mercoledì 25 settembre 2013

LE RISPOSTE ALL'ASSESSORE GIANNINI

di Lilli D'Amicis
Il sig. Giannini, a differenza dei suoi predecessori (quelli della Metropolitana di superficie  dei voli a Roma e Milano, della piastra logistica, del binomio porto-aeroporto), è un tantino più arrogante. Nell'incontro del 12 ci invitava: “ad essere civili…”. Parla come i precedenti di progetti che non si realizzeranno mai e pretende che noi li si debba accettare a scatola chiusa.
Questo è il botta e risposta sul TarantoBuonaSera, intervista di Mary De Bartolomeo:

GROTTAGLIE - Si aprono oggi a Bari gli incontri tematici sul futuro dell'aeroporto Arlotta. Abbiamo ascoltato l'assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini poco prima del confronto con i sindaci ionici.

TS: Assessore, lei a Grottaglie giovedì scorso ha dichiarato che per l'aeroporto Arlotta il futuro è nel cargo e che possono essere attivati voli charter in estate. E' quanto previsto nel nuovo piano di trasporti 20014/2020?

Giannini: "Sì, questo è quanto prevede il piano regionale che sta per essere varato e ciò in sinergia con le strategie dal piano nazionale delle compagnie aeree. Un progetto che si inserisce in un contenitore più ampio che travalica i confini nazionali ed internazionali.

De Padova: Il PRT è illegittimo perché parte dal presupposto errato-consapevole di considerare la gestione dei 4 aeroporti come “sistema aeroportuale”. Un sistema aeroportuale è riferito ad aeroporti che servono la stessa città (vedi Roma e Milano).

Giannini: La soluzione del cargo significa attirare compagnia e scambi con le aree del Nord Europa e le zone asiatiche, piuttosto che con il porto di Gioia Tauro".

De Padova: anche il vecchio PRT prevedeva cargo. Furono stanziati 98 milioni, ma a Taranto di strutture cargo non c’è NULLA. Nessuno è contrario al cargo, ma se tutto va bene, si potrà fare tra 5 anni, e poi i numeri cargo in Italia sono poca cosa

TS: Le associazioni tarantine si ribellano e chiedono che dall'Arlotta partano anche i voli civili. Perché no?

Giannini: "Le associazioni rappresentano un territorio specifico, purtroppo noi dobbiamo guardare ad un territorio più complesso. I voli civili non sono inutili, ma quelli di linea vengono finanziati dal pubblico solo in caso di sostenibilità delle operazioni, altrimenti il carico grava sul bilancio pubblico. Oggi siamo in una situazione in cui le compagnie aeree non vengono perché non hanno convenienza e non si può chiedere alla Regione di mettere mano alle casse pubbliche e permetterne la perdita".

De Padova: Se non ci sono soldi, perché allungare la pista di Foggia di 200 m. (14 milioni €), e perché sempre a Foggia sono stati spesi 27 milioni di €? Ricordiamo all’ass. che i 12 milioni annui a Ryanair li pagano anche i tarantini

TS: Il riferimento è ai due bandi che sono andati deserti?

Giannini: "Sì. E comunque il rischio sarebbe di far decollare voli con pochi passeggeri a bordo".

De Padova: I bandi sono andati deserti! prendiamola per buona, ma i 5 milioni non dovevano essere spartiti fra Brindisi e Foggia (come dichiara Franchini in un articolo), era espressamente vietato dalla CEE. E poi, perché Foggia che ha 70 mila passeggeri l’anno?

TS: Ma la Camera di Commercio ha eseguito uno studio specifico che dimostrava come, invece, la richiesta esista tra Taranto e la vicina Lucania.

Giannini: "Non voglio commentare ed entrare in polemica con nessuno. Ma questo desiderio di vedere Grottaglie collegata con Roma o con Milano rischierebbe di essere pagato dai pugliesi. La Camera di Commercio ha fatto quello studio. E' vero, ma vorrei ricordare che le decisioni circa la destinazione cargo sono state assunte all'unanimità dalla politica e da tutti, anche dai tarantini".

De Padova: Oltre allo studio CCIAA, ci sono le affermazioni di Di Paola (a denti stretti) che ci accreditava di 700 mila passeggeri annui, ma c’è anche lo studio Nomisma che nel 2008, attestava 3 milioni di utenti che potevano raggiungere l’aeroporto in 45 minuti.

TS: Anche gli operatori turistici chiedono i voli di linea per poter accogliere meglio i propri clienti. Come fare?

Giannini: "Per il turismo saranno garantiti i voli charter. Mi creda stiamo facendo uno sforzo notevole per promuovere quello scalo. Non so davvero come si fa a parlare di un'operazione oggettivamente di sviluppo come ad un segnale in negativo".

De Padova: Siamo in attesa di conoscere anche un solo sforzo in 10 anni.






tutte le foto sono di Lilli D'Amicis

domenica 22 settembre 2013

GIANNINI: "CHI AVUT AVUT CHI A RAT A RAT"



Il 12 settembre scorso a Grottaglie è finalmente arrivato l’assessore ai trasporti regionali avv. Giovanni Giannini (PD), accompagnato dal dott. Giuseppe Acierno e da tutto lo stato maggiore di AdP, in testa il direttore Marco Franchini. Presenti anche: Cervellera, Lemma, Mazzarrano, Cristella, Laddomada, Martucci, Nardoni, Alabrese, Prete, Sala.

Giannini ha voluto prima accomiatarsi con i sindaci e consiglieri regionali (presente anche l’ass. Fabrizio Nardoni), per spiegare il “nuovo piano” per l’aeroporto. Tanto nuovo che io, in questa intervista a TeleRama, già presagivo cosa stessero discutendo.


Non ci voleva la zingara (vecchia canzone) per capire cosa proponevano: cargo, cargo e cargo; cioè l’unica cosa che al momento non è possibile fare in aeroporto (cominciando oggi, si potrebbe iniziare fra 5 anni).

A fine riunione, Giannini ha incontrato i movimenti cittadini (al dir del vero, voleva tagliare la corda). Gli ho preannunciato 3 domande rapide e secche:
1.    È vero quello che gli viene attribuito dalla stampa: “PRT ha avuto un andamento lento”;
2.    Quando sarà possibile fare il 1° cargo;
3.    Se non ci sono soldi, perché spendere 14 milioni € per allungare la pista di Foggia.



Da politico scafato, non ha risposto subito, ma ha lasciato spazio alle altre domande (per allungare il brodo) e dopo 2 ore ha cominciato a rispondere in ordine sparso. L’ho incalzato a rispondere alle domande. Infastidito, ci ha invitato ad “essere civili”!!!!!
Inutile dire che alle domande non ha risposto, ma ha preteso che ci fidassimo di lui a scatola chiusa. Le proposte ancora più riduttive rispetto al passato: non ci sono più i voli per Roma e Milano e i voli charter solo estivi!!?!!
Non ha convinto nessuno, tranne i nostri amministratori e politici: contenti loro!
Anche Acierno ha cercato di sviare la domanda, ma alla fine ha dovuto rispondere: “…di cargo a Taranto non c’è nulla, se ne parla fra 4 anni”.


Il comunicato che è stato prodotto è veramente poca cosa e, chi l’ha redatto sapeva quello che faceva, perché ripeto: loro avevano lo stato maggiore, i nostri politici, possono fare a meno dei tecnici.
Il giorno dopo sui giornali, si trovavano dichiarazioni di chi era soddisfatto o vedeva i bicchiere “mezzo pieno”


Giannini in una intervista, ribadiva quanto gli è stato affidato di fare: affossare definitivamente Taranto.

da TarantoBuonaSera
Gli ho prontamente replicato (troverete le dichiarazioni in un prossimo post), ma le associazioni non hanno voce in capitolo, ci sono i nostri amministratori, cosi sensibili agli ordini che “vengono dall'alto"



Noi non ci scoraggiamo e, con una conferenza stampa, abbiamo ribadito: che andiamo avanti, che inoltreremo altre denunce (vedi avv. Nicola Russo – Taranto Futura, il 23 settembre depositerà un esposto), ma soprattutto chiameremo a raccolta tutti i cittadini di Taranto e provincia, e forse valicheremo i confini regionali, coinvolgendo la Basilicata e la Calabria (comuni che s’affacciano sullo ionio), organizzando il 26 ottobre una



Siete tutti invitati a partecipare e dare il vostro contributo (niente denaro), ma solo impegno, per una città migliore e un futuro “pulito” per i nostri giovani che hanno il diritto di restare in una città bellissima e vivibile.




domenica 15 settembre 2013

ECCO DOVE SONO FINITI I 5 MILIONI DI € DESTINATI ALL'AEROPORTO DI TARANTO

dal TarantoSera del 20 ottobre 2010
Da più parti si dice che il Movimento Aeroporto Taranto ha salvato Aeroporti di Puglia S.P.A., seppure indirettamente, ma è quello che si vuole far credere.
Nel 2012 il MAT ha denunciato alla CEE la questione degli "Aiuti di Stato 2007" (5 milioni di € destinati a Taranto). Questi aiuti erano autorizzati dalla CEE per promuovere gli aeroporti regionali "ai fini di una migliore mobilità e promozione turistica" - "gli aiuti non potevano essere spostati su altre rotte o su altri aeroporti, anche se facevano parte dello stesso SISTEMA AEROPORTUALE (ricordiamo che Taranto non fa parte di nessun sistema aeroportuale)". Era una norma ben precisa che la CEE ha tenuto a sottolineare e specificare più volte.
La storia ci dice che i bandi per Taranto e Foggia andarono deserti!!!!!
Prime obiezioni: com'è possibile, soldi sicuri che la compagnie snobbano!? Ci potrebbe essere una spiegazione, ma neanche questa regge; c'era una "premialità" per le compagnie che sceglievano Brindisi. Già questo avrebbe dovuto inficiare i bandi, ma all'epoca nessuno si fece sentire, anzi qualcuno (tarantino), approvò.
Nell'articolo in alto, il direttore di AdP Franchini, spiega che quei soldi vennero poi suddivisi in separata sede fra Foggia e Brindisi (i foggiani sono altra cosa rispetto ai tarantini), alla CEE però hanno detto che quei soldi non sono stati toccati, ma ci dobbiamo fidare di cosa afferma Franchini: "questi soldi sono stati utilizzati per nuove rotte a Foggia e Brindisi". MA NON ERA ESPRESSAMENTE VIETATO DALLA CEE??????
direttamente dal Veneto Marco Franchini
Ma le CEE non fa indagini, chiede, e AdP essendo tutt'uno con la regione Puglia, risponde con atti ufficiali che la CEE non controlla, altrimenti troverebbe le contraddizioni. Basta solo leggere i giornali, ecco qui il Paese Nuovo:
il Paese Nuovo del 27/11/2011
Di Paola senza nascondersi, afferma: "che ogni passeggero a Taranto sarebbe stato uno in meno a Brindisi e, che il patto prevedeva, l'Alenia a Grottaglie ma niente passeggeri". Ma poi, afferma pure che le compagnie sono a caccia di soldi: possibile che rifiutavano quelli di Taranto!??
La verità, si deduce che sia la seguente: c'era un patto, le compagnie sono state pregate di astenersi per poi dividersi i soldi in seguito. 
Minervini ci spiega quanti soldi soldi sono poi andati a Foggia: ben 27 milioni di € per circa 70.000 passeggeri l'anno, mentre a Taranto lo studio Nomisma ce ne accreditava 3.000.000 (lo stesso Di Paola, a denti stretti, ce ne accreditava 700.000).
Puglia del 27/10/2011

In conclusione, dalla CEE ci potevamo aspettare una sorta di archiviazione (anche se la questione è stata inoltrata al Garante per la Concorrenza), ma dalla Magistratura tarantina no. La Magistratura tarantina ha il dovere e il diritto d'indagare e scoprire anche qui fatti che sono leggermente meno torbidi di quelli dell'ILVA.
Questo video spiega tutto:

Maurizio Rollo spiega i fatti del 2008
 

mercoledì 11 settembre 2013

UN PONTE VERSO L’EURASIA di SALVATORE MARZO


Ricevo dal preside del Liceo Aristosseno di Taranto Salvatore Marzo, un contributo sull'utilità della riattivazione del nostro aeroporto, che potrebbe facilitare la mobilità e gli scambi culturali con altri popoli, a tutto beneficio dei nostri giovani. Da tempo Marzo si sta impegnando affinché la prima compagnia europea: la Turkish Airlines possa far base nel nostro scalo. Nei mesi scorsi una delegazione della Turkish è venuta qui a Taranto ed ha visitato l'aeroporto, ritenendolo ideo dal punto di vista tecnico, ma obsoleto nel look fermo agli anni '90 (grazie AdP), nonostante gli stanziamenti per l'adeguamento dell'aerostazione: ma questa è un'altra storia.
Questo il contributo di Salvatore Marzo


L’AEROPORTO “M. ARLOTTA” DI TARANTO: UN PONTE VERSO L’EURASIA.
     Il nostro territorio è oggi impegnato –come mai in passato- nel difficile compito di realizzare  nuovi scenari di sviluppo culturale, sociale ed economico.   In questo scenario un posto di primo piano è occupato dalla mobilità: il trasporto delle persone e delle merci è un  fattore decisivo per rilanciare la crescita e l’occupazione.
      Tra i protagonisti della mobilità, soprattutto in prospettiva, c’è il trasporto aereo, sia passeggero che cargo:  infatti –come è a tutti noto-  se per creare lavoro serve sviluppo, per lo sviluppo è necessario garantire lo spostamento di  persone e di merci.
    Un fattore, questo, indispensabile non solo per l’economia ma anche per l’innalzamento della qualità della vita di tutti i cittadini della nostra Città,  della nostra Provincia e delle regioni confinanti.
      Il “nostro” aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie-Taranto è perfettamente idoneo  sia al traffico turistico che alla movimentazione cargo  (c’ è solo da  ammodernare alcune strutture della sua reception) e  vanta caratteristiche  strutturali e funzionali difficilmente reperibili in altri aeroporti nazionali ed internazionali.  La sua pista,  lunga 3.200 m. x 45 m., dopo quella di Roma-Fiumicino, è la più grande del  Sud-Italia:  è perfettamente idonea  alla ricezione dei velivoli Jumbo ed è predisposta per a soddisfare le tendenze in atto del gigantismo degli aerei per trasporto turistico e cargo (si pensi che l’Airbus A380 può   trasportare  520 passeggeri disposti su due piani).
   Il bacino di utenza dell’aeroporto “Arlotta” si colloca nel  Distretto Turistico dell’Alto Jonio Occidentale, un territorio interregionale di forza e di attrattività tale da costituire un Distretto Turistico “ideale”, paesaggistico-ambientale e storico-culturale, pur in assenza –sino ad oggi- di una precisa fisionomia giuridico-istituzionale. Questo territorio interregionale ha come epicentro le province di Taranto e Matera e  lambisce quelle di Cosenza, Crotone, Brindisi e Bari.
        Il Distretto Turistico dell’Alto Jonio Occidentale può essere considerato una sorta di palinsesto della storia del Maditerraneo: le sue radici affondano nel  sistema talassocratico (“governo del mare” ) della Magna Grecia, che vide Taranto capitale, poi centro pulsante del Municipio romano, porto bizantino, città saracena, capitale del Principato degli Orsini,  Universitates aragonese, importante via della transumanza.
       Il Distretto Turistico dell’Alto Jonio Occidentale, per le sue vicissitudini etno-antropologiche, per la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura, nonchè per la sua posizione geografica,  per le sue strutture ricettive, per le sue prospettive di crescita e di sviluppo è nelle condizioni –almeno potenziali- di intercettare la mobilità e i flussi turistici provenienti dall’Eurasia: un’area enorme e in forte espansione economica, che si estende dalla Turchia alla Cina e che guarda con crescente attenzione  al nostro territorio.
     L’intercettazione è resa possibile grazie ai punti di forza degli itinerari turistico-culturali del Distretto dell’Alto Jonio Occidentale: i  biotopi e i parchi (Mar Piccolo, Oasi La vela, Galeso, Parco regionale “Terra delle Gravine”, Riserva Bosco Pantano, Parco nazionale del Pollino); i musei ( Taranto, Metaponto, Matera,  Policoro, Sibari,  Crotone); i parchi archeologici e letterari (dal Parco Archeologico di Manduria e di Sibari, al  Parco Letterario "Old Calabria -Grand Tour" delle province di Cosenza e Crotone); i castelli (Normanni, Federiciani e Aragonesi), le grancie e le masserie (molte delle quali ristrutturate come strutture ricettive); i conventi ed i Santuari (dal Santuario San Cosimo alla Macchia di Oria al Santuario di Santa Maria di Anglona, monumento nazionale dal 1931); i centri storici che –nel caso del territorio della Valle d’Itria- trovano uno scenario paesaggistico e naturalistico unico al mondo; un litorale marino che si estende per decine di chilometri tra  dune, macchia mediterranea e boschi.
     Gli itinerari turistico-culturali del Distretto dell’Alto Jonio Occidentale sono esaltati da una enogastronomia di eccellenza sedimentata nei secoli: vini (Primitivo di Manduria, Verdeca della Valle d'Itria, Aglianico del Vulture, Cirò), cibi e cultivar (dal Capocollo di Martina Franca, al Pomodorino di Manduria; dal pane di Matera e di Laterza ai Fagioli di Sarconi,  fino al Pastizzo di Rondinella-famosi calzoni pieni di carne-, ecc.), sono i componenti principali di una filiera agro-alimentare capace di esaltare le sinergie tra cultura, cibo e società.
      Nel Distretto Turistico dell’Alto Ionio Occidentale vi sono numerosi alberghi, resort, compendi agrituristici e strutture extra-alberghiere, con una capacità ricettiva totale di circa  51.700 posti letto. Questa ricezione viene supportata da oltre 5.700 posti barca (porti turistici di Taranto, Marina di Pisticci, Marina di Policoro, Marina di Sibari, Crotone, Cirò, Roccella Jonica) e si avvale di un  buon  sistema viario
(SS 106- Taranto-Reggio Calabria e all’interno la SS 407 Metaponto-Potenza (Basentana); la Sibari-Cosenza (in fase di ammodernamento); la SS 100 Taranto-Bari e il parallelo tratto autostradale A14; la SS 7 Taranto-Brindisi con super strada in proseguimento fino a Lecce).
    Tuttavia, pur in presenza di queste potenzialità turistico-culturali, l’indice di utilizzo delle strutture ricettive del Distretto Turistico dell'Alto Jonio Occidentale è stimabile –secondo il rapporto UNIONCAMERE Basilicata 2012- intorno al 20%:  un dato preoccupante, che non garantisce né reddito né occupazione adeguati.
      E’ evidente che siamo di fronte ad un clamoroso spreco di risorse umane e materiali che non può essere tollerato dalle comunità territoriali e dalla stessa comunità nazionale.
      Ma, se è vero che lo sviluppo è mobilità, nella sottoutilizzazione delle strutture turistico-culturali del nostro Distretto, quanto incide la mancanza di collegamenti aerei per intercettare i flussi turistici?     
      Indubbiamente moltissimo.
      Eppure, a circa un’ora e mezzo di volo dall’aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie-Taranto   c’è İstanbul (l’antica Bisanzio, poi Nuova Roma-Costantinopoli), metropoli con oltre 13 milioni di abitanti. Raggiungere Istanbul significa atterrare sulla più grande piattaforma di confluenza tra Oriente ed Occidente: la Turchia.
     La Turchia, la cui economia sta conoscendo una fase di grande espansione, è un ponte naturale sul Medio Oriente e sull’Asia Orientale, ossia sull’India e Cina (asse orizzontale: Est-Ovest, la cosiddetta “via della seta”), che si interseca con la Russia, l’ Asia Centrale e il Nord Africa  (asse verticale: Nord-Sud). La Turchia è un  ponte naturale che insiste in  una vasta area geografica comprendente un miliardo e mezzo di persone, i cui confini sono raggiungibili -dagli aeroporti turchi-  con al massimo 4 ore di volo. 
      I progetti di mobilità aerea della Turchia sono di grande interesse: İstanbul pur avendo gli aeroporti internazionali “Atatürk” e “Sabiha Gökçen”, dislocati rispettivamente sul lato europeo ed asiatico della città, sta realizzando il terzo aeroporto con l’obiettivo di alleggerire il traffico ormai pesantissimo delle due strutture già esistenti. Tale successo è anche dovuto allo straordinario sviluppo conosciuto negli ultimi anni dalla compagnia di bandiera Turkish Airlines.
   Il completamento dei lavori consentirà nel  2023 -centenario della fondazione della Repubblica Turca- di far transitare dagli aeroporti di İstanbul 150 milioni di passeggeri l’anno ( si pensi che tutti gli aeroporti italiani non hanno superato, secondo i dati ENAC del 2009,  130 milioni di passeggeri, con un mercato merci molto limitato, pari a 735.000 tonnellate, dietro al Belgio e poco prima del Lussemburgo ).
   Gli aeroporti turchi privilegeranno linee specifiche per il trasporto merci e passeggeri , con voli charter e voli di linea da utilizzare verso distretti turistici complementari, preferibilmente strutturati dal punto di vista paesaggistico-ambientale e storico-culturale, opzionando piste di atterraggio lunghe ed ampie capaci di offrire  servizi efficienti.
    Questo spiega il motivo per cui il turismo -per camminare su gambe solide- non può fare a meno di organizzarsi in Distretto, al fine di strutturare i servizi in rete sistemica, razionalizzare e coordinare le attività ricettive sorte sulla costa, nei centri storici, nelle strutture agrituristiche (masserie, grancie, gualchiere, castelli, trappeti, moderni e qualificati resort, alberghi), in simbiosi con le strutture museali, con gli eventi culturali (fiere, mostre, festival a cadenza periodica e programmata), con i parchi naturalistici e le strutture di alta formazione. Tutto ciò è ormai indispensabile se si vogliono cogliere tutte le potenzialità offerte dalla varietà  della nostra industria turistica.
   Certamente,  l’incontro del 12 settembre a Grottaglie tra l' Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini e i rappresentanti istituzionali della comunità jonica sarà un appuntamento chiarificatore per conoscere il  ruolo e la funzione dell’aeroporto ”Arlottanel più ampio contesto dell’area EuroMediterranea.
   Un momento molto significativo per capire lo scenario che disegnerà –per il nostro futuro- il piano dei trasporti della Regione Puglia 2014-2020  .
   Un incontro importante, quindi, che impegnerà tutto il nostro territorio a guardarlo e a valutarlo  con attenzione.

                                                                                        Salvatore Marzo, Preside del Liceo “Aristosseno”


giovedì 5 settembre 2013

LA CAMERA DI COMMERCIO È CON NOI

l'inciso della lettera del presidente Sportelli della CCIAA
Da tempo la CCIAA di Taranto e il suo presidente Luigi Sportelli hanno deciso di passare il guado e di ... attaccare Aeroporti di Puglia, denunciando i soprusi che in tutti questi anni sono stati perpetrati ai danni dell'aeroporto di Taranto e dei tarantini. Gli atti e le azioni, per ragioni ...tattiche e facilmente intuibili, non possono essere rivelate in anticipo, ma ripeto, da tempo la CCIAA è passata al contrattacco.
Questa è una lettera che è stata inviata a tutti, ed è abbastanza chiara a coloro che frequentano il nostro blog: la nostra strategia e degli altri movimenti e associazioni, è stata sposata appieno. Anche nei recenti incontri e nei prossimi che seguiranno, la CCIAA è stata determinata: piena attuazione del PRT e piena attuazione del regolamento aeroportuale.
Questa la lettera:
Gent.mi
dr. Nichi Vendola
dr. Giovanni Giannini
Assessore alle  Infrastrutture,  Mobilità   
dr. Donato Pentassuglia
Presidente della V Commissione
dr. Fabrizio Nardoni
Assessore alle Risorse agroalimentari
dr. Alfredo Cervellera
dr. Giuseppe Cristella
dr. Francesco Laddomada
dr.ssa Annarita Lemma
dr. Pietro Lospinuso
dr. Michele Mazzarano
dr. Antonio Martucci
dr. Arnaldo Sala
dr. Ippazio Stefano
dr. Ciro Alabrese
dr. Salvatore Prete
avv. Sergio Prete
dr. Costanzo Carrieri
Gentile Assessore, gentile Presidente,
negli ultimi due anni ampio è stato il dibattito nonché la corrispondenza intercorsa tra l'Ente camerale ed il Governo regionale in materia di trasporto aereo.
A far data dal mese di gennaio 2012, infatti, data in cui è stato istituito presso la Camera di commercio di Taranto il Tavolo della Mobilità, l'Ente camerale tarantino, nel suo ruolo di promotore istituzionale dello sviluppo della provincia jonica - art. 2 della Legge 580/93 -, ha inteso farsi portavoce, con responsabilità e costanza, delle sempre più numerose istanze e pressanti rivendicazioni provenienti dal territorio jonico in materia di sviluppo infrastrutturale ed intermodale locale, particolarmente rivolte al pieno funzionamento dell'Aeroporto di Taranto Grottaglie.
Un'attività intensa, e non sempre comoda, che la Camera di commercio di Taranto ha condotto perseguendo un'unica finalità: garantire al territorio jonico quelle reali prospettive di crescita, complementari ed alternative, di cui necessita per ridisegnare con urgenza lo sviluppo economico e produttivo invocato da tutti gli stakeholder del territorio. La provincia di Taranto si ritrova, infatti, di fronte al bivio del proprio futuro. L'intero territorio spinge unanimemente verso lo sviluppo turistico, perseguibile solo con un proprio aeroporto pienamente attivo e funzionante.
"Senza aeroporto non c'è sviluppo": una frase questa probabilmente ripetuta ed udita in molte sedi ma che, oltre a rappresentare il titolo di un inedito dossier redatto dall'Ufficio della Mobilità della Camera di commercio circa le caratteristiche e le enormi potenzialità dell'Aeroporto intercontinentale di Taranto Grottaglie, rappresenta una personale convinzione che sfido vivamente a confutare.
Si apprende che è attualmente in corso la definizione del nuovo Piano dei Trasporti della Regione Puglia per le annualità 2014-2020.
A tal proposito, in esito al percorso intrapreso dalla scrivente, alla corrispondenza ed ai colloqui intercorsi, ma anche alle dichiarazioni da Lei rilasciate e verbalizzate nel corso degli incontri della V Commissione Trasporti della Regione Puglia, vogliano le SS.LL. prender visione del documento allegato, predisposto e sottoscritto dall'Ente camerale quale valida proposta di cui tener conto nella prossima pianificazione regionale.
Distinti saluti.

Premesso che:
-       la gestione dei quattro aeroporti pugliesi di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto è assegnata, in regime di concessione totale quarantennale, con Convenzione n. 40 del 25/01/2002 e successivo Decreto interministeriale n. 4269 del 6/03/2003, ad Aeroporti di Puglia S.p.A.;
-       la Camera di commercio di Taranto, promotore istituzionale dello sviluppo della provincia jonica (art.2 della Legge 580/93), è, dopo la Regione Puglia, il primo tra i soci di minoranza della menzionata società;
-       il Distretto Logistico Pugliese - DI.LOG.-, che ha ricevuto il riconoscimento definitivo da parte della Giunta regionale in data 26 ottobre 2010, è presieduto dal cav. Luigi Sportelli, ad oggi Presidente della Camera di commercio di Taranto e firmatario per rappresentanza del presente documento;
ricordato che:
-       la Regione Puglia è l'unico Ente regionale in Italia a detenere il 98% di una società che, dal 2003, gestisce tutti e quattro gli aeroporti pugliesi;
-       la citata Convenzione di concessione attribuisce alla Concessionaria i seguenti obblighi:
art. 2 comma 5:
a. "promuovere il miglioramento ed il potenziamento di tutti gli aeroporti pugliesi, anche in relazione alle esigenze di traffico servito, promuovendo ed incrementando i collegamenti aerei per ciascun aeroporto in concessione";
art. 4:
a.    "gestire ciascun aeroporto adottando ogni opportuna iniziativa in favore delle comunità territoriali
vicine", assicurando, dunque, pari opportunità a tutti i cittadini e le imprese pugliesi, tutelando
l'interesse di tutto il territorio regionale e favorendo lo sviluppo equo di tutti gli scali in
concessione, (incluso quello di Taranto);
b.    "erogare con continuità e regolarità, nel rispetto del principio di imparzialità e secondo le
regole di non discriminazione dell'utenza, i servizi di propria competenza";
art. 14:
a. dispone la revoca e la decadenza della concessione "non solo nei casi di inadempienza degli obblighi attribuiti alla concessionaria ma anche nel caso di grave e immotivato ritardo nell'attuazione del programma di intervento e del piano degli investimenti per ciascun aeroporto in concessione";
rilevato che:
-       la singolare modalità di gestione degli aeroporti pugliesi conduce la società in un evidente equivoco di fondo: quello di considerare i quattro aeroporti pugliesi un "sistema aeroportuale", tale per cui sarebbe consentito ad un unico soggetto amministrativo di stabilire arbitrariamente vocazioni e funzionalità differenti per ciascuno dei quattro aeroporti;
-       l'art. 2 del D.Lgs. n. 18/99, definisce sistema aeroportuale "un raggruppamento di due o più aeroporti che servono la stessa città o lo stesso agglomerato urbano, come indicato nel regolamento (CEE) n. 2408 del Consiglio del 23 luglio1992";
-       ai sensi della predetta norma, gli aeroporti pugliesi non sono classificabili come un "sistema aeroportuale", ma sono, al contrario, da considerarsi scali in concorrenza, il che presuppone, così come stabilito dalla Convenzione anticipata in premessa, la garanzia del pieno sviluppo di ciascun aeroporto in concessione, e quindi, anche di quello tarantino;
-       l'utilizzo improprio della definizione di sistema aeroportuale e la presenza di Alenia nei pressi dello scalo, ha portato la Società di gestione ad attribuire all'Aeroporto di Taranto - Grottaglie una riduttiva vocazione industriale che, attualmente, assurdamente configura l'intero scalo aeroportuale ad esclusivo servizio dell'impianto produttivo di Finmeccanica;
-       la strumentale ostinazione nei confronti di una riduttiva "vocazione industriale", che, per altro, non preclude assolutamente la possibilità di sviluppare e potenziare anche il traffico passeggeri, ha negato negli anni il pieno sviluppo dell'Aeroporto di Taranto - Grottaglie, sul quale sono stati deliberatamente inibiti i voli civili, contrariamente a quanto avvenuto per gli Aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia che annualmente hanno ricevuto notevolissimi investimenti in conto gestione e non solo;
-       con riferimento al Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale (Piano Passera), la subita ed improduttiva assenza di traffico passeggeri, non solo non ha consentito allo scalo intercontinentale jonico di esprimere le sue reali potenzialità, ma annovera automaticamente l'Aeroporto di Taranto -Grottaglie tra gli aeroporti "non di interesse nazionale" destinandolo, pertanto, alle procedure previste dal decreto legislativo n. 85/2010;
-     tale categorizzazione va anche considerata quale esito di un'attività di analisi eseguita su dati
certamente reali ma, al tempo stesso, fuorviami; nello specifico, i dati fomiti all'ENAC dalla
concessionaria Aeroporti di Puglia S.p.A., ai sensi dell'art.4, comma 4 della convenzione di
concessione, e di riflesso acquisiti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non rappresentano
valori riferiti alle reali caratteristiche, capacità e potenzialità dello scalo tarantino, ma al contrario,
rappresentano il semplice prodotto di una scelta arbitraria effettuata a monte dalla Società di gestione
sull'Aeroporto di Taranto,
considerato che:
-       il diritto alla mobilità e alla libera circolazione rappresenta un diritto costituzionale, specificatamente disposto dall'art. 16;
-       il Master Pian degli aeroporti pugliesi del 2001, successivamente aggiornato in revisioni annuali, ed integralmente recepito dal Piano regionale dei Trasporti 2009/2013, prevedeva per l'Aeroporto di Taranto un traffico di linea limitato ai collegamenti con i due hub nazionali di Roma e Milano, ed un traffico cargo connesso all'attività portuale;
-       il Piano regionale dei Trasporti - Piano attuativo 2009/2013, approvato con delibera di Giunta regionale n. 814 del 23/03/2010, prevede "l'adeguamento dello scalo di Taranto in funzione dell'evoluzione del mercato" e mantiene inalterata la possibilità di "sviluppare un traffico passeggeri a servizio della domanda generata dal proprio territorio";
-       secondo quanto riportato nell'AIP, il documento ufficiale predisposto da ENAV - Ente nazionale per l'assistenza al volo - nel quale sono raccolte tutte le informazioni tecniche utili alle compagnie aeree che intendano atterrare su un determinato scalo, alla data odierna l'Aeroporto tarantino risulta essere uno scalo efficiente ed aperto addirittura al traffico interazionale;
-       tale affermazione, apparentemente semplice sintesi delle notizie presenti nel rapporto AIP, rappresenta, in realtà, l'esito di una attenta procedura di controllo e vigilanza condotta dall'ENAC -Ente nazionale per l'aviazione civile cui è assegnato il compito di supervisionare in merito al corretto funzionamento dello scalo secondo quanto disposto dalla convenzione;
-       contrariamente a quanto asserito dalla Società di gestione, diverse ed importanti compagnie aeree, tra cui Alitalia, Ryanair, KLM exel, Turkish airlines, hanno manifestato nel tempo l'interesse ad operare sull'Aeroporto di Taranto - Grottaglie;
-       il palese perseverare in una non condivisa politica di mancato utilizzo dello scalo ha penalizzato, e continua a penalizzare, l'intero territorio jonico al quale viene inibito di beneficiare non solo degli effetti moltiplicatori in termini turistici ed economici in generale ma anche di quello sviluppo socio - culturale automaticamente indotto da un aeroporto passeggeri pienamente attivo e funzionante;
tanto premesso, ricordato, rilevato e considerato,
-       nella convinzione che uno scalo aeroportuale rivesta un ruolo determinante per l'economia di un territorio, rappresentando un inequivocabile ed irrinunciabile fattore di sviluppo territoriale;
-       in considerazione dell'attuazione della prossima pianificazione regionale in materia di trasporti a valere per le annualità 2014-2020, ad oggi in corso di definizione;
la Camera di commercio di Taranto chiede a codesti spettabili Assessorato alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Puglia e V Commissione consiliare della Regione Puglia di voler garantire, nell'ambito del Piano regionale dei Trasporti 2014 -2020, il pieno utilizzo anche per il traffico passeggeri del grande Aeroporto intercontinentale di Taranto Grottaglie, attraverso l'attivazione di voli charter e di voli di linea, superando in tal modo gli innaturali limiti imposti allo scalo sino ad ora, ed ottemperando, in perfetta continuità con quanto già previsto nella precedente programmazione, ad oggi attuata solo parzialmente, a quanto disposto dalla Convenzione di concessione n. 40 del 25/01/2002.
Taranto, li 19/08/2013