martedì 3 settembre 2013

LETTERA INVITO AL MINISTRO MAURIZIO LUPI

la lettera al ministro Lupi

Egregio Signor Ministro Maurizio LUPI,
le scriviamo per metterla al corrente della situazione in cui versa una infrastruttura che fa parte del patrimonio dello Stato e rientra nelle sue competenze: aeroporto civile di Taranto.
Detta struttura ha sempre servito in maniera egregia i collegamenti e la mobilità del territorio di Taranto, una città, che come lei saprà, annovera tra le più grandi industrie: Ilva, Cementir, Eni, Arsenale militare, oltre ad essere sede della più grande base navale della Marina Militare e sede della scuola Aeronautica.
Dal 2002, quando Aeroporti di Puglia S.p.A. (partecipata al 94,4% dalla regione Puglia) s'impossessa della concessione (per 40 anni)??? L’aeroporto viene completamente dimenticato; gli vengono tolti i voli passeggeri, che passano a Bari e Brindisi, in ragione di un Piano regionale dei trasporti (illegittimo, perché parifica la concessione a “sistema aeroportuale”, travisando il regolamento CEE art. 2 del D.lgs. n. 18/99: “sistema aeroportuale sono 2 o più aeroporti che servono la stessa città”), che viola gli artt. 2 comma 5, 4 comma a e b, 14 comma a, riportati nel contratto di concessione con l’ENAC.
Nel 1999, durante la guerra del Kosovo (stante l’inattività di Bari e Brindisi), l’aeroporto si è sobbarcato tutto il traffico regionale. Nel 2007 per poter ricevere i Boeing 787 e Alenia, vengono spesi circa € 600 milioni, facendo diventare la pista, la 5ª più grande d’Italia con un’estensione aeroportuale pari alla metà di tutta la città di Taranto.
Nonostante le promesse di Vendola di aprire ai voli passeggeri e farlo diventare uno snodo mondiale per i trasporti cargo, nulla è stato fatto sia per i passeggeri sia per il cargo, anzi in AdP non si perde occasione per danneggiare il territorio: dirottamenti, chiusure, oneri in eccesso, cavilli, insediamenti industriali fantasma ecc.
In questi anni per denunciare questi veri e propri soprusi sono stati prodotti: ricorsi al Capo dello Stato, alla CEE, al Garante alla concorrenza, all’ENAC, esposti e denunce alla Magistratura, ma la momento senza  alcun risultato.
Le chiediamo, pertanto, di recarsi qui a Taranto e verificare di persona quanto esposto, può anche atterrare all’aeroporto di Taranto aperto al traffico civile comunitario e mondiale.
Con osservanza
Mimmo De Padova
Coordinatore Movimento Aeroporto Taranto

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