dalla Gazzetta del 25/07/2006 |
Si è proprio lui l'ing. Mimmo Di Paola (un vero dottor Jekyll-mister Hyde). M a non è il primo ed ultimo esempio di contraddizione. Questo articolo risale al 2006, quando erano già noti i problemi di espansione dell'aeroporto di Bari e dello stesso Brindisi. Ecco l'articolo:
Di Paola (Seap): terza pista italiana, faremo viaggiare anche i passeggeri.
Bari non può crescere - "Il futuro dei voli? È a Grottaglie"
Di Paola (Seap): terza pista italiana, faremo viaggiare anche i passeggeri.
Bari non può crescere - "Il futuro dei voli? È a Grottaglie"
BARI
- "Il futuro degli aeroporti pugliesi? é a Grottaglie" parola
dell'ing. Domenico Di Paola. Sì, il presidente della Seap nonché il numero uno
di Assaeroporti non ha dubbi." Il futuro è lì a Grottaglie perché da
dicembre avremo a disposizione una pista lunga più di tremila metri, la terza
pista italiana dopo Fiumicino e Malpensa. Perché è lì che la Puglia ed il Sud
possono pensare di realizzare un aeroporto intercontinentale con i
fiocchi".
Domenico
Di Paola parla con i giornalisti a margine dell'assemblea annuale di
Confindustria Bari. In sala ha appena ribadito che tra pochi mesi, a dicembre
appunto, il sistema aeroportuale pugliese potrà contare su una nuova importante
infrastruttura.
Certo,
sulla carta, la pista di 3.200 metri è destinata al trasporto delle merci e in
modo particolare di quelle che alimenteranno in entrata e in uscita lo
stabilimento dell'Alenia. Ma l'ing. Di Paola è convinto
che di possa e si debba andare
oltre il cargo. "Io-dice-spero che ad inaugurare la pista sia un volo
passeggeri.
Ma
dico che sin da ora che se sarà necessario, un 747 lo affitto io"..
E
Bari? E il nuovo aeroporto di Bari? Che ne facciamo? " Bari va benissimo.
Su
Bari, come stiamo facendo, possiamo sviluppare ciò che vogliamo. Ma dobbiamo
convincerci che non ha ampi margini di crescita. In fondo , il suo destino è
segnato dalla sua stessa collocazione, dagli impedimenti di varia natura che non
consentono di allungare adeguatamente la pista. Ripeto, dobbiamo convincerci
che è e rimarrà
un aeroporto cittadino. Invece Grottaglie ha tutto ciò che serve per puntare in
alto".
L'ing.
Di Paola non lo ribadisce nuovamente,
ma tutto questo discorso
si lega perfettamente con quanto detto in sala. Dove il presidente della Seap,
ad esempio, si era chiesto , provocatoriamente, se davvero i baresi, gli
imprenditori baresi, credono nel trasporto aereo. E dove aveva aggiunto che -
in assenza di una adeguata strategia tesa a far pesare le prerogative dei
pugliesi su tutti i tavoli nazionali, a cominciare da quello riguardante
l'assetto futuro di Alitalia " rischiamo di essere condannati alla
marginalità".
Ecco un altro esempio, quando AdP difendeva gli utenti tarantini «Al Tarantino o al Foggiano la società di gestione, controllata dalla regione Puglia, non può dire loro di andare a Bari o Brindisi per imbarcarsi su un volo per Milano o Roma».
dalla Gazzetta del 21 febbraio 2007 |
BARI - Parigi, Bruxelles, Barcellona...E
poi Bari-Genova, Bari-Catania. Brindisi-Firenze e Brindisi-Torino. Infine, la novità rappresentata dai due
collegamenti da Grottaglie per Roma e Milano da Foggia a Venezia.
«Perchè - spiega AdP - il nostro sistema aeroportuale, unico nel suo genere in
Italia ha la fortuna di possedere ben quattro scali che devono servire l’intero territorio
regionale». Sulla scelta delle Seap di riaprire al traffico passeggeri
lo scalo di Grottaglie si registra però un intervento critico da parte del
presidente degli industriali di Brindisi, Massimo Ferrarese, il quale anche «alla luce
dell’investimento di Alenia», non vede strategicamente opportuno «uno sviluppo
passeggeri di Grottaglie». E che «i collegamenti internazionali dovranno essere
sostanzialmente suddivisi fra gli scali di Bari e Brindisi».
«Una
polemica - fa rilevare AdP - che non tiene conto che nel bando è stato inserito
un criterio di premialità per quelle compagnie che sceglieranno lo scalo Brindisi».
«Foggia e Grottaglie - si capisce dal bando - al momento avranno solo i
collegamenti di tipo regionale». Eppoi: «Al Tarantino o al Foggiano la società di gestione,
controllata dalla regione Puglia, non può dire loro di andare a Bari o Brindisi
per imbarcarsi su un volo per Milano o Roma. Diverso è per i voli
internazionali». «Aprire
al traffico con servizi essenziali - spiegano AdP - è un dovere che la Puglia
ha nei confronti del territorio». A sostenere che è «legittimo proiettare
un futuro anche per Grottaglie e per il territorio lucano» è il parlamentare di
Forza Italia, Luigi Vitali,
brindisino, che
considera «assolutamente opportuno e strategico il bando così come è stato
proposto dalla società». «Perchè - dice - se il Grande Salento deve trasformasi
da idea a progetto vi deve
essere la possibilità di rilanciare tutti i territori, collegandoli in rete e
non stabilendo il predominio di uno sull’altro». «Del resto - continua
Vitali - questo è stato fatto durante la gestione Fitto che pur di avere il
centro di eccellenza dell’Alenia in Puglia ha favorito l’allocazione a
Grottaglie pur vantando Brindisi una storia e una tradizione aeronautica più
radicata di quelle ionica. Con
il risultato che il territorio si è arricchito e che Brindisi non potrà che
avvantaggiarsene come già sta avvedendo. Speculare è dunque il
ragionamento in tema di trasporti e di collegamenti. Se non valorizziamo il grande patrimonio
infrastrutturale, diversamente avremmo mortificato investimenti pubblici che
tolto l’utilizzo di Alenia rappresenterebbero una cattedrale nel deserto». «Per
quanto riguarda l’utilizzo di Grottaglie al traffico passeggeri - conclude
Vitali - sarà il mercato a stabilire le regole del gioco e di questo non potrà
che avvantaggiarsene il consumatore. Cioè i pugliesi».
visione aerea dell'aeroporto di Bari |
l'aeroporto di Bari (al pari di
quello di Brindisi) è incastonato fra: il rione Palese, Bitonto, Parco ed altri
vincoli.
Bitonto al pari degli altri
insediamenti abitativi ha già detto di no, all'ampliamento dell'aeroporto.
Quindi Di Paola nel 2006 diceva la verità. La verità è una sola, le
interpretazioni sono tante.
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