venerdì 3 maggio 2013

1° MAGGIO A TARANTO

1° Maggio a Taranto






gattino cagnolino cane gatto
Taranto quando vuole sa essere eccezionale. È vero, in fondo si trattava solo di “canzonette”, e si sa che il popolo alle canzoni non sa resistere. Ci vorrebbe la prova del nove, qualcuno dice che c’è stata già: il 14/04/2013, referendum sull’Ilva, presenti solo 30.000 tarantini. Ma non c’è da meravigliarsi di tale risultato, l’Italsider e l’Ilva sono da 50 anni parte di Taranto. Assieme all’arsenale della Marina Militare sono stati l’unica fonte di sostentamento per i tarantini. L’Ilva tra diretto ed indotto da lavoro a circa 20.000 persone, se questo numero lo moltiplichiamo  per 4 (che è la media del nucleo famigliare), diventano 80.000. Persone che dipendono totalmente dal gigante d’acciaio, che vivono con terrore l’eventuale chiusura o disimpegno. Come dare loro torto con i tempi che viviamo!
Far comprendere quando sia illusorio il benessere attuale con ciò che ci attende in futuro: un ambiente disastrato; malattie sempre più maligne ed implacabili, e quando l’Ilva deciderà di andar via non resterà neanche il lavoro. Non resterà nulla, tabula rasa.
È quindi giunto il tempo, non più prorogabile, di svoltare e puntare tutto sul turismo, le potenzialità ci sono tutte: paesaggi bellissimi, mare, sole, cultura, archeologia millenaria. Quello che manca, ma possiamo rimediare, è la cultura dell’accoglienza. Capire che il turista non è un pollo da spennare ma un cliente da coccolare e da far tornare, investire e far diventare Taranto città con industrie al servizio del turismo.
In questa svolta culturale ed epocale, bisogna chiedere aiuto a coloro che hanno la capacità e la possibilità di arrivare al cuore e alle passioni dei tarantini. Michele Riondino ha dato un splendido esempio di cosa significa mettere la propria popolarità al servizio del bene pubblico. Senza nulla togliere all’ottima organizzazione del “comitato lavoratori liberi e pensanti”, penso che artisti del calibro della Mannoia, Barbabarossa, etc… senza l’aiuto di Michele, difficilmente sarebbero venuti a Taranto.
Michele Riondino - foto del maestro Carmine La Fratta
Un grosso grazie a tutti gli artisti, a Michele Riondino e al comitato lavoratori liberi e pensanti, giorno 1° maggio è stata scritta una importante pagina per Taranto che speriamo di replicare subito. Taranto deve rivendicare e non elemosinare il giusto ruolo che le compete non solo in Puglia ma in tutta l’Italia del sud, e tornando al “pane per i nostri denti”: un aeroporto senza più lacci e lacciuoli, senza vocazioni e penalizzazioni. L’aeroporto deve essere il mezzo principale per far sbarcare a Taranto migliaia di turisti, oltre ad essere un Diritto alla mobilità sancito dalla Costituzione Italiana.

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