giovedì 23 maggio 2013

CLAMOROSE DICHIARAZIONI DELL'ING. DOMENICO DI PAOLA

dalla Gazzetta del 25/07/2006
Si è proprio lui l'ing. Mimmo Di Paola (un vero dottor Jekyll-mister Hyde). M a non è il primo ed ultimo esempio di contraddizione. Questo articolo risale al 2006, quando erano già noti i problemi di espansione dell'aeroporto di Bari e dello stesso Brindisi. Ecco l'articolo:
Di Paola (Seap): terza pista italiana, faremo viaggiare anche i passeggeri.
Bari non può crescere - "Il futuro dei voli? È a Grottaglie"


BARI - "Il futuro degli aeroporti pugliesi? é a Grottaglie" parola dell'ing. Domenico Di Paola. Sì, il presidente della Seap nonché il numero uno di Assaeroporti non ha dubbi." Il futuro è lì a Grottaglie perché da dicembre avremo a disposizione una pista lunga più di tremila metri, la terza pista italiana dopo Fiumicino e Malpensa. Perché è lì che la Puglia ed il Sud possono pensare di realizzare un aeroporto intercontinentale con i fiocchi".
Domenico Di Paola parla con i giornalisti a margine dell'assemblea annuale di Confindustria Bari. In sala ha appena ribadito che tra pochi mesi, a dicembre appunto, il sistema aeroportuale pugliese potrà contare su una nuova importante infrastruttura. 
Certo, sulla carta, la pista di 3.200 metri è destinata al trasporto delle merci e in modo particolare di quelle che alimenteranno in entrata e in uscita lo stabilimento dell'Alenia. Ma l'ing. Di Paola è convinto che di possa e si debba andare oltre il cargo. "Io-dice-spero che ad inaugurare la pista sia un volo passeggeri.
Ma dico che sin da ora che se sarà necessario, un 747 lo affitto io".. 
E Bari? E il nuovo aeroporto di Bari? Che ne facciamo? " Bari va benissimo.
Su Bari, come stiamo facendo, possiamo sviluppare ciò che vogliamo. Ma dobbiamo convincerci che non ha ampi margini di crescita. In fondo , il suo destino è segnato dalla sua stessa collocazione, dagli impedimenti di varia natura che non consentono di allungare adeguatamente la pista. Ripeto, dobbiamo convincerci che è e rimarrà un aeroporto cittadino. Invece Grottaglie ha tutto ciò che serve per puntare in alto".
L'ing. Di Paola non lo ribadisce nuovamente, ma tutto questo discorso si lega perfettamente con quanto detto in sala. Dove il presidente della Seap, ad esempio, si era chiesto , provocatoriamente, se davvero i baresi, gli imprenditori baresi, credono nel trasporto aereo. E dove aveva aggiunto che - in assenza di una adeguata strategia tesa a far pesare le prerogative dei pugliesi su tutti i tavoli nazionali, a cominciare da quello riguardante l'assetto futuro di Alitalia " rischiamo di essere condannati alla marginalità".

Ecco un altro esempio, quando AdP difendeva gli utenti tarantini «Al Tarantino o al Foggiano la società di gestione, controllata dalla regione Puglia, non può dire loro di andare a Bari o Brindisi per imbarcarsi su un volo per Milano o Roma».

dalla Gazzetta del 21 febbraio 2007

BARI - Parigi, Bruxelles, Barcellona...E poi Bari-Genova, Bari-Catania. Brindisi-Firenze e Brindisi-Torino. Infine, la novità rappresentata dai due collegamenti da Grottaglie per Roma e Milano da Foggia a Venezia. «Perchè - spiega AdP - il nostro sistema aeroportuale, unico nel suo genere in Italia ha la fortuna di possedere ben quattro scali che devono servire l’intero territorio regionale». Sulla scelta delle Seap di riaprire al traffico passeggeri lo scalo di Grottaglie si registra però un intervento critico da parte del presidente degli industriali di Brindisi, Massimo Ferrarese, il quale anche «alla luce dell’investimento di Alenia», non vede strategicamente opportuno «uno sviluppo passeggeri di Grottaglie». E che «i collegamenti internazionali dovranno essere sostanzialmente suddivisi fra gli scali di Bari e Brindisi».
«Una polemica - fa rilevare AdP - che non tiene conto che nel bando è stato inserito un criterio di premialità per quelle compagnie che sceglieranno lo scalo Brindisi». «Foggia e Grottaglie - si capisce dal bando - al momento avranno solo i collegamenti di tipo regionale». Eppoi: «Al Tarantino o al Foggiano la società di gestione, controllata dalla regione Puglia, non può dire loro di andare a Bari o Brindisi per imbarcarsi su un volo per Milano o Roma. Diverso è per i voli internazionali». «Aprire al traffico con servizi essenziali - spiegano AdP - è un dovere che la Puglia ha nei confronti del territorio». A sostenere che è «legittimo proiettare un futuro anche per Grottaglie e per il territorio lucano» è il parlamentare di Forza Italia, Luigi Vitali, brindisino, che considera «assolutamente opportuno e strategico il bando così come è stato proposto dalla società». «Perchè - dice - se il Grande Salento deve trasformasi da idea a progetto vi deve essere la possibilità di rilanciare tutti i territori, collegandoli in rete e non stabilendo il predominio di uno sull’altro». «Del resto - continua Vitali - questo è stato fatto durante la gestione Fitto che pur di avere il centro di eccellenza dell’Alenia in Puglia ha favorito l’allocazione a Grottaglie pur vantando Brindisi una storia e una tradizione aeronautica più radicata di quelle ionica. Con il risultato che il territorio si è arricchito e che Brindisi non potrà che avvantaggiarsene come già sta avvedendo. Speculare è dunque il ragionamento in tema di trasporti e di collegamenti. Se non valorizziamo il grande patrimonio infrastrutturale, diversamente avremmo mortificato investimenti pubblici che tolto l’utilizzo di Alenia rappresenterebbero una cattedrale nel deserto». «Per quanto riguarda l’utilizzo di Grottaglie al traffico passeggeri - conclude Vitali - sarà il mercato a stabilire le regole del gioco e di questo non potrà che avvantaggiarsene il consumatore. Cioè i pugliesi».
visione aerea dell'aeroporto di Bari

l'aeroporto di Bari (al pari di quello di Brindisi) è incastonato fra: il rione Palese, Bitonto, Parco ed altri vincoli.
Bitonto al pari degli altri insediamenti abitativi ha già detto di no, all'ampliamento dell'aeroporto. Quindi Di Paola nel 2006 diceva la verità. La verità è una sola, le interpretazioni sono tante.



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