare questa discussione. Io non la considero chiusa con la
presentazione di questo ordine del giorno. Secondo me, sarebbe un gesto di
grande intelligenza ritirarlo e proseguire la discussione nella sede propria,
sia della nostra attività consiliare, sia del territorio.
PRESIDENTE.
Piuttosto che far ritirare l’ordine del giorno, proporrei – e forse questo
potrebbe essere il voto dell’intero Consiglio – di impegnare il Governo
regionale a proseguire nell’approfondimento e nell’interlocuzione con le forze
politiche, sociali e istituzionali della Provincia di Taranto, perché nella
congiuntura, così come è stata adesso illustrata dall’assessore Minervini,
possano essere esperite le forme possibili per un’utilizzazione nel sistema
aeroportuale pugliese anche dell’importante struttura di Grottaglie.
Penso che questo darebbe significato al dibattito di
oggi, un dibattito che muove, e nessuno può negarlo, dalla legittima
aspirazione di un territorio come quello tarantino a sentirsi parte integrante
di un sistema importante, quale quello aeroportuale.
Potremmo, quindi, concludere con un voto in tal
senso. L’ordine del giorno è stato discusso e io penso che con questo impegno
si possa concludere la discussione. Siamo certi che nell’interlocuzione che
continuerà, anche in ragione della predisposizione del bilancio, i territori
dovranno valutare con attenzione quanto è compatibile, e non quanto è
legittimo, che i territori ottengano.
Se siamo d’accordo su questa proposta, passerei alla
votazione dell’ordine del giorno.
MAZZA.
Domando di parlare.
PRESIDENTE.
Ne ha facoltà.
MAZZA.
Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione le parole dell’assessore
Minervini e ovviamente condivido con lui l’idea che si debba ragionare in
termini regionali.
È stato affermato, e mi sembra di aver capito che
nelle sue conclusioni lo abbia precisato, che l’aeroporto di Grottaglie può
essere anche trasmesso in gestione eventualmente a una soluzione alternativa a
quella di Aeroporti di Puglia, qualora ci sia una proposta che non crei alla
Regione la necessità di ulteriori investimenti. Eventualmente un’apertura di questo tipo è
condivisibile e io l’approvo, unitamente a ciò che il Presidente ha proposto,
ossia di aprire o continuare un tavolo di discussione, ma con tale possibilità
sul tappeto. Questo è il mio pensiero.
PRESIDENTE.
Do lettura del dispositivo conclusivo dell’ordine del giorno: «Il Consiglio
regionale impegna il Governo a proseguire nell’utile interlocuzione con il
territorio della provincia di Taranto per la valorizzazione dell’importante
infrastruttura aeroportuale di Grottaglie».
MARINO.
Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARINO.
Signor Presidente, ritengo utili anche le conclusioni che ha tratto
l’assessore, perché rientrano in un ragionamento complessivo che deve svolgere
il Consiglio regionale sui trasporti, in modo particolare sul trasporto aereo.
Dobbiamo uscire, e io sono d’accordo, dal localismo e
all’interno di questo sistema dobbiamo individuare le priorità. Adesso abbiamo
parlato di Taranto, ma chiederò, come ho già fatto, al Presidente della
Commissione trasporti di dedicare una seduta monotematica a Foggia, non perché
voglia sposare un’idea localistica rispetto a Foggia, ma perché vorrei che
fosse mantenuta l’idea programmatica che si trova all’interno del Piano dei
trasporti e la valenza che in tale idea programmatica assume l’aeroporto di
Foggia. Questo è il primo punto.
Passo al secondo punto. Vorrei ricordare che in una
fase di grande difficoltà, come ci ha ricordato l’assessore, è difficile
individuare i finanziamenti, ma anche che non trovare i finanziamenti per
Foggia significa anche aver sprecato denaro pubblico inutilmente. Oggi, dal
momento che esiste la potenzialità di allungare quella pista e che siamo
all’interno della visione strategica della Regione, e allo stesso tempo avremmo
difficoltà in questa fase, in cui tale struttura è debole, a finanziare i voli,
avremmo rimesso l’orologio indietro e non avremmo dato la possibilità a quella
parte del territorio, che, vorrei ricordarlo, rappresenta il 40% del turismo
della Puglia, di avere un’infrastruttura seria.
Assessore, dobbiamo tenere una discussione su questo
tema e la dobbiamo fare partendo anche dal presupposto che la panacea di tutti
i mali non può essere la società Aeroporti di Puglia. La società Aeroporti di
Puglia può essere vissuta e vista in Puglia anche in modo diverso, per esempio
come una holding che partecipa a tante altre società che possono intervenire
anche con capitale privato.
Dobbiamo svolgere un ragionamento a 360 gradi su
questo punto. Non dobbiamo fasciarci la testa e affermare che avremo per sempre
una data situazione, che è quella descritta, ma, partendo da questa situazione,
dobbiamo trovare sulla strada anche dell’innovazione le possibilità che ci
permettano di salvare i voli in un’infrastruttura in crescita.
Vorrei ricordarlo. Quando l’assessore afferma a
Foggia che quell’aeroporto deve stare sul mercato, io sono d’accordo, ma come
si fa a chiedere a una struttura così debole di stare sul mercato e, allo
stesso tempo, erogare i finanziamenti per il low cost, che sul mercato ci sono
da tempo e che forse sono più forti di quell’infrastruttura?
Noi dobbiamo ragionare a 360 gradi e sono d’accordo
con l’assessore sul fatto che ciò deve avvenire con estrema chiarezza, però la
chiarezza e la visione unitaria e regionale ci devono essere da parte di tutti,
soprattutto da parte dell’assessore.
Grazie.
CERVELLERA.
Domando di parlare.
PRESIDENTE.
Ne ha facoltà.
CERVELLERA.
Signor Presidente, credo che lo spirito dell’ordine del giorno fosse proprio
quello di aprire una discussione che avesse una valenza di natura regionale.
Nelle premesse che devono rimanere nell’ordine del giorno, quindi, c’era anche
l’aspetto che riguardava il Distripark, nonché tutto ciò che riguardava la
logistica e l’utilizzo di un’infrastruttura che, già come è oggi, costa alla
Regione Puglia 20 milioni di euro, il che significa che viene sottoutilizzata.
Delle dichiarazioni rese dall’ingegner Di Paola
potremmo anche cassare l’ultima parte. L’ordine del giorno era volutamente
generico, perché in alcune dichiarazioni l’ingegner Di Paola affermava che aveva temporaneamente dirottato
5 milioni di euro che erano stati assegnati all’aeroporto di Taranto, ma
che erano disponibili immediatamente a essere reintrodotti. Non so che
significa che non ci sono più, ma sto parlando di Aeroporti di Puglia, non
dell’Assessorato.
Condivido comunque la formulazione avanzata dal
Presidente Introna, a patto che si scriva, altrimenti teniamo una discussione
ipocrita, “predisponendolo anche ai voli civili”. Se non scriviamo questo
pezzo, tutta la discussione di questa mattina non ha assolutamente senso.
È chiaro che lo facciamo insieme. Se ci sono società
private che vogliono investire senza ricevere un corrispettivo dalla Regione
Puglia, in questo caso faremo di tutto perché ci sia questo intervento delle
società private, così come la Provincia di Taranto sta proponendo da molto
tempo.
Va bene, quindi, la formulazione proposta,
aggiungendo le parole “predisponendolo anche ai voli civili”, altrimenti alla
fine avremo discusso inutilmente.
PRESIDENTE.
Rileggo il testo: «Il Consiglio impegna il Governo regionale a proseguire
nell’utile interlocuzione con il territorio della Provincia di Taranto e con
Aeroporti di Puglia per la valorizzazione dell’importante infrastruttura
aeroportuale di Grottaglie, predisponendolo anche ai voli civili».
Pongo ai voti l’ordine del giorno così come
modificato.
È approvato.
Temporaneamente............
RispondiElimina