mercoledì 11 settembre 2013

UN PONTE VERSO L’EURASIA di SALVATORE MARZO


Ricevo dal preside del Liceo Aristosseno di Taranto Salvatore Marzo, un contributo sull'utilità della riattivazione del nostro aeroporto, che potrebbe facilitare la mobilità e gli scambi culturali con altri popoli, a tutto beneficio dei nostri giovani. Da tempo Marzo si sta impegnando affinché la prima compagnia europea: la Turkish Airlines possa far base nel nostro scalo. Nei mesi scorsi una delegazione della Turkish è venuta qui a Taranto ed ha visitato l'aeroporto, ritenendolo ideo dal punto di vista tecnico, ma obsoleto nel look fermo agli anni '90 (grazie AdP), nonostante gli stanziamenti per l'adeguamento dell'aerostazione: ma questa è un'altra storia.
Questo il contributo di Salvatore Marzo


L’AEROPORTO “M. ARLOTTA” DI TARANTO: UN PONTE VERSO L’EURASIA.
     Il nostro territorio è oggi impegnato –come mai in passato- nel difficile compito di realizzare  nuovi scenari di sviluppo culturale, sociale ed economico.   In questo scenario un posto di primo piano è occupato dalla mobilità: il trasporto delle persone e delle merci è un  fattore decisivo per rilanciare la crescita e l’occupazione.
      Tra i protagonisti della mobilità, soprattutto in prospettiva, c’è il trasporto aereo, sia passeggero che cargo:  infatti –come è a tutti noto-  se per creare lavoro serve sviluppo, per lo sviluppo è necessario garantire lo spostamento di  persone e di merci.
    Un fattore, questo, indispensabile non solo per l’economia ma anche per l’innalzamento della qualità della vita di tutti i cittadini della nostra Città,  della nostra Provincia e delle regioni confinanti.
      Il “nostro” aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie-Taranto è perfettamente idoneo  sia al traffico turistico che alla movimentazione cargo  (c’ è solo da  ammodernare alcune strutture della sua reception) e  vanta caratteristiche  strutturali e funzionali difficilmente reperibili in altri aeroporti nazionali ed internazionali.  La sua pista,  lunga 3.200 m. x 45 m., dopo quella di Roma-Fiumicino, è la più grande del  Sud-Italia:  è perfettamente idonea  alla ricezione dei velivoli Jumbo ed è predisposta per a soddisfare le tendenze in atto del gigantismo degli aerei per trasporto turistico e cargo (si pensi che l’Airbus A380 può   trasportare  520 passeggeri disposti su due piani).
   Il bacino di utenza dell’aeroporto “Arlotta” si colloca nel  Distretto Turistico dell’Alto Jonio Occidentale, un territorio interregionale di forza e di attrattività tale da costituire un Distretto Turistico “ideale”, paesaggistico-ambientale e storico-culturale, pur in assenza –sino ad oggi- di una precisa fisionomia giuridico-istituzionale. Questo territorio interregionale ha come epicentro le province di Taranto e Matera e  lambisce quelle di Cosenza, Crotone, Brindisi e Bari.
        Il Distretto Turistico dell’Alto Jonio Occidentale può essere considerato una sorta di palinsesto della storia del Maditerraneo: le sue radici affondano nel  sistema talassocratico (“governo del mare” ) della Magna Grecia, che vide Taranto capitale, poi centro pulsante del Municipio romano, porto bizantino, città saracena, capitale del Principato degli Orsini,  Universitates aragonese, importante via della transumanza.
       Il Distretto Turistico dell’Alto Jonio Occidentale, per le sue vicissitudini etno-antropologiche, per la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura, nonchè per la sua posizione geografica,  per le sue strutture ricettive, per le sue prospettive di crescita e di sviluppo è nelle condizioni –almeno potenziali- di intercettare la mobilità e i flussi turistici provenienti dall’Eurasia: un’area enorme e in forte espansione economica, che si estende dalla Turchia alla Cina e che guarda con crescente attenzione  al nostro territorio.
     L’intercettazione è resa possibile grazie ai punti di forza degli itinerari turistico-culturali del Distretto dell’Alto Jonio Occidentale: i  biotopi e i parchi (Mar Piccolo, Oasi La vela, Galeso, Parco regionale “Terra delle Gravine”, Riserva Bosco Pantano, Parco nazionale del Pollino); i musei ( Taranto, Metaponto, Matera,  Policoro, Sibari,  Crotone); i parchi archeologici e letterari (dal Parco Archeologico di Manduria e di Sibari, al  Parco Letterario "Old Calabria -Grand Tour" delle province di Cosenza e Crotone); i castelli (Normanni, Federiciani e Aragonesi), le grancie e le masserie (molte delle quali ristrutturate come strutture ricettive); i conventi ed i Santuari (dal Santuario San Cosimo alla Macchia di Oria al Santuario di Santa Maria di Anglona, monumento nazionale dal 1931); i centri storici che –nel caso del territorio della Valle d’Itria- trovano uno scenario paesaggistico e naturalistico unico al mondo; un litorale marino che si estende per decine di chilometri tra  dune, macchia mediterranea e boschi.
     Gli itinerari turistico-culturali del Distretto dell’Alto Jonio Occidentale sono esaltati da una enogastronomia di eccellenza sedimentata nei secoli: vini (Primitivo di Manduria, Verdeca della Valle d'Itria, Aglianico del Vulture, Cirò), cibi e cultivar (dal Capocollo di Martina Franca, al Pomodorino di Manduria; dal pane di Matera e di Laterza ai Fagioli di Sarconi,  fino al Pastizzo di Rondinella-famosi calzoni pieni di carne-, ecc.), sono i componenti principali di una filiera agro-alimentare capace di esaltare le sinergie tra cultura, cibo e società.
      Nel Distretto Turistico dell’Alto Ionio Occidentale vi sono numerosi alberghi, resort, compendi agrituristici e strutture extra-alberghiere, con una capacità ricettiva totale di circa  51.700 posti letto. Questa ricezione viene supportata da oltre 5.700 posti barca (porti turistici di Taranto, Marina di Pisticci, Marina di Policoro, Marina di Sibari, Crotone, Cirò, Roccella Jonica) e si avvale di un  buon  sistema viario
(SS 106- Taranto-Reggio Calabria e all’interno la SS 407 Metaponto-Potenza (Basentana); la Sibari-Cosenza (in fase di ammodernamento); la SS 100 Taranto-Bari e il parallelo tratto autostradale A14; la SS 7 Taranto-Brindisi con super strada in proseguimento fino a Lecce).
    Tuttavia, pur in presenza di queste potenzialità turistico-culturali, l’indice di utilizzo delle strutture ricettive del Distretto Turistico dell'Alto Jonio Occidentale è stimabile –secondo il rapporto UNIONCAMERE Basilicata 2012- intorno al 20%:  un dato preoccupante, che non garantisce né reddito né occupazione adeguati.
      E’ evidente che siamo di fronte ad un clamoroso spreco di risorse umane e materiali che non può essere tollerato dalle comunità territoriali e dalla stessa comunità nazionale.
      Ma, se è vero che lo sviluppo è mobilità, nella sottoutilizzazione delle strutture turistico-culturali del nostro Distretto, quanto incide la mancanza di collegamenti aerei per intercettare i flussi turistici?     
      Indubbiamente moltissimo.
      Eppure, a circa un’ora e mezzo di volo dall’aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie-Taranto   c’è İstanbul (l’antica Bisanzio, poi Nuova Roma-Costantinopoli), metropoli con oltre 13 milioni di abitanti. Raggiungere Istanbul significa atterrare sulla più grande piattaforma di confluenza tra Oriente ed Occidente: la Turchia.
     La Turchia, la cui economia sta conoscendo una fase di grande espansione, è un ponte naturale sul Medio Oriente e sull’Asia Orientale, ossia sull’India e Cina (asse orizzontale: Est-Ovest, la cosiddetta “via della seta”), che si interseca con la Russia, l’ Asia Centrale e il Nord Africa  (asse verticale: Nord-Sud). La Turchia è un  ponte naturale che insiste in  una vasta area geografica comprendente un miliardo e mezzo di persone, i cui confini sono raggiungibili -dagli aeroporti turchi-  con al massimo 4 ore di volo. 
      I progetti di mobilità aerea della Turchia sono di grande interesse: İstanbul pur avendo gli aeroporti internazionali “Atatürk” e “Sabiha Gökçen”, dislocati rispettivamente sul lato europeo ed asiatico della città, sta realizzando il terzo aeroporto con l’obiettivo di alleggerire il traffico ormai pesantissimo delle due strutture già esistenti. Tale successo è anche dovuto allo straordinario sviluppo conosciuto negli ultimi anni dalla compagnia di bandiera Turkish Airlines.
   Il completamento dei lavori consentirà nel  2023 -centenario della fondazione della Repubblica Turca- di far transitare dagli aeroporti di İstanbul 150 milioni di passeggeri l’anno ( si pensi che tutti gli aeroporti italiani non hanno superato, secondo i dati ENAC del 2009,  130 milioni di passeggeri, con un mercato merci molto limitato, pari a 735.000 tonnellate, dietro al Belgio e poco prima del Lussemburgo ).
   Gli aeroporti turchi privilegeranno linee specifiche per il trasporto merci e passeggeri , con voli charter e voli di linea da utilizzare verso distretti turistici complementari, preferibilmente strutturati dal punto di vista paesaggistico-ambientale e storico-culturale, opzionando piste di atterraggio lunghe ed ampie capaci di offrire  servizi efficienti.
    Questo spiega il motivo per cui il turismo -per camminare su gambe solide- non può fare a meno di organizzarsi in Distretto, al fine di strutturare i servizi in rete sistemica, razionalizzare e coordinare le attività ricettive sorte sulla costa, nei centri storici, nelle strutture agrituristiche (masserie, grancie, gualchiere, castelli, trappeti, moderni e qualificati resort, alberghi), in simbiosi con le strutture museali, con gli eventi culturali (fiere, mostre, festival a cadenza periodica e programmata), con i parchi naturalistici e le strutture di alta formazione. Tutto ciò è ormai indispensabile se si vogliono cogliere tutte le potenzialità offerte dalla varietà  della nostra industria turistica.
   Certamente,  l’incontro del 12 settembre a Grottaglie tra l' Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini e i rappresentanti istituzionali della comunità jonica sarà un appuntamento chiarificatore per conoscere il  ruolo e la funzione dell’aeroporto ”Arlottanel più ampio contesto dell’area EuroMediterranea.
   Un momento molto significativo per capire lo scenario che disegnerà –per il nostro futuro- il piano dei trasporti della Regione Puglia 2014-2020  .
   Un incontro importante, quindi, che impegnerà tutto il nostro territorio a guardarlo e a valutarlo  con attenzione.

                                                                                        Salvatore Marzo, Preside del Liceo “Aristosseno”


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