1° Maggio a Taranto |
Taranto quando vuole sa essere eccezionale. È vero, in
fondo si trattava solo di “canzonette”, e si sa che il popolo alle canzoni non
sa resistere. Ci vorrebbe la prova del nove, qualcuno dice che c’è stata già:
il 14/04/2013, referendum sull’Ilva, presenti solo 30.000 tarantini. Ma non c’è
da meravigliarsi di tale risultato, l’Italsider e l’Ilva sono da 50 anni parte
di Taranto. Assieme all’arsenale della Marina Militare sono stati l’unica fonte
di sostentamento per i tarantini. L’Ilva tra diretto ed indotto da lavoro a
circa 20.000 persone, se questo numero lo moltiplichiamo per 4 (che è la media del nucleo famigliare),
diventano 80.000. Persone che dipendono totalmente dal gigante d’acciaio, che
vivono con terrore l’eventuale chiusura o disimpegno. Come dare loro torto con
i tempi che viviamo!
Far comprendere quando sia illusorio il benessere attuale con ciò
che ci attende in futuro: un ambiente disastrato; malattie sempre più maligne
ed implacabili, e quando l’Ilva deciderà di andar via non resterà neanche il
lavoro. Non resterà nulla, tabula rasa.
È quindi giunto il tempo, non più prorogabile, di svoltare e
puntare tutto sul turismo, le potenzialità ci sono tutte: paesaggi bellissimi,
mare, sole, cultura, archeologia millenaria. Quello che manca, ma possiamo
rimediare, è la cultura dell’accoglienza. Capire che il turista non è un pollo
da spennare ma un cliente da coccolare e da far tornare, investire e far
diventare Taranto città con industrie al servizio del turismo.
In questa svolta culturale ed epocale, bisogna chiedere aiuto a
coloro che hanno la capacità e la possibilità di arrivare al cuore e alle
passioni dei tarantini. Michele Riondino ha dato un splendido esempio di cosa
significa mettere la propria popolarità al servizio del bene pubblico. Senza
nulla togliere all’ottima organizzazione del “comitato lavoratori liberi e
pensanti”, penso che artisti del calibro della Mannoia, Barbabarossa, etc…
senza l’aiuto di Michele, difficilmente sarebbero venuti a Taranto.
Michele Riondino - foto del maestro Carmine La Fratta |
Un grosso grazie a tutti gli artisti, a Michele Riondino e al comitato
lavoratori liberi e pensanti, giorno 1° maggio è stata scritta una importante
pagina per Taranto che speriamo di replicare subito. Taranto deve rivendicare e
non elemosinare il giusto ruolo che le compete non solo in Puglia ma in tutta l’Italia
del sud, e tornando al “pane per i nostri denti”: un aeroporto senza più lacci
e lacciuoli, senza vocazioni e penalizzazioni. L’aeroporto deve essere il mezzo
principale per far sbarcare a Taranto migliaia di turisti, oltre ad essere un
Diritto alla mobilità sancito dalla Costituzione Italiana.
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