|
l'inciso della lettera del presidente Sportelli della CCIAA |
Da tempo la CCIAA di Taranto e il suo presidente Luigi Sportelli hanno deciso di passare il guado e di ... attaccare Aeroporti di Puglia, denunciando i soprusi che in tutti questi anni sono stati perpetrati ai danni dell'aeroporto di Taranto e dei tarantini. Gli atti e le azioni, per ragioni ...tattiche e facilmente intuibili, non possono essere rivelate in anticipo, ma ripeto, da tempo la CCIAA è passata al contrattacco.
Questa è una lettera che è stata inviata a tutti, ed è abbastanza chiara a coloro che frequentano il nostro blog: la nostra strategia e degli altri movimenti e associazioni, è stata sposata appieno. Anche nei recenti incontri e nei prossimi che seguiranno, la CCIAA è stata determinata: piena attuazione del PRT e piena attuazione del regolamento aeroportuale.
Questa la lettera:
Gent.mi
dr. Nichi Vendola
dr. Giovanni Giannini
Assessore alle Infrastrutture, Mobilità
dr. Donato Pentassuglia
Presidente della V Commissione
dr.
Fabrizio Nardoni
Assessore alle Risorse
agroalimentari
dr. Alfredo Cervellera
dr.
Giuseppe Cristella
dr.
Francesco Laddomada
dr.ssa
Annarita Lemma
dr.
Pietro Lospinuso
dr. Michele Mazzarano
dr.
Antonio Martucci
dr.
Arnaldo Sala
dr.
Ippazio Stefano
dr.
Ciro Alabrese
dr.
Salvatore Prete
avv.
Sergio Prete
dr.
Costanzo Carrieri
Gentile
Assessore, gentile Presidente,
negli ultimi due anni
ampio è
stato il dibattito nonché la corrispondenza intercorsa tra l'Ente camerale ed
il Governo regionale in materia di trasporto aereo.
A far data dal mese
di gennaio 2012, infatti, data in cui è stato
istituito presso la Camera di commercio di Taranto il
Tavolo della Mobilità, l'Ente camerale tarantino, nel suo ruolo di promotore
istituzionale dello sviluppo della provincia jonica - art.
2 della Legge 580/93 -, ha inteso farsi portavoce, con responsabilità e costanza, delle sempre più numerose istanze e pressanti rivendicazioni
provenienti dal territorio jonico in materia di
sviluppo infrastrutturale ed intermodale locale, particolarmente rivolte al
pieno funzionamento dell'Aeroporto di Taranto Grottaglie.
Un'attività intensa, e non sempre comoda, che la Camera di commercio di Taranto
ha condotto perseguendo un'unica finalità: garantire al territorio
jonico quelle reali prospettive di crescita, complementari ed alternative, di
cui necessita per ridisegnare con urgenza lo sviluppo economico e produttivo
invocato da tutti gli stakeholder del territorio. La provincia di Taranto si
ritrova, infatti, di fronte al bivio del proprio futuro. L'intero territorio spinge unanimemente verso lo sviluppo turistico,
perseguibile solo con un proprio aeroporto pienamente attivo e funzionante.
"Senza
aeroporto non c'è sviluppo": una frase questa
probabilmente ripetuta ed udita in molte sedi ma che,
oltre a rappresentare il titolo di un inedito dossier redatto dall'Ufficio
della Mobilità della Camera di commercio circa le caratteristiche e
le enormi potenzialità dell'Aeroporto intercontinentale di Taranto Grottaglie, rappresenta una personale convinzione che sfido vivamente a
confutare.
Si
apprende che è attualmente in corso la definizione del nuovo Piano dei
Trasporti della Regione Puglia per le annualità 2014-2020.
A
tal proposito, in esito al percorso intrapreso dalla scrivente, alla
corrispondenza ed ai colloqui intercorsi, ma anche alle dichiarazioni da Lei rilasciate e
verbalizzate nel corso degli incontri della V Commissione Trasporti della Regione Puglia,
vogliano le SS.LL. prender visione del documento allegato, predisposto e sottoscritto
dall'Ente camerale quale valida proposta di cui tener conto nella prossima pianificazione regionale.
Distinti
saluti.
Premesso che:
-
la gestione dei quattro aeroporti pugliesi di Bari, Brindisi, Foggia e
Taranto è assegnata, in regime di concessione totale
quarantennale, con Convenzione n. 40 del 25/01/2002 e successivo Decreto
interministeriale n. 4269 del 6/03/2003, ad Aeroporti di Puglia S.p.A.;
-
la Camera di commercio di Taranto, promotore istituzionale dello
sviluppo della provincia jonica (art.2 della
Legge 580/93), è, dopo la Regione Puglia, il primo tra i soci di minoranza
della menzionata società;
-
il Distretto
Logistico Pugliese - DI.LOG.-, che ha ricevuto il riconoscimento definitivo da
parte della Giunta regionale in data 26
ottobre 2010, è presieduto dal cav. Luigi Sportelli,
ad oggi Presidente della Camera di commercio di Taranto e
firmatario per rappresentanza del presente documento;
ricordato che:
-
la Regione Puglia
è
l'unico Ente regionale in Italia a detenere il 98% di una società che, dal
2003, gestisce tutti e quattro gli aeroporti pugliesi;
- la citata Convenzione di
concessione attribuisce alla Concessionaria i seguenti obblighi:
art. 2 comma 5:
a.
"promuovere il miglioramento ed il potenziamento di tutti gli
aeroporti pugliesi, anche in relazione alle esigenze di traffico servito, promuovendo ed
incrementando i collegamenti aerei per ciascun aeroporto in concessione";
art. 4:
a. "gestire
ciascun aeroporto adottando ogni opportuna iniziativa in favore delle comunità territoriali
vicine",
assicurando,
dunque, pari opportunità a tutti i cittadini e le imprese pugliesi, tutelando
l'interesse di tutto il territorio regionale e favorendo lo sviluppo equo di tutti
gli scali in
concessione, (incluso quello di Taranto);
b. "erogare
con continuità e regolarità,
nel rispetto del principio di imparzialità e secondo le
regole di non discriminazione dell'utenza, i servizi di propria
competenza";
art. 14:
a. dispone la revoca e la decadenza della
concessione "non solo nei casi di inadempienza degli obblighi
attribuiti alla concessionaria ma anche nel caso di grave e immotivato
ritardo nell'attuazione del programma di
intervento e del piano degli investimenti per ciascun aeroporto in
concessione";
rilevato che:
-
la singolare modalità di gestione degli aeroporti pugliesi
conduce la società in un evidente equivoco di fondo: quello di considerare i
quattro aeroporti pugliesi un "sistema aeroportuale", tale per cui
sarebbe consentito ad un unico soggetto amministrativo di
stabilire arbitrariamente vocazioni e funzionalità differenti
per ciascuno dei quattro aeroporti;
-
l'art. 2 del D.Lgs. n. 18/99, definisce sistema aeroportuale "un
raggruppamento di due o più aeroporti
che servono la stessa città o lo stesso agglomerato urbano, come indicato nel
regolamento (CEE) n. 2408 del Consiglio del 23 luglio1992";
-
ai sensi della
predetta norma, gli aeroporti pugliesi non sono classificabili come un
"sistema aeroportuale", ma sono, al contrario, da considerarsi scali
in concorrenza, il che presuppone, così come stabilito dalla Convenzione
anticipata in premessa, la garanzia del pieno sviluppo di ciascun aeroporto in
concessione, e quindi, anche di quello tarantino;
-
l'utilizzo
improprio della definizione di sistema aeroportuale e la presenza di Alenia nei
pressi dello scalo, ha portato la Società di gestione ad attribuire all'Aeroporto di Taranto - Grottaglie una
riduttiva vocazione
industriale che, attualmente, assurdamente configura l'intero scalo
aeroportuale ad esclusivo servizio dell'impianto produttivo di Finmeccanica;
-
la strumentale
ostinazione nei confronti di una riduttiva "vocazione industriale",
che, per altro, non preclude assolutamente
la possibilità di sviluppare e potenziare anche il
traffico passeggeri, ha negato negli anni il pieno sviluppo
dell'Aeroporto di Taranto - Grottaglie, sul quale sono stati deliberatamente inibiti i
voli civili, contrariamente a quanto avvenuto per gli Aeroporti di Bari,
Brindisi e Foggia che annualmente hanno
ricevuto notevolissimi investimenti in conto gestione e non solo;
-
con riferimento
al Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale (Piano Passera), la subita ed
improduttiva assenza di traffico passeggeri, non solo non ha consentito allo
scalo intercontinentale jonico di esprimere le sue reali potenzialità, ma
annovera automaticamente l'Aeroporto di Taranto -Grottaglie tra gli aeroporti "non di interesse nazionale"
destinandolo, pertanto, alle procedure previste dal decreto legislativo
n. 85/2010;
- tale categorizzazione va anche considerata
quale esito di un'attività di analisi eseguita su dati
certamente reali ma, al tempo stesso, fuorviami; nello specifico, i dati fomiti
all'ENAC dalla
concessionaria Aeroporti di Puglia S.p.A., ai sensi dell'art.4, comma 4 della
convenzione di
concessione, e di riflesso acquisiti dal
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non rappresentano
valori riferiti alle reali caratteristiche, capacità e potenzialità
dello scalo tarantino, ma al contrario,
rappresentano il semplice prodotto di una
scelta arbitraria effettuata a monte dalla Società di gestione
sull'Aeroporto di Taranto,
considerato che:
-
il diritto alla
mobilità
e alla libera circolazione rappresenta un diritto costituzionale,
specificatamente disposto dall'art. 16;
-
il Master Pian
degli aeroporti pugliesi del 2001, successivamente aggiornato in revisioni
annuali, ed integralmente recepito dal Piano regionale dei Trasporti 2009/2013,
prevedeva per l'Aeroporto di Taranto un traffico di linea limitato ai
collegamenti con i due hub nazionali di Roma e Milano, ed un traffico cargo
connesso all'attività portuale;
-
il Piano
regionale dei Trasporti - Piano attuativo 2009/2013, approvato con delibera di
Giunta regionale n. 814 del 23/03/2010, prevede "l'adeguamento dello scalo
di Taranto in funzione dell'evoluzione del
mercato" e mantiene inalterata la possibilità di "sviluppare un traffico passeggeri a servizio
della domanda generata dal proprio territorio";
-
secondo quanto
riportato nell'AIP, il documento ufficiale predisposto da ENAV - Ente nazionale
per l'assistenza al volo - nel quale sono raccolte tutte le informazioni
tecniche utili alle compagnie aeree che
intendano atterrare su un determinato scalo, alla data odierna l'Aeroporto
tarantino risulta essere uno scalo efficiente ed aperto addirittura al
traffico interazionale;
-
tale
affermazione, apparentemente semplice sintesi delle notizie presenti nel
rapporto AIP, rappresenta, in realtà, l'esito di una attenta procedura
di controllo e vigilanza condotta dall'ENAC -Ente nazionale per l'aviazione
civile cui è assegnato il compito di supervisionare in merito al corretto
funzionamento dello scalo secondo quanto disposto dalla convenzione;
-
contrariamente a
quanto asserito dalla Società di gestione, diverse ed importanti compagnie aeree, tra cui Alitalia, Ryanair, KLM exel, Turkish
airlines, hanno manifestato nel tempo l'interesse ad operare sull'Aeroporto
di Taranto - Grottaglie;
-
il palese
perseverare in una non condivisa politica di mancato utilizzo dello scalo ha
penalizzato, e continua a penalizzare,
l'intero territorio jonico al quale viene inibito di beneficiare non solo degli
effetti moltiplicatori in termini turistici ed economici in generale ma anche
di quello sviluppo socio - culturale automaticamente indotto da un aeroporto
passeggeri pienamente attivo e funzionante;
tanto premesso, ricordato,
rilevato e considerato,
-
nella convinzione
che uno scalo aeroportuale rivesta un ruolo determinante per l'economia di un territorio, rappresentando un inequivocabile ed
irrinunciabile fattore di sviluppo territoriale;
-
in considerazione
dell'attuazione della prossima pianificazione regionale in materia di trasporti
a valere per le annualità 2014-2020, ad oggi in corso di definizione;
la Camera di commercio di Taranto chiede a codesti
spettabili Assessorato alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Puglia e V
Commissione consiliare della Regione Puglia di voler garantire, nell'ambito del
Piano regionale dei Trasporti 2014 -2020, il pieno utilizzo anche per il
traffico passeggeri del grande Aeroporto
intercontinentale di Taranto Grottaglie, attraverso l'attivazione di voli charter
e di voli di linea, superando in tal modo gli innaturali limiti imposti allo
scalo sino ad ora, ed ottemperando, in perfetta continuità con quanto
già previsto nella precedente programmazione, ad oggi attuata solo
parzialmente, a quanto disposto dalla Convenzione di concessione n. 40 del
25/01/2002.
Taranto, li 19/08/2013